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Giorgio Albertazzi segreto
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Potrebbe essere un buon titolo (almeno per i miei gusti) per un documentario sulla sua vita, GIORGIO ALBERTAZZI SEGRETO.

 

Perché appunto c'è questo da dire (ed è difficile rispondere): chi era Giorgio Albertazzi?

 

Nato a Fiesole il 20 Agosto del 1923 e scomparso a Pia De' Tolomei (SI) il 28 Maggio del 2016 e, come al solito, da stamattina (come ogni volta che muore un personaggio famoso) i social network sono inondati da pubblicazioni della notizia (penso pure soprattutto da persone che lo conoscevano solo di fama ma del suo lavoro non gliene mai importato un bel niente in vita), ricordato soprattutto come attore teatrale.

 

Nel 1943 il ventenne Giorgio aderisce alla Repubblica di Salò dove ottiene il grado di sottotenente, poi di tenente e nel 1945 è nei reparti incaricati di varie fucilazioni e collaborazionismo con i tedeschi. Per questo motivo viene processato e condannato ad alcuni anni di prigione (probabilmente per non aver partecipato personalmente alle esecuzioni, cosa che ad altri è costata la pena capitale).

 

Nel 1947 esce di galera grazie all'Amnistia Togliatti ed inizia una carriera soprattutto teatrale (e nello stesso tempo, qualche anno dopo cinematografica e televisiva).

 

Grande artista con una personale verve recitativa è però odiato da molti per i suoi trascorsi di gioventù.

 

Negli anni '60, con la nuova moda delle inchieste Mondo, interpreta appunto (per il titolo scelto da me) il film VIOLENZA SEGRETA, che indaga sugli aspetti psicologici del Colonialismo Africano e allo stesso tempo esame di coscienza sull'Italia carnefice poi vittima poi carnefice poi di nuovo...

 

 

Un po' lo stesso esame di coscienza del suo interprete protagonista, che nello stesso periodo si fa notare ne L'ANNO SCORSO A MARIEMBAD, un film capolavoro per molti ed inutile e noioso per altri (l'hanno inserito in una lista dei 50 film più pallosi della Storia del Cinema!) ma attenta ed inquietante riflessione sulle ombre oscure dell'animo umano (Wikipedia lo cita come ispirato al romanzo "L'invenzione di Morel", simile nelle atmosfere ma non nella trama essendo il testo un horror fantascientifico su di un naufrago alle prese con strane presenze. Però entrambi i lavori parlano dell'uomo stesso come fantasma e il film aggiunge un tassello in più nel percorso artistico/autobiografico del grande ambiguo attore!).

 

 

 

 

 

La sua carriera prosegue anche in televisione dove si fa notare soprattutto in alcuni sceneggiati televisivi (tra questi ricordo appunto, per il nostro profilo di autoesame artistico di coscienza, IL DOTTOR JECKILL E MISTER HIDE).

 

Al cinema i decenni successivi sono caratterizzati da apparizioni in molti film definiti "di genere" o popolari.

 

Segnaliamo la sua voce nel commento del documentario Mondo QUESTO SPORCO MONDO MERAVIGLIOSO.

 

Tra i film degli ultimi periodi ricordiamo FATAL FRAMES- FOTOGRAMMI MORTALI, thriller che indaga sull'ambiguità del Cinema specchio crudele della realtà.

 

 

 

 

 

Amico di politici come Marco Pannella (qualcuno lo ricorderà pochi giorni fa al funerale), Albertazzi è stato attore cinematografico, televisivo e teatrale, anche regista ed autore con una carriera (come appena visto) specchio dell'Italia in continuo cambiamento (non è importante se nel bene o nel male): dal fascismo al dopoguerra, dall'arte d'autore a quella di genere anch'essa autoriale, alla Crisi. E' un po' quindi lo specchio dell'italiano medio che quindi si pone la domanda: chi sono io per giudicare me stesso?

Montanelli e Jacopetti (che lo conoscevano bene, sia l'italiano che Albertazzi) si sono posti la domanda varie volte.

Noi oggi che ne segnaliamo la scomparsa ci poniamo invece la domanda: Chi era Giorgio Albertazzi?

La risposta? Potrebbe essere semplicemente: un grande artista, specchio/simbolo degli ultimi 70 anni di storia italiana. Quindi un documento vivente (adesso non più. Amen!). R.i.p. Giorgio Albertazzi!!!

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