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Dal cinema alla Tv: Raffaella Carrà... cresciuta da 2 donne!
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Nelle ultime settimane c'è stato il caso “Checco Zalone”, il comico dell'ultimo momento che ha sbancato i botteghini superando nomi illustri nelle classifiche degli incassi. Non è la prima volta che personaggi televisivi sbarcano sul grande schermo riscuotendo successo. In alcuni casi la carriera cinematografica prevale su quella televisiva, in altri rimane un fenomeno di passaggio per poi ritornare ai soliti programmi televisivi.

Fa sempre discutere quando la tv approda al cinema, solitamente i critici arricciano il naso e il grande pubblico approva entusiasta. Eppure il passaggio dal cinema alla tv fa molto meno rumore e in alcuni casi per i protagonisti del caso il successo è molto più proficuo e popolare.

Guy Madison, Raffaella Carrà

7 eroiche carogne (1969): Guy Madison, Raffaella Carrà

Il volto più amato dagli italiani e sicuramente più longevo della nostra televisione è quello di Raffaella Carrà. Faccio outing: sono una sua fan da sempre, il mio nickname (che corrisponde poi al nome della mia amata micia) è quello di Maghella, che era il titolo di un sigla di uno spazio dedicato ai bambini all'interno di Canzonissima 71.

Eppure Raffaella Carrà non è stata subito una soubrette di successo, ma cominciò la sua carriera come attrice nel lontano 1952 con il film “Tormento del passato” di Mario Bonnard. La sua attività nel cinema prosegue per quasi un ventennio senza mai avere realmente una svolta. Raffaella Pelloni (il suo nome all'anagrafe) interpreta quasi un film all'anno di livello non eccelso tranne per alcuni titoli, da ricordare sicuramente “Il colonnello Von Ryan”-1965 di Mark Robson, per il quale la Pelloni gioca le sue carte a Hollywood accanto a Frank Sinatra. Rimarrà questo suo film americano il picco più alto della sua carriera, poi sul grande schermo farà poco altro.

E' la tv che le darà la sua vera grande occasione. Prima come giovane valletta accanto a Lelio Luttazzi in un programma televisivo “Il paroliere questo sconosciuto”-1962, poi con uno sceneggiato “Scaramouche” insieme a Domenico Modugno. Sarà che una volta la televisione aveva altri autori e il livello era decisamente superiore a quello di oggi, ma i maestri che accompagnano la Pelloni di allora danno i loro frutti, la Raffaella diventa Carrà e nel 1970 affianca Corrado nel fortunatissimo (e mai dimenticato) varietà Canzonissima. Non voglio proseguire elencando come in un wikipedia dei poveri la meravigliosa carriera di Raffaella Carrà.

Oggi la Raffa nazionale la ricordiamo per le sue sigle televisive, per i suoi balletti con l'ombelico, per il caschetto biondo, per i fagioli nel vaso e per le sue dichiarazioni di queste ultime ore alle quali arriva il mio plauso personale.

Io sono cresciuta senza un padre. Era danaroso ma troppo playboy e mia madre divorziò nel 1945. Non mi sono mai voluta sposare e mi ha sempre fatto arrabbiare non poter adottare figli senza l'obbligo di questo anello” dichiara Raffaella Carrà in una intervista sul settimanale “Il Venerdì” quando le chiedono cosa ne pensi sulle stepchild adoption.

Sono favorevole, anche io sono cresciuta con due donne”- “Oggi quando si parla delle adozioni a coppie gay ma anche etero, faccio un pensiero: 'Ma io con chi sono cresciuta?' Mi rispondo: con due donne, mia madre e mia nonna. Facciamoli uscire i bambini dagli orfanotrofi, non crescono così male anche se avranno due padri o due madri. Io le ho avute. Sono venuta male?

Oggi Raffaella Carrà è nuovamente in tv con un nuovo talent show: “The Voice of Italy” (su Rai2 dal 2 Marzo), può vantare una carriera di più di 50 anni, da quando è in televisione sempre come prima donna, sempre al passo con i tempi, mai in versione nostalgica. Da anni è una icona dell'universo omosessuale, cosa di cui lei si è sempre sentita lusingata (come Franca Valeri del resto, e come tutte le persone intelligenti). Con questa sua ultima dichiarazione riguardo ad un argomento tanto delicato e così “spigoloso”, ha dimostrato ancora una volta (se ce ne fosse stato bisogno) di avere una grande personalità nell'affrontare qualcosa che può non essere condiviso dal numeroso pubblico che la segue. Sì, Raffaella Carrà ha dimostrato grande intelligenza e lungimiranza nell'abbandonare il cinema a favore di una televisione. Altri tempi? Sicuramente.

 

E lascio il post con la sua canzone più famosa e la mia preferita!

 

 

 

 

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