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La Piccola Posta del cuore di Maghella (14)
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Cara Maghella,  è   davvero una lettera strana quella che le sto scrivendo e spero  che arrivi a destinazione. Mi chiamo Melania Daniels e sono una ricca ereditiera di San Francisco. Sono un tipo "chiacchierato", le riviste fanno a gara per avere una mia fotografia in copertina o notizie sui miei presunti amori e scandali. In verità sono una persona piuttosto timida (anche se non si direbbe) e tutto quello che scrivono su di me non è sempre vero. Ma quello che le sto per raccontare non ha a che vedere con le mie solite avventure mondane, piuttosto il contrario. Mi trovavo in città per caso, in un negozio di animali, un bell'uomo mi ha scambiata per la commessa e mi hai chiesto informazioni per fare un regalo alla sua sorellina. Sono stata al gioco e gli ho venduto una coppia di pappagalli "inseparabili". In verità lo scherzo lo ha fatto lui a me,  visto che aveva capito immediatamente chi fossi e mi ha così preso in giro. Inizialmente mi sono offesa molto, poi ho avuto la voglia matta di raggiungerlo nel paesino dove abita a Bodega Bay. Lui si chiama Mitch e tra noi c'è stata subito una ottima intesa e una forte attrazione. Ho conosciuto sua madre (un po' strana a dire il vero) e la sua sorellina...tutto sembrava filare per il verso giusto, ma c'è qualcosa di inquietante in questo paese. Qualcosa  che riguarda gli uccelli. Ora le scrivo dalla soffitta di  casa di Mitch, mi sono momentaneamente rifugiata qui, perché gli uccelli ci hanno attaccato più volte. Ha capito bene Maghella: ci hanno attaccato! E non è  stata una cosa accidentale come si può inizialmente pensare. Corvi, gabbiani, passeri, merli e tutto ciò che vola ci prende di mira, e ci attacca con violenza. Oserei dire  che ci  vuole uccidere. Tutto è  cominciato con il mio arrivo in questa cittadina, gli abitanti mi guardano male e forse pensano che sia una strega. In verità sono gli uccelli ad essersi -non so come- organizzati per invaderci  e ucciderci tutti, o forse sottometterci e renderci in qualche modo schiavi. Sono precisi e tanti, troppi per poterli eliminarli. Non c'è modo di chiamare aiuti perché hanno interrotto le  comunicazioni. Le ultime notizie che abbiamo  avuto sono state di altre invasioni simili in altri paesi vicino a questo. Ho paura, e sto cominciando a pensare che non  c'è la faremo. Sento i becchi degli uccelli che stanno forando le pareti di legno, presto riusciranno ad entrare. Mi hanno già ferita durante un altro attacco e hanno ucciso già altre persone. Spero che almeno questa lettera le possa arrivare, ma se è un piccione viaggiatore a portargliela non lo faccia avvicinare alla sua casa. Non si fidi, sembrano inoffensivi ma sono crudeli e spietati.

Peccato...proprio ora che avevo trovato l'uomo che poteva essere quello giusto.

 

Cara Melania, quello che mi scrive mi fa molto preoccupare e mi lascia senza parole. Non ho sentito notizie a riguardo di attacchi da parte di volatili, ma il tono della sua lettera (e soprattutto il modo in cui mi è  arrivata) non mi fa dubitare di ciò che lei mi dice. Infatti è stato proprio un piccione viaggiatore a recapitarmi la sua lettera. Sinceramente non mi era mai capitato una cosa del genere e ho pensato che fosse un modo originale per farsi notare. Ho cercato sulla mappa la cittadina di Bodega Bay, ma non ho trovato nulla. Mi spiace dirle che non mi risulta nessun tipo di gossip nemmeno a riguardo di alcuna Melania Daniels. Per questi motivi ho pensato che fosse tutta una burla nei miei confronti...poi però ho notato l'aria tronfia e soddisfatta del piccione, che se ne è stato tranquillo e pacioso sul mio davanzale per tutto il tempo che io scartabbelavo per cercare conferme su ciò che lei mi scriveva. Aveva un'aria tutt'altro che inoffensiva e pacifica, sembrava quasi che aspettasse un mio momento di distrazione per...non so nemmeno io per cosa. Quando  ho cercato di mandarlo via chiudendo le persiane, mi sono accorta che il cielo si era rabbuiato: era pieno di stormi di uccelli, di tutti i tipi. Anche io come lei nella sua soffitta ho avuto paura. Per un po' ho sentito i loro versi, un chiasso assordante. Il silenzio che c'è in questo momento è ancora più terrorizzante. Spero che tutto  si risolva per il meglio per entrambe.

scena

Gli uccelli (1963): scena

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