L'Eastman House è un museo di New York che ha al suo interno un cinema monosala da 500 posti. La sua particolarità risiede nel fatto che è uno dei tre soli cinema negli interi Stati Uniti ancora attrezzati per proiettare film stampati su triacetato di cellulosa, una pellicola dalla resa eccezionale che però è stata abbandonata sia per i costi difficilmente sostenibili che per la sua pericolosità dovuta alla elevata infiammabilità. Praticamente per dare fuoco ad una pellicola di nitrato basta sbagliare di poco l'intensità delle luci del proiettore. Eppure guardare un film proiettato da questo tipo di pellicola è la cosa più vicina alle intenzioni e alla visione dell'autore del film, irraggiungibile anche grazie ai supporti più tecnologici. Non c'è Blu-ray che tenga. Luce, calore e profondità. Una specie di 3D, ma senza inganno. Altamente infiammabile.
Questa storia, e la relativa visione di Casablanca su triacetato di cellulosa, è stata raccontata qui da The Verge, un bellissimo magazine online di tecnologia (!) e una volta finita la lettura mi ha scatenato una successione di sensazioni e pensieri. E soprattutto un'immagine: il sorriso beffardo della Gioconda. Un sorriso stampato sui libri di scuola, sui cataloghi d'arte, su migliaia di libri fotografici dalla resa straordinaria, sui souvenir più svariati. Un sorriso amplificato e moltiplicato e reso accessibile a tutti. Un sorriso beffardo. Oggi quel sorriso mi sembra quello di qualsiasi artista nell'era della riproducibilità delle opere d'arte. Guardiamo copie di copie di copie di Casablanca e così facendo pensiamo di "avvicinarci" all'opera. Ma l'opera, nella sua versione più vicina a come è stata pensata, resta chiusa in una scatola per la maggior parte del suo tempo. Lontana, irraggiungibile, beffarda. Infiammabile.
La proiezione su pellicole di triacetato di cellulosa ha una dimensione che non è neanche possibile considerare fenomeno di nicchia per quanto tende all'invisibilità. Eppure come già accaduto anche alla scienza e al suo "contemporaneo" interesse per il regime quantistico, anche le nicchie più piccole, anche quando rappresentano semplicemente sacche di resistenza tecnologica, hanno verità più ampie da rivelare.
Questa non è una petizione per la riscoperta del vinile, è la condivisione di una sensazione di lontananza e di perdita. Detto questo, stasera mi vedrò certamente uno dei mille mp4 che fanno parte della collezione di casa. Ma sento che sarò perseguitato dal sorriso della Gioconda. O di Bogart. O magari da quello di Shoshana.
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