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Turisti (non) per caso
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Comincia così. Stai guardando un film e ti distrai un attimo, perché riconosci, in una città che hai visitato, una strada, un angolo oppure leggi il nome di una via. E l’attitudine da turista curioso come un gatto fa partire le divagazioni e le ricerche. Ma il nome della via pare non esistere, e allora cominci a cercare informazioni su quel film, dove è stato girato, a cosa corrispondono in realtà i posti che sono stati spacciati, volta per volta, per Parigi, New York, Napoli (finendo per essere un sobborgo di periferia, un set ricostruito, oppure una frazione di Torre Annunziata).
E poi scopri che qualcuno lo ha fatto per te, qualcuno abbastanza folle (ma molto più strutturato) da analizzare i film visti e schiaffarli in un sito online. Questo sito si chiama CineTourist, ed è un piacere da scoprire.
Analizza centinaia di film nella loro struttura, riconosce i posti e li piazza su una mappa di Google, cerca le differenze con il presente, ma soprattutto, trattandosi di un professore di Francese e di Cinema che opera a Londra, è animato dalla passione per il cinema e dal fascino che rappresenta viaggiare e girare per le città con i fotogrammi dei film negli occhi.

Il mio viaggio personale è cominciato qualche pomeriggio fa, vorrei dire dopo la visione di due film di Rivette ma mi tocca ammettere durante.
Il primo era Céline et Julie vont en bateau. Ho un primo sussulto quando seguo le due protagoniste su per una curva in salita che mi sembra proprio quella di Film Rouge, quella che Irène Jacob percorre tante volte per andare a casa di Trintignant.
La città è ovviamente Parigi. L’angolo è questo.

Somiglia. Non è. Ho visto troppo tempo fa il film di Kieslowski. Appunto mentalmente di controllare poi passo avanti. E dopo diventa riconoscibilissimo perché le due protagoniste salgono a Montmartre, una in funicolare e l’altra a piedi.
La seconda spinta a cercare un posto (soprattutto ora che siamo dotati di Google Street View) è poco dopo, quando una delle due chiede all’altra un indirizzo preciso, che non solo viene fornito per intero ma che in seguito vediamo anche su un cartello per strada. A quel punto devo fermarmi e cercare. Ma quella via non esiste: ed è allora che trovo il sito del professore, perché scopro che quella via è inventata e corrisponde a una viuzza di un paese fuori Parigi, che subito vado a cercare.
E così rue du Nadir aux Pommes 7 bis diventa avenue de Brétigny 7 a Garches, una località dallo stesso lato di Versailles. L’ingresso della casa così come lo vediamo nel film è laterale rispetto alla strada, e infatti in questa foto (e anche nelle immagini successive del film) vediamo la torretta sul lato destro.

A quel punto, con il sito in testa, guardo anche il secondo film di Rivette, che sarebbe Le pont du nord. Qui anche io ci arrivo, che è Parigi. Riconosco decisamente le strade. Ma, chissà perché, solo quando vedo una delle due protagoniste davanti a un albergo torno con il cervello al sito, perché provo a cercare il nome di quell’albergo (Hotel Baudin) e non trovo nulla. Stavolta però il motivo è comprensibile: l’albergo ha cambiato nome. Scorro tutta la pagina dettagliatissima che il sito ha dedicato al film e scopro il nome della via, immortalata da Google con uno sfavillante sole (che rende quasi irriconoscibili i posti del film, ritratti invece con tempi sempre molto grigi). Cosa c’è di particolare in questa scoperta? Niente, ma guardare Street View con il film negli occhi (non potendo andare un attimo a Parigi) mi affascina. I posti sono tanti e per vederli tutti, la sua pagina è un resoconto perfetto.

Ecco com’era e com’è. Il pedicurista è ancora là, intatto.

(Tra parentesi scopro, ma forse già lo sapevo, che Film Rouge non è per niente girato a Parigi ma a Ginevra quindi quell’angolo che somiglia, evidentemente somiglia e basta).
A quel punto decido di saltare, anche perché i luoghi del professore non sono poi tantissimi. Ripercorro mentalmente gli ultimi film che ho visto, pensando a quali possano avere tracce riconoscibili di città.

Ecco. Questo film mi ha fatto veramente impazzire. No, beh, non il film, poverino. Il film mi è piaciuto. Si chiama O som ao redor. Ma la ricerca dei posti mi ha fatto impazzire. Tutto il film è girato in un quartiere di Recife. Bene, mi sono piazzata sul lungomare di Recife, precisamente un tratto di Boa Viagem dove c’è il quartiere omonimo, per girarlo su e giù fino a trovare il punto dove nel film il vecchio si va a fare un bagno notturno. La strada è giusta: il lungomare, con la pista ciclabile, tre corsie, il suolo stradale leggermente in alto rispetto al mare. Eppure non c’è verso di trovare la traversa da cui il vecchio spunta (provenendo da casa sua, in una parallela del lungomare).

Tutte le traverse sembrano popolate di grattacieli mentre quella del fotogramma del film è con palazzi più bassi. Però, da nord a sud, non trovo il punto giusto. Ho anche spulciato i titoli di coda visto che vengono nominati tutti i condomini che hanno ospitato le riprese del film. Ma non ci riesco. Il fotogramma in questione è questo, se riuscite a trovare la traversa giusta siete più bravi di me.

Vinta da questa sconfitta, infine, ho ripescato qualche altro titolo visto di recente, che poteva essere interessante da analizzare. Sono dovuta andare molto indietro, i film visti di recente non mi ispiravano particolarmente nella ricerca delle location. Only Lovers Left Alive è stato il prescelto. E in verità è stato facile perché IMDB riportava l’indirizzo della casa di Adam, che sarebbe 82 Alfred Street, Detroit, Michigan, USA. Identica a se stessa. L’unica cosa buffa è che dopo il film i proprietari sono riuscita a venderla. Poi volevo cercare le viuzze di Tangeri ma ho rinunciato perché Google non ha ancora avuto il coraggio di infilarcisi con le macchine di StreetView. Nemmeno la mia abilità con GeoGuessr può aiutarmi in questo caso.

Ora però sono entrata nel loop e ogni volta che vedo qualcosa di vagamente riconoscibile penso che potrei mettermi a cercarlo. In compenso, se avete suggerimenti di posti famosi da cercare nei film (e che CineTourist non abbia trattato, se no è facile) siete i benvenuti.

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