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La Piccola Posta del Cuore di Maghella (5)
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Maghella come “Donna Letizia”, come “Natalia Aspesi” o meglio ancora come “Lady Eva” di Franca Valeri in “Piccola Posta” -1955- di Steno.

Cosa sarebbe successo se Jack Torrance (Shining), Cora (Il postino suona sempre due volte), Gilda (Gilda), il porfessor Humbert (Lolita) e tanti altri avessero avuto la possibilità di scrivere ad una piccola rubrica de “La posta del cuore”? Forse si sarebbero evitati molti finali tragici di tanti film. Nessun suicidio, nessun omicidio, forse solo qualche bisticcio domestico. Questa sarà la rubrica de “La posta del cuore di Maghella”, che risponderà a tutte le lettere dei nostri eroi cinematografici in crisi.

Cara Maghella,

mi chiamo Magda Ghiglioni in Zòccano...e NON CE LA FACCIO PIU'!!!

Ho lasciato mio marito Furio da una settimana, perché mi ha ridotto una isterica in balia di psicofarmaci. Mio marito è un ossessivo compulsivo, un pignolo, un precisino, un logorroico... in poche parole un rompicoglioni, e da anni non lo sopporto più. Abbiamo due figli, che ho lasciato a lui...anzi per essere precisa, che ho abbandonato a lui, ma questo è l'unico aspetto al quale -per ora- non voglio pensare.

Non sopporto mio marito da anni, da anni sono la sua vittima e lui il mio carnefice. Non mi ha mai picchiata, mai messo le mani addosso, anzi continua a chiedermi se lo adoro e -senza aspettare che io risponda- che la cosa è reciproca... NON CE LA FACCIO PIU'! Ha una voce insopportabile, una macchinetta che non smette mai di parlare. Il suo dopobarba è al pino silvestre e questo mi ha provocato un'allergia importante verso le conifere. Nonostante non superi i 42 anni, si veste in maniera insopportabilmente antiquata e pretende anche da me un abbigliamento simile. Mi contesta ogni decisione presa autonomamente, vuole avere sempre lui l'ultima parola, supervisiona ogni aspetto -anche il più insignificante- della giornata, segna ogni cosa in liste numerate e classificate, mi mette i bambini contro, mi ridicolizza. Anche sotto l'aspetto sessuale non mi ha mai soddisfatta, non so cosa voglia dire avere un orgasmo... l'ho scoperto 4 notti fa grazie a Raul. Raul è un musicista romano che ho incrociato sulla mia strada...anzi sull'autostrada che porta da Torino a Roma. Durante un viaggio con mio marito e i miei figli, in una sosta ad un autogrill, ho avuto il mio primo incontro con Raul che mi ha corteggiato per tutto il tragitto fino a destinazione. Approfittando di un momento in cui dovevo rimanere sola per andare a votare (c'erano le elezioni politiche), invece di fare il mio dovere di cittadina sono scappata con Raul, che mi aspettava con la macchina accesa.

Cara Maghella, so che non dovrei confessare così spudoratamente i miei piaceri carnali, che non si confà ad una madre di famiglia... ma per la prima volta in vita mia mi sono sentita una donna e ho urlato di piacere e non per l'angoscia che mi attanagliava. Con Raul non è stato amore, ma solo un incontro di piacere, ora non so dove sia e nemmeno me ne importa, sto assaporando questi giorni di libertà e spensieratezza cercando di non pensare troppo ai miei figli... unica ombra in questa storia.

Sono sempre stata frustrata, sia da bambina con un padre autoritario, e in seguito come moglie con un marito rompicoglioni (pensi che sino a qualche giorno fa non avrei mai pronunciato una parola simile). Ora finalmente mi sento libera. Sto in una pensioncina per artisti in Via Margutta a Roma, ho fatto amicizia con una ragazza che fa la modella che mi ha prestato dei vestiti molto carini. Porto i capelli sciolti sulle spalle, ho dei jeans e ora le sto scrivendo mentre sono seduta ad un bar pieno di gente allegra, sto mangiando un gelato all'amarena. Ho provato a telefonare a Furio per dirgli dove sono e che sto bene: appena l'ho sentito mi sono sentita mancare. Al solo pensiero di ritornare con lui mi viene l'orticaria, non so se ci riuscirò.

La prego signora Maghella mi dia un consiglio, consideri però che mio marito non cambierà mai e che quando (se) tornerò a casa mi renderà la vita un inferno. Ci sono i bambini, questo è l'unico motivo per il quale non ho reso la mia fuga definitiva.

Un saluto, Magda.

 

Cara Magda,

questa non è una semplice lettera, ma un vero grido di aiuto. Non avendo figli, mi riesce anche difficile poterle consigliare (come dovrei fare) di tornare a casa con la coda tra le gambe, sperando in un perdono. Sinceramente non penso che l'idea che suo marito abbia della vita famigliare sia quella più indicata per crescere dei bambini... ma non mi permetto di giudicare in questo senso.

Lei ha vissuto da sempre in una condizione di frustrazione, non si è mai sentita realizzata nei ruoli che le hanno affibbiato. Ha recitato prima la parte della brava figlia, poi della brava moglie, ha dato a chi le stava accanto quello che loro si aspettavano, provocando in lei uno stress sempre maggiore.

Ma che sia benedetto Raul -e tutti i Raul del mondo-!! Raul l'ha liberata da tutte quelle inibizioni che l'avevano tenuta prigioniera in un ruolo che oramai le andava stretto. Le ha fatto capire cosa voglia dire provare piacere per qualcosa che non è solo un dovere coniugale e finalmente per la prima volta sta capendo cosa voglia dire sentirsi donna, donna libera e consapevole di ciò che vuole.

Non risponderò alla sua domanda, ma gliene faccio una io: riuscirebbe a tornare alla vita che conduceva prima? Ora che conosce questa parte di sé? Non sarà tutto rose e fiori, non potrà passare tutto il tempo a mangiare gelati... è vero, ma potrà ritornare ad essere la moglie di Furio? Obbedire alle liste numerate che le lascia la mattina sul tavolino prima di andare a lavoro? Ad ascoltarlo quando le ordina cosa fare e quando? A soddisfarlo nelle sue voglie? A rispondere alle sue solite e banali domande?

Cara Magda, lei è una potenziale serial killer, di quelle donne che (non avendo mai incontrato il Raul di turno), avrebbero fatto una strage uccidendo marito e figli dopo un “normale” pranzo domenicale. La sua mi sembra tanto una di quelle famiglie “perfette”, che dopo essere state fatte a pezzi da uno del coniuge, viene descritta come “tanto per bene” dai vicini di casa.

Stia lontana da suo marito per un po'. Contatti al più presto un avvocato per poter vedere i suoi bambini, le sembrerà incredibile ma è possibile crescere dei figli anche da separati, se ha bisogno di consulenza legale in tal senso le invierò in privato alcuni indirizzi utili. Si godi in santa pace il suo gelato, credo proprio che se lo meriti, le aspetteranno dei giorni difficili... ma mai quanto quelli che ha trascorso come moglie.

 

p.s. Se ci riesce cerchi di rintracciare Raul, non si sa mai, nei momenti più duri le potrà tornare utile un amico così prezioso.

Mi tenga informata, un saluto.

Maghella.

 

 

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