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La Piccola Posta del Cuore (3)
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Maghella come “Donna Letizia”, come “Natalia Aspesi” o meglio ancora come “Lady Eva” di Franca Valeri in “Piccola Posta” -1955- di Steno.

Cosa sarebbe successo se Jack Torrance (Shining), Cora (Il postino suona sempre due volte), Gilda (Gilda), il porfessor Humbert (Lolita) e tanti altri avessero avuto la possibilità di scrivere ad una piccola rubrica de “La posta del cuore”? Forse si sarebbero evitati molti finali tragici di tanti film. Nessun suicidio, nessun omicidio, forse solo qualche bisticcio domestico. Questa sarà la rubrica de “La posta del cuore di Maghella”, che risponderà a tutte le lettere dei nostri eroi cinematografici in crisi.

 

Cara Maghella,

mi chiamo Malcom Crowe, sono uno psicologo per l'infanzia, a quel che si dice anche molto bravo.

Sono sposato da qualche anno, credevo felicemente, ma da un po' di tempo mia moglie mi evita. Ho avuto un incidente, sono stato aggredito da un pazzo furioso che si è introdotto in casa mia e mi ha ferito gravemente con un colpo di pistola. E' stata molto dura la convalescenza, ho come un vuoto di memoria di tutto ciò che è accaduto, so solo che ora ho nuovamente la possibilità di riprendere il mio lavoro, e lo voglio fare al meglio.

Mia moglie non comprende tutto questo: è distante, non partecipa alle mie nuove soddisfazioni professionali, non mi rivolge la parola, mi fa sentire in colpa per delle mie dimenticanze... tiene bassa la temperatura del termosifone in casa, facendomi sentire sempre molto freddo e solo.

E' vero che in queste settimane sto dedicando tutto il mio tempo al mio nuovo piccolo paziente, Cole... ma mi sembra più che naturale, è un caso molto interessante. A volte ho come l'impressione che solo Cole mi comprenda, che riesca a vedermi per quello che sono veramente. Si sono ribaltati i ruoli e questo non va bene. Sono convinto che se mia moglie mi stesse vicino come una volta, riuscirei a ritrovare quella sicurezza che ora mi manca.

Ho il sospetto che stia cominciando a frequentare qualcuno, un giovane che lavora con lei. Non lo sopporto, non permetterò a nessuno di portarmela via, ho solo bisogno di riordinare le idee, di riportare in vita ciò che pare morto. Sono convinto però che lei mi ami ancora, ma sembra sempre tanto triste e non riesco a farla sorridere come una volta, è come se non mi vedesse nemmeno. Sembra difficile da capire, ma pare che tra di noi ci sia un filtro impenetrabile che non ci fa più comunicare, una porta rimasta chiusa senza maniglie per poterla aprire.

Come posso raggiungere nuovamente il suo cuore?

Un abbraccio, Malcom.

 

Caro Malcom,

da come mi scrive pare proprio che oramai voi due siate su due mondi differenti, e quando questo accade è difficile allineare nuovamente tutto. Le consiglio di “parlare” a sua moglie in maniera completamente differente da come ha fatto sino ad ora. Le parli con il cuore, facendole sentire la sua presenza... magari mentre sua moglie sta riposando, o quando pare che non la stia ascoltando. Quando un amore è stato grande come il suo, quando è grande come il suo, e deve affrontare una tragedia come quella che avete avuto voi... accadono spesso dei cambiamenti materiali che sono irreversibili. Non so come dirglielo signor Malcom senza essere troppo brutale, ma credo che lei abbia bisogno di una scrollata brusca, e penso comunque che abbia tutti gli strumenti per assorbire il colpo. MALCOM, LEI E' MORTO!

Lo so per certo, perché lessi la notizia sulla pagina della cronaca locale. Ebbe anche spazio in molte trasmissioni televisive, proprio per la ferocia e l'assurdità con cui l'omicidio fu commesso da parte di un suo ex paziente. E' morto poco dopo il trasporto in ospedale. Mi spiace doverglielo dire in questo modo, ma penso sia l'unico possibile per non farla soffrire per sua moglie che, al contrario di quel che crede, la ama ancora moltissimo e soffre da anni per la sua mancanza.

Siete semplicemente su due livelli diversi, e lei -sembra assurdo- è quello privilegiato tra i due perché può ancora vederla e ascoltarla. Ne approfitti di questo suo vantaggio. Non è lei ad essere rimasto solo, ma sua moglie, che solo in pochi momenti della giornata riesce a percepire la sua presenza.

La sua, caro Malcom, è una delle lettere più tristi alle quali ho dovuto rispondere, lo ammetto. Ma trovo confortante, e spero lo sia anche per lei, che un amore bello come quello vostro possa durare anche dopo la morte di uno dei due, rimanere sospeso e continuare a tenervi legati.

Immagino di averla scioccata con la mia rivelazione, ma appena si è ripreso mi faccia sapere come sta, ci tengo in particolar modo. Dal canto mio farò avere sue notizie a sua moglie, sono sicura le farà piacere.

Un abbraccio forte, la Maghella.

Chiunque può scrivere a “La piccola posta del cuore di Maghella” presso la casella dei messaggi di Maghella.

 

 

 

 

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