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Serie tv: flop e top di un anno di visioni
di bradipo68
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Non è passato molto tempo che qui sul sito ho cominciato a parlare di serie televisive: sono stato un consumatore accanito in passato, addirittura qualche anno fa mi presi un anno sabbatico dal cinema non vedendo film e approcciando tutte le serie televisive possibili e immaginabili.
Ma poi si sa, il primo amore non si scorda mai e sono tornato al format cinematografico e questo perché mi ero un po' stufato di serie che nel finale ti lasciavano con un palmo di naso ad aspettare un anno o giù di lì per sapere come andava a finire e poi semplicemente scoprire nell'incipit della stagione successiva che NON andava a finire perché tutto era risolto in maniera sbrigativa e anche un po' truffaldina.
Diciamo che da quest'anno me ne sono fatto abbastanza una ragione ma proprio per questo ho cominciato a consumare anche molte miniserie che perlomeno hanno il pregio di essere autoconclusive.
Questa è una classifica che nasce già vecchia perché non ci sono tutte le ultimissime novità, datemi tempo di recuperarle attraverso i consigli illuminanti e illuminati di gente che ne capisce molto più di me e soprattutto ne scrive molto meglio di me.
In questa mia classifica si noterà , credo, l'amore per il prodotto seriale europeo, ho avuto una folgorazione per Real Humans e Bron/ Broen e sono affascinato dalla grandissima qualità produttiva della BBC inglese capace di consegnare sempre prodotti più che all'altezza e in molti casi superiori rispetto a quelli provenienti da oltreoceano.

 

Grosse fregature non ne ho prese quest'anno anche perché il pregio di stare a vedere una serie tv è quello che la puoi lasciare quando vuoi, senza perdere ulteriormente tempo.
Ecco perché la mia classifica dei flop conta solo 3 titoli , titoli che poi nelle mie valutazioni non sono scesi al di sotto della sufficienza, sono stati solo un po' diludendi rispetto alle aspettative.

FLOP

3) THE SECRET OF CRICKLEY HALL 
Prodotto BBC in cui a un'attenzione certosina per la forma non corrisponde un adeguato climax che permette di affezionarsi alla storia ed empatizzare con i personaggi.
E' una ghost story abbastanza classica che sa molto di deja vù e che si inserisce nell'alveo di miniserie britanniche ben più riuscite come Marchlands o Lightfields.

E questo nonostante l'incantevole borgo in cui è ambientato e nonostante la campagna inglese faccia sempre la sua porchissima figura...


2) TOP OF THE LAKE 


Vediamo: in cabina di comando c'è Jane Campion che dirige anche qualche episodio, autrice amatissima qui a bottega, ci sono Peter Mullan e Holly Hunter, attori di grande cinema, c'è anche Elisabeth Moss che trovo molto molto erotica, c'è la Nuova Zelanda, posto che ho sempre sognato di visitare , c'è un bellissimo lago e un 'ambientazione abbastanza chiusa.
Tutti ingredienti che solo a sentirli nominare mi viene l'acquolina in bocca.
Quindi siamo di fronte alla serie dell'anno!
Sbagliato! Siamo di fronte a un grosso diludendo.

Non mi ha preso questa serie formalmente ineccepibile, non mi ha catturato la storia, mi ha interessato solo il personaggio della Moss, che oltre a essere parecchio caruccia è anche brava.

Molto del cinema della Campion passa attraverso questa serie eppure la resa televisiva ha un ritmo blando, quasi farraginoso e con una concentrazione inusitata di colpi di scena nel finale che lasciano più storditi che sorpresi.
Eppure consiglierei di vederla perché è un prodotto di qualità veramente alta...

1) THE LEFTOVERS 


Ecco il mio flop dell'anno in rapporto alle aspettative che erano non altissime, ma ancora di più.
Uno spunto che rasenta il genio, un modo di fare tv insinuante e collaudato da anni e anni di Lost, la nuova creatura di Damon Lindelof ha l'aria di essere un 'incompiuta , un prodotto pensato sull'arco di più stagioni che a conti fatti risulta quasi ingiudicabile per quanto visto nella prima stagione.

Eppure dopo un incipit notevole soffre di una parte centrale abbastanza amorfa per poi risollevarsi in un finale che , con mio sommo odio, lascia aperte un sacco di questioni fondamentali.

Ecco , Damon, se volevi la mia attenzione ora ce l'hai.
Ma per il 2014 sei il top dei diludendi.
Il flop televisivo del mio anno di visioni.

E ora squillino le trombe e suonino i tamburi passiamo ai top, classificone durissimo da assemblare.

10) LINE OF DUTY


Miniserie BBC in cinque puntate che testimonia la qualità inglese in una serie action, terreno preferito dalla televisione americana. Creata da Jed Mercurio , uno a cui sarò sempre grato per aver creato Bodies, mia serie di culto se ne esiste una, Line of Duty è un poliziesco serrato ed incisivo che con il suo meccanismo perfetto non permette di annoiarsi o distogliere per un attimo l'attenzione.

 

Non esistono buoni o cattivi ma solo persone con vari gradi di colpevolezza, tutti in questa serie hanno le proprie colpe, chi più chi meno, e c'è un bambino terribile che quasi ti fa ripensare al postulato che i bambini non dovrebbero essere mai toccati. Questo lo prenderesti veramente a schiaffoni...

9) WHAT REMAINS
Altra miniserie inglese, 4 puntate da 60 minuti.
Un giallo abbastanza classico che si snoda all'interno delle pareti di un piccolo condominio di un quartiere residenziale. Un cadavere nascosto per chissà quanto tempo , un vaso di Pandora che viene scoperchiato da un poliziotto all'ultimo caso della sua carriera prima della meritata pensione, un meccanismo whodunit che in realtà sottintende un apologo sulla solitudine, doloroso e lancinante.

Un senso di morte e di abbandono che aleggia su tutti i personaggi è l'ingrediente aggiunto di una miniserie che non si nega neanche un finale rutilante, rosso sangue.


8) UTOPIA


Parliamo della prima stagione, la seconda e ultima ancora non l'ho recuperata.
Parliamo di una delle sorprese dell'anno , un prodotto totalmente fuori dagli schemi sia per la storia che racconta ( un mix di nerdismo d'assalto, cospirazionismo ai limiti della sci fi e semplice psicopatologia) sia per il particolare cromatismo che usa, tutto fondato su accesissimi colori pastello.
E poi il tormentone " Where is Jessica Hyde?" che ti rimbomba per la testa durante tutta la serie e anche oltre.
Visione assolutamente consigliata, una serie che è difficile accostare ad altre.
Assomiglia solo a se stessa.
E questa per me già sarebbe una molla decisiva per la visione.

 


7) HOUSE OF CARDS 


Anche qui parliamo della prima stagione.
Che dire? Kevin Spacey vale da solo la visione e se non vi bastasse lui c'è anche una Robin Wright versione bionda che probabilmente così gnocca non è mai stata.
Intrighi di potere, politici senza scrupoli, un gioco d'azzardo in cui la posta viene alzata puntata dopo puntata in una serie in cui la politica, quella vera, ne esce con le ossa non rotte, ma frantumate a pezzettini piccoli piccoli.
Qualità di scrittura altissima e uno Spacey come da tempo non ne vedevamo: immenso.

6) IN THE FLESH 
Come vedere gli zombie da un'altra prospettiva come già era successo nella bellissima serie franceseLes Revenants.


Miniserie da tre puntate a cui si è aggiunta una successiva stagione da 6 puntate che non parla tanto di zombie ma di quanto modificano le vite dei loro familiari che non sono stati colpiti dalla cosiddetta Sindrome Da Decesso Parziale ( più una pietosa bugia che il nome di una malattia o meglio di una sindrome).
Anche qui come da tradizione inglese c'è il paesino piccolo dove la gente non si limita solo a mormorare ma cerca anche di uccidere i ritornati.
E poi il solito segreto inconfessabile che mette tutto sotto un'altra luce.

5) REAL HUMANS 
E' stata la prima recensione scritta nel 2014 ed ha resistito in classifica ad un anno di visioni molto, ma molto interessanti.
Sci fi un po' vecchio stampo ma di fascino incredibile, tra Asimov e teorie cospirazioniste si muove una civiltà in cui i robot , o meglio gli hubot, si sostituiscono in tutto e per tutto agli umani.

Dieci puntate in cui il passo lungo consueto delle serie scandinave è sostituito da un ritmo serrato in cui si rincorrono ad alta velocità le varie sottotrame che compongono la narrazione.
Ed aspettiamo di vedere la seconda stagione che promette faville....

4) GOMORRA
Per come la penso io della qualità della televisione e del cinema italiano per me è stata la sorpresa dell'anno.
Non avrei mai pensato di trovarmi di fronte a della fiction italiana di così elevata qualità sia formale che sostanziale, scritta benissimo e con tutta una serie di personaggi carismatici che la rendono unica in un panorama altrimenti deficitario come quello italico.

E non mi venite a dire che è denigrante per i napoletani. E' fiction. Se ci mettiamo a discutere anche sull'ispirazione di soggettisti e sceneggiatori allora stiamo freschi.
E comunque mi pare che non vada poi tanto lontano dalla realtà...

3) BROADCHURCH
E' stato uno dei primi ammori televisivi dell'anno. Una serie BBC che fa urlare al mondo intero di come British do it better!
Un meccanismo ad orologeria perfetto, il classico whodunit ambientato in un paese di poche anime e molti segreti, un colpevole che cambia puntata dopo puntata e che comunque alla fine sorprende lo stesso.
Tennant è semplicemente perfetto e Olivia Colman non gli è assolutamente da meno. Da vedere assolutamente e da rigettare il remake americano con lo stesso Tennant come protagonista.

The power of money...

2) BRON / BROEN
Ancora dalla Svezia quello che è a pari merito il prodotto televisivo dell'anno e che metto al secondo posto con estremo dispiacere.
La classica coppia di poliziotti è declinata con sagacia e un pizzico di originalità, l'ambientazione gelida è uno splendido accessorio così come le continue notazioni sulle differenze tra svedesi e danesi , considerati più o meno come dei terroni arruffoni dai loro colleghi nordici.
Due stagioni di altissimo profilo con una seconda che osa ancora di più della prima, un finale che lascia basiti e che fa attendere fin da ora, nella massima trepidazione , la terza serie...
Schedulata per il tardo 2015



 

1) TRUE DETECTIVE 


E' il prodotto televisivo dell'anno, una serie autoconclusiva che parla di paludi reali, geografiche e metaforiche, quelle in cui sono impantanati i protagonisti, superbi, McConaughey e Harrelson.
E' concepita come un film lungo otto ore, stesso regista per tutte le puntate e un cast che si arricchisce di volti e corpi nuovi durante il suo incedere, come quello della splendida pinup Alexandra Daddario, icona erotica di rara efficacia.
Ed è una serie che si conclude con un finale degno di questo nome...

E per oggi è tutto...

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