I cine fantocci di stasera sono Giampaolo Letta, AD e vicepresidente di Medusa film, e Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente di Mediaset.
Motivo? In realtà potrei attingere ad un vasto “bouquet”, ma in questa sede mi limito al cinema. Negli ultimi anni sto osservando strani episodi che, nel caso in cui si intensifichino, potrebbero diventare strategie assurde e controproducenti per le stesse aziende. Questa settimana Mediaset trasmetterà su Premium Anteprima “Indovina chi viene a Natale?” di Brizzi. Qual è il problema? Il film non è (ancora) uscito in dvd. Altra mossa, azzeccata solo in apparenza: lo scorso 4 marzo, all’indomani della vittoria agli Oscar, Canale 5 trasmette in prima tv “La grande bellezza”: 8,9 milioni telespettatori di media, 36% di share, il più visto dell’ultimo decennio. D’accordo, anche questo è prodotto da Medusa, ma la diretta conseguenza è che la ridistribuzione in sala della pellicola di Sorrentino ha subito perso appeal. E non era la prima volta: il 6 aprile 2012 riapprodava in sala “Titanic” in versione 3D. Ottima partenza, primo posto in classifica. Il weekend successivo Canale 5 ritrasmette il capolavoro di Cameron: 5,3 milioni, un quarto della platea tv sintonizzata sull’ammiraglia Mediaset. Dal giorno dopo, il botteghino affonda. Vista la crisi che sta attraversando il cinema nel nostro paese (in particolare l’anno che sta volgendo al termine, pessimo), perché certi soggetti si ostinano a indebolire la fruizione in sala (e, ora, anche quel che resta del mercato home video) a favore dei canali pay o free che siano? Che cosa trasmetterà la tv in futuro se si produrranno sempre meno pellicole? Solo le tanto "amate" (scadenti) fiction? Per il bene del cinema spero vivamente che Medusa/Mediaset cambi rotta. Anche perché, per quanto mi riguarda, a Premium non mi abbonerò né oggi né mai.
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