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Attori di carattere: Milena Vukotic
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Per il pubblico di casa nostra Milena Vukotic resta la signora Pina della lunga saga di Fantozzi, ma l’attrice vanta un curriculum cinematografico per nulla trascurabile, che merita di venire analizzato in questo post della serie dedicata ai caratteristi dello schermo.

Milena nasce a Roma nel 1938 ed è italiana a tutti gli effetti, pur essendo figlia di un diplomatico del Montenegro e di una pianista nata in Brasile. All’inizio si dedicò alla danza ed entrò all’Opéra di Parigi dove lavorò con Roland Petit e il marchese de Cuevas, ma dopo pochi anni optò per la recitazione, perché convinta che il ballo non avrebbe potuto darle molti sbocchi in Italia. A farla innamorare del cinema sembra che sia stato “La strada” di Fellini, da lei ritenuto un capolavoro, e sarà proprio il regista riminese a darle uno dei primi piccoli ruoli in “Giulietta degli spiriti”, un breve cameo nella parte di una cameriera, e poi nell’episodio “Toby Dammitt”, ma anche se ha lavorato poco con Fellini, la Vukotic resterà sua amica fino alla fine. Tra i film successivi, diverse partecipazioni a pellicole di Ettore Scola, Lina Wertmuller, Franco Zeffirelli, Mario Monicelli (in particolare “Amici miei” e il capitolo secondo), ma spiccano anche i tre film girati sotto la direzione del grande Luis Bunuel “Il fascino discreto della borghesia”, dove interpreta una cameriera poco attraente di nome Ines, “Il fantasma della libertà” e “Quell’oscuro oggetto del desiderio” dove interpreta una donna con figlioletta a carico incontrata da Fernando Rey in treno. Si tratta naturalmente di partecipazioni marginali in ruoli poco accattivanti, ma il regista stimava realmente la Vukotic e l’attrice ne va ancora fiera, conserva un ricordo squisito del grande maestro surrealista, da lei definito “un anarchico malinconico”.

Poi, praticamente, arrivò Fantozzi. Nei primi due film della saga la signora Pina, moglie sottomessa e frustrata del ragionier Ugo, era stata interpretata da Liù Bosisio, che pare non ne andasse troppo fiera. A partire da “Fantozzi contro tutti” del 1980 e fino alla fine della saga, sarà sempre la Vukotic a ricoprire il ruolo, fra l’altro vincendo un Nastro d’argento come migliore attrice non protagonista per “Fantozzi in paradiso” nel 1994. Si tratta di una maschera che la impone definitivamente presso il grosso pubblico, definita dall’attrice “un cartone animato, senza contatti con la realtà” vedi l’intervista a “La Repubblica” in  http://www.repubblica.it/cultura/2014/08/17/news/milena_vukotic_io_protagonista_non_protagonista_tra_buuel_e_la_signora_fantozzi-94013980/

Milena dimostra grande professionismo e anche talento nell’interpretare la signora Pina afflitta dal marito eterno perdente e dalla figlia mostruosa, ma vanno ricordate anche altre sue interpretazioni come quelle in “Gran bollito” di Mauro Bolognini, “Bianco rosso e verdone” di Carlo Verdone, dove affianca il comico romano nei panni di un’esilarante prostituta, “Nostalghia” di Andrei Tarkovskij, “Max mon amour” di Nagisa Oshima, “Saturno contro” di Ferzan Ozpetek e soprattutto il ruolo di Nonna Enrica che affianca il brillante nonno Libero di Lino Banfi nel lungo serial televisivo “Un medico in famiglia”, che le permette di staccarsi un po’ dal ruolo cucitole addosso da Villaggio nella saga Fantozziana. Infine il teatro, dove ha lavorato accanto a nomi importanti delle scene nostrane come Giorgio Strehler, Franco Zeffirelli e Paolo Poli.

Nell’intervista a La Repubblica citata più sopra, la Vukotic ricorda che, agli esordi, il regista Renato Castellani le aveva consigliato di lasciare perdere perché “per fare cinema dovresti essere o bella come Gina Lollobrigida oppure profonda come Anna Magnani, e tu non sei né l’una né l’altra”. Allora, per concludere, il suo successo come attrice, fantozziano e non, può essere definito “la rivincita della donna poco appariscente ma di cervello fino?” Milena è stata una grande professionista del cinema.

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