Ho ricevuto una mail dall'ufficio stampa di un attore famoso e stimato (indicato con XXXXX nel testo seguente). Mi si chiede di cancellare (ma il verbo usato è più sottile: oscurare) una recensione, colpevole di parlar male, con vigore, di un film di cui il suddetto XXXXX è attore e produttore. Accadono anche cose così.
scusi il disturbo. Mi permetto di chiederle una cortesia. La prego di essere comprensivo, la mia é solo una preghiera. Non mi sono mai permesso in tanti anni di lavoro con XXXXXXX di chiedere un intervento sulla recensione o la critica di alcuno. E mi creda, il percorso non è stato certo scevro di aspre critiche, spesso ingiuste, e opinioni negative spesso in malafede. Ma io e XXXXXX abbiamo sempre pensato che fosse corretto non intervenire.
Questa volta devo fare un'eccezione. La mia mail rappresenta tutto il cast, la produzione, la distribuzione del film e ovviamente XXXXXX che rappresento.
Non sappiamo perché il vostro utente abbia desiderato accanirsi contro il film o sfogare le proprie frustrazioni scrivendone così male, offendendo tutti, mortificando il lavoro di tanti professionisti e interpretazioni di qualità assoluta. La prego verifichi da solo cosa hanno scritto anche i recensori più severi, i critici più aspri, in questo modo si renderà conto di quanto le sto scrivendo.
Il vostro sito é molto ben indicizzato e la follia cieca di un solo lettore (e recensore in questo caso) sta mettendo a repentaglio il lavoro di anni, di centinaia di persone e professionisti che per poco o nulla hanno costruito un piccolo grande film che amano e che merita rispetto.
Non penso che mi permetterò più di chiedere un intervento in questo senso, lo spero, é una cosa che trovo odiosa, ma la prego a nome di tutti noi di oscurare questo intervento così mortificante per il nostro lavoro.
Ovviamente la mia risposta è stata un niet secco e chiaro, spiegandogli che in assenza di reati, l'unico reato è censurare. E che la sua mail era irricevibile. Non ha capito: peccato.
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