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Attori di carattere: Antonio Allocca
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Una vita spesa tra cinema e teatro, per poi essere quasi universalmente riconosciuto per un ruolo secondario in una fiction TV. È il destino, comune a molti caratteristi, anche di Antonio Allocca, il professore di italiano che infliggeva voti bassissimi ai soliti malcapitati nella fiction Mediaset “I ragazzi della terza C”, in onda negli anni ’80 su Italia Uno: più che per i ruoli a teatro con Eduardo De Filippo (Premio Antonio De Curtis targa speciale del Consiglio di presidenza per il teatro nel '75) o per quelli sul grande schermo accanto a Macario, Taranto, Volontè o Tognazzi, Antonio Allocca rimane ai posteri per la frase: “Sacchi… 3!”. Potere della TV commerciale!

Faccione peculiare, fisico tracagnotto e sguardo furbino, il caratterista napoletano ha trascorsi cinematografici piuttosto importanti, quasi tutti nel filone comico a cavallo tra anni ’70 e ’90. Le sue interpretazioni più peculiari sono il ruolo del malvivente (assieme a Vittorio Mezzogiorno e Vittorio Caprioli) sul treno notturno di “Cafè Express”, l’esattore cardiopatico per la camorra Core n’grato in “Così parlò Bellavista” e lo sfortunato capofamiglia vicino di casa di Paolo Villaggio in “Ho vinto la lotteria di capodanno”, sistematicamente inondato ad ogni brindisi. Nella carriera, cominciata agli ordini dell’amico Riccardo Pazzaglia in “Farfallon”, Allocca si è ben presto fossilizzato su ruoli da comprimario in pellicole dedicate ad un pubblico di bocca buona. Quasi sempre napoletano, ha recitato in tutti i suoi film con la sua voce, molto peculiare e fortemente marcata, anche al servizio di maestri come Nanni Loy, Steno e Francesco Rosi.

L’apice del successo lo ottiene negli anni ’80, quando fa parte di numerosi film, principalmente del genere comico, diventando elemento quasi imprescindibile per i film di Vanzina, Castellano & Pipolo e soprattutto Neri Parenti, entrando nei vari fantozzi (“Fantozzi va in pensione”, “Fantozzi alla riscossa” e “Fantozzi il ritorno”).

È scomparso recentemente, la sera di San Silvestro del 2013 (curiosa coincidenza con il ruolo nel citato film natalizio con Villaggio), dopo una lunga infermità nella sua abitazione di Marcianise, in provincia di Caserta, in quell’abitazione in cui aveva tenuto per anni corsi di teatro, alimentando il fuoco dell’arte di numerosi giovani allievi. Silenzioso e orgoglioso, come nel suo carattere schietto e di cuore.

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