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Il semaforo - Numero 9
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Paolo Fresu

365 Paolo Fresu, il tempo di un viaggio (2014): Paolo Fresu

Il semaforo nasce come momento di pura evasione. Non c’è critica né approfondimento ma solo la sana e consapevole libidine di ciarlare del nulla, di sfogarsi di seguito ad un’intensa settimana cinematografica fatta di uscite in sala, film in televisione, dichiarazioni sui giornali ed inevitabili polemiche. Ogni fine settimana film o personaggi saranno presi di mira o premiati per qualcosa che li riguarda. Il meccanismo è semplice: tre semafori rossi per qualcosa da bocciare, tre gialli per qualcosa che ci ha lasciati perplessi e tre verdi per qualcosa da premiare. In più, ai semafori potrebbero aggiungersi anche due pass speciali, uno positivo chiamato All Access e uno negativo denominato No Entry, concessi in via del tutto eccezionale a chi si è distinto notevolmente per un verso o per l’altro. Nello spazio commenti, chiunque può contribuire a dire la sua durante l’arco della settimana e vedere il weekend successivo la propria osservazione passare sotto i riflettori per un confronto più ampio.

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Maleficent: La storia di Malefica e della bella Aurora, addormentata nel bosco, risale alla notte dei tempi. Chiunque conosce la storia e i suoi risvolti, eppure il botteghino sta premiando il fantasy di Robert Stromberg, trasformandolo in uno dei successi dell’anno. Nonostante i difetti di sceneggiatura e i buchi della trama, Angelina Jolie e la sua interpretazione fanno gongolare la Disney e permettono al pubblico di affidarsi al già certo per evadere dalla realtà. 8 i milioni di euro incassati al momento in Italia.

 

365 Paolo Fresu, il tempo di un viaggio: La Mariposa Cinematografica porta in sala il bel documentario dedicato al jazzista sardo Paolo Fresu, facendo iniziare la grande stagione estiva della musica al cinema. A dispetto di un tempo in cui il documentario musicale girava solo tra melomani e scaffali di negozi di dischi, il genere è ormai sdoganato e l’estate in musica prevede di accontentare ogni gusto: dal reggae al rock al pop, aspettando che arrivi nelle sale il tanto atteso Begin Again di John Carney.

 

Scusate il ritardo: Piacerebbe a tutti noi rivedere in scena il mai tanto compianto Massimo Troisi. Ci piace perderci nelle sue battute, nei suoi piccoli tic e nella sua napoletanità mai scontata o greve. Sebbene sia spesso distratta e bistratti il cinema nelle occasioni importanti, la tv si ricorda dell’anniversario della morte dell’attore e ripesca i suoi titoli. E il pubblico apprezza: record di ascolti, ad esempio, su Iris per Pensavo fosse amore invece era un calesse.

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David di Donatello: La Rai aveva promesso di dare al premio la giusta importanza e di volervi costruire attorno uno spettacolo televisivo che facesse dimenticare le performance trash dei conduttori improvvisati degli scorsi anni. Promessa mantenuta? Macché. Il più importante premio del cinema italiano andrà in onda martedì 10 in diretta alle 19 su Rai Movie e in replica alle 23:25 (per nottambuli) su Rai 1. Alla conduzione Paolo Ruffini e Anna Foglietta: di male in peggio.

 

Ciak d'oro: Come ogni anno, Ciak, il mensile di cinema diretto dalla brava Piera Detassis assegna i suoi riconoscimenti al cinema italiano. I premi hanno visto trionfare in varie categorie La grande bellezza e Il capitale umano. Fa specie, però, vedere i volti di gente un tempo dichiaratamente di sinistra (in certi casi, veri militanti) - come Toni Servillo, Paolo Virzì o Sabrina Ferilli – alla mercé di Daniela Santanchè (si, proprio lei), nuove editore del mensile che non ha perso l’occasione per mettersi in mostra con la sua proverbiale “eleganza” (e chissà se aveva una telecamera tra le mutande). Quando si dice “coerenza”.

 

Festival di Taormina: La rassegna siciliana compie quest’anno 60 anni e aspira a divenire sempre più internazionale. L’edizione prenderà il via il 14 giugno ma ad una settimana esatta dall’avvio poco si conosce del programma (Dragon Trainer 2 e Jersey Boys fuori concorso), che sarà rivelato solo lunedì 9. Che richiamo può avere una manifestazione che tiene sotto chiave il cartellone fino alla fine?

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3 Days to Kill: La bella e brava Hailee Steinfeld aveva ben fatto sperare con il suo esordio cinematografico in True Grift dei fratelli Coen. Con il passare degli anni, però, non è riuscita ancora a rimediare copioni che possano renderla indelebile nella mente degli spettatori. In attesa di vederla nel già citato Begin Again e in The Homesman, non ci convincono per nulla le sue scelte e questo 3 Days to Kill, venuto dopo il flop mondiale di Romeo e Giulietta e il semi-disastroso Ender’s Game e attualmente in sala, difficilmente la aiuterà a farsi inquadrare meglio.

 

Il magico mondo di Oz: Viva quel regno scintillante di magia, smeraldi qua smeraldi là… Alzi la mano chi non ricorda il ritorno della serie animata di qualche anno fa ispirata a Il mago di Oz. Questo nuovo adattamento cinematografico, a tutti gli effetti un sequel del capolavoro di Fleming del 1939, riesce a farci rimpiangere anche lo scialbo cartoon giapponese: ce n’era davvero bisogno?

 

Bélen Rodriguez: Non paga del clamoroso insuccesso rimediato anni fa con Se sei così, ti dico sì di Eugenio Cappuccio, Belen Rodriguez ritenta la carta del cinema. Come se non bastasse la sua onnipresenza sui giornali e in televisione, l’argentina più famosa d’Italia è desiderosa di mostrare al pubblico le sue doti attoriali (quelle finora meno viste) e si affida a Non c’è due senza te, commedia di Massimo Cappelli attualmente in lavorazione. Del film non si conosce ancora la trama né tantomeno il ruolo della Rodriguez. Si sa solo che reciterà al fianco di Fabio Troiano, Dino Abbrescia e Tosca D’Aquino. Si salvi chi può.

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Sister Act: Si è concluso giovedì scorso su Rai 2 il talent show The Voice of Italy, decretando la vittoria della “capa ‘i pezz” (traducibile in “suora”, per chi non mastica il napoletano) Cristina Scuccia. Fenomeno del web a livello globale sin dalla sua prima apparizione, la suorina ha sbaragliato la concorrenza di giovani più preparati e dotati vocalmente. Studiata a tavolino sin dalle prime puntate, la presenza della religiosa a noi tanto fa pensare a Sister Act, pellicola del 1992 di Emile Ardolino in cui Whoopi Goldberg finisce in un convento di suore canterine, e al suo seguito Sister Act 2, dove – per ironia della sorte – al centro della trama si trova un concorso canoro per giovani star (come dimenticare Lauren Hyll?). Come si suol dire, quando la realtà supera la fantasia, con il sostegno via Twitter e Facebook della stessa Goldberg.

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Jupiter - Il destino dell'Universo: A poco più di un mese dalla sua uscita nelle sale americane e a due da quelle italiane, la nuova fatica fantasy-filosofica dei fratelli Wachowski viene rimandata per volere della Warner Bros a febbraio 2015. La multinazionale, dopo aver verificato il girato, ha preteso che molte delle scene passassero nuovamente al montaggio e si sottoponessero a un ulteriore “make up” di effetti speciali. Senza aver ovviamente visto l’opera, diffidiamo da operazioni del genere, che di solito sottendono a clamorosi e futuri flop commerciali (47 Ronin insegna).

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