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Supereroi al cinema: fenomenologia di un genere a tutti gli effetti - parte V
di scandoniano
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In risposta alla trilogia di Nolan su Batman, la Marvel parte con un nuovo, imponente progetto, con l’intenzione di portare sul grande schermo un eroe mai testato prima: carismatico, sornione, ironico, si fa presto strada anche grazie ad un interprete convincente e fascinoso come Robert Downey jr.: ovviamente il riferimento è a Iron man (Jon Favreau, 2008). Il film rappresenta uno step importantissimo per il genere, sia perché per la realizzazione del film vengono messi in campo un numero spropositato di autori, molti dei quali provenienti dal mondo dei fumetti (ennesima testimonianza del valore conferito al filone cinecomics), ma soprattutto perché questo film è il punto di partenza che porterà alla realizzazione del crossover The Avengers del 2012: lo si capisce in particolare dall’introduzione del personaggio di Nick Fury, capo dello S.H.I.E.L.D., interpretato da Samuel L. Jackson.

Nel 2009, per la regia di Gavin Hood, esce X-men le origini – Wolverine, quarto  capitolo della saga dedicata agli uomini mutanti, ma non consequenziale cronologicamente: il film è contemporaneamente un prequel e uno spin-off del personaggio di Wolverine, interpretato da Hugh Jackman, che avrà a sua volta un seguito nel 2013. Dello stesso anno da segnalare Watchmen (Zack Snyder, 2009), un progetto isolato e poco convincente, tanto che si vocifera che la stessa casa di produzione, la potente Warner bros. (che intanto ha creato una propria divisione dedicata proprio ai fumetti), non abbia mai creduto fino in fondo al progetto; gli incassi appena sufficienti furono aiutati da un ampio merchandising  (affidato alla DC Direct, altra divisione DC, dedita alla produzione di oggetti per collezionisti). Insieme all’interessante Kick-Ass (Mattew Vaughn, 2010), non convenzionale e fascinosa trasposizione dedicata al personaggio creato per la Marvel comics da Marl Millar, il 2010 è l’anno dell’attesissimo sequel delle vicende dedicate a Tony Stark: in primavera esce l’attesissimo Iron man 2, sempre per la regia di Jon Favreau, un film che rispetta le aspettative e che introduce, con l’ormai classica scena nascosta al termine dei titoli di coda, un nuovo personaggio Marvel che farà il suo esordio da qui a qualche mese sul grande schermo. Si tratta di Thor (Kenneth Branagh, 2011), che insieme a Captain America – Il primo vendicatore (Joe Johnston, 2011), film usciti a meno di due mesi di distanza l’una dall’alto, hanno ormai svelato tutti gli elementi del crossover che riunirà l’anno successivo tutti gli assi della Marvel nel già leggendario The Avengers.

Nello stesso periodo, esce il quinto capitolo della saga dedicata ai mutanti. L’inquadramento è quantomeno contorto: X-men: L’inizio (Matthew Vaughn, 2011) è un ulteriore prequel, staccato da quello precedente (e già con un sequel ) dedicato a Wolverine, dunque non uno spin-off stavolta, ma soltanto un prequel quasi doveroso, che spiega alla folta schiera di appassionati della saga l’origine dei personaggi di Magneto e del Professor X.

Le attenzioni degli appassionati però si concentrano sempre più maniacalmente sull’ultimo capitolo delle trilogia di Christopher Nolan sull’eroe di Gotham City. L’attesa per l’ultimo capitolo è febbrile – e si protrae ulteriormente per attendere che Nolan porti a termine l’ambizioso “Inception” – gonfiata oltremodo da una campagna marketing senza precedenti. Nel luglio del 2012 arriva finalmente sugli schermi Il cavaliere oscuro – ll ritorno (Christopher Nolan, 2012), film che incassa oltre un miliardo di dollari e finisce dritto nella top ten dei film che hanno incassato di più nella storia del cinema; la pellicola è meravigliosa e vince caterve di premi, passando inosservato soltanto agli Oscar, dove l’Academy colpevolmente non lo fregia nemmeno di una nomination!

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