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Interstellar: Le piccole anticipazioni di Christopher Nolan
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Christopher Nolan odia gli spoiler e parlare in anticipo dei suoi film, tenendoli top secret fino a quando non vengono rilasciati in sala. Anche i pressbook delle sue opere sono ermetici e spesso nulla aggiungono a quel poco che si sa: cast, trama in generale e qualche dettaglio di produzione. È chiaro che qualsiasi sua dichiarazione su un’opera in produzione rappresenti oro colato per chi freme per vedere ogni suo nuovo lavoro.

In attesa che Interstellar arrivi nelle sale di tutto il mondo il prossimo novembre, il regista di Inception e di Il cavaliere oscuro è intervenuto alla recente Cinema-Con di Las Vegas, offrendo qualche succosa anticipazione di quello che è candidato a diventare uno dei blockbuster dell’anno.

Interstellar (2014): Teaser trailer italiano

Sulla post-produzione di Interstellar.

«Siamo nel bel mezzo di una delle fasi di lavorazione più interessanti, quella in cui si mettono insieme i pezzi che rappresenteranno la prima versione del film. Siamo ancora ad uno stadio iniziale: arriveremo in sala a novembre e gli effetti speciali visivi di cui si compone Interstellar prevedono una lunga lavorazione».

 

Sulla scelta di McCounaghey come protagonista.

«Per il personaggio che interpreta avevo bisogno di qualcuno che fosse molti più di un semplice uomo qualunque, qualcuno con cui il pubblico potesse identificarsi e vivere la storia da vicino, seguendo gli straordinari eventi che accadono attraverso i suoi occhi, e di qualcuno che poteva essere facilmente riconoscibile. Matthew ha tutte le qualità che mi occorrevano e la sua presenza in Interstellar è molto carismatica. Preparatevi a una prestazione straordinaria».

 

Sul set di Interstellar.

«Interstellar prevede come set alcuni interni d’astronave. Abbiamo deciso che volevamo ambienti realistici da dove gli attori potevano concretamente affacciarsi da dei finestrini. Costruendo ambienti chiusi in scala, abbiamo lasciato la realtà fuori dalle finestre e girato il tutto come se fosse un documentario: gli attori si sono sentiti realmente sul luogo dell’azione della finzione e ciò paga in termini di recitazione. Certo, occorrerà poi molto lavoro da parte dei ragazzi degli effetti speciali».

 

Il suo amore per i viaggi stellari cinematografici.

«Guerre stellari è stato un film per me seminale. Vederlo al cinema mi ha profondamente segnato. Quando poi nelle sale è stato rilasciato nuovamente 2001: Odissea nello spazio, io, mio padre e mio fratello andammo a vederlo e ricordo ancora la sensazione di stupore procuratami dalle immagini, dalla loro magnificenza e dall’esperienza ultraterrena evocata. Ricordo anche con piacere la visione in sala di Space Raiders: lo schermo grande e la qualità delle immagini mi rapirono e portarono in un’altra dimensione».

 

Sulla continua collaborazione con il fratello e sceneggiatore Jonathan.

«Jonathan lavorava da anni alla sceneggiatura di Interstellar e mi ha permesso di prenderla in mano, di apportare le mie idee e di lavorarci su, modificandone anche alcune delle parti. Il nostro è un rapporto fantastico e mi piace lavorare con lui o entrare in empatia con i suoi scritti».

 

Sulla scienza dietro Interstellar.

«Il film racconta di un viaggio interstellare e Kip Thorne è il produttore esecutivo. Egli è uno scienziato molto brillante ed ha una conoscenza particolare dei ponti di Einstein-Rosen, i cosiddetti cunicoli spazio-temporali. Ci ha accompagnato in questo progetto sin dall’inizio ed è stato un prezioso alleato nell’aiutarci a sviluppare l’idea di base del film. Viaggiare nello spazio attraverso un ponte di Einstein-Rosen è qualcosa di umanamente impossibile e il suo aiuto ci ha permesso di rendere il tutto più credibile».

 

Sull’uso della pellicola.

«La pellicola è il miglior mezzo per catturare un’immagine e per proiettarla. Potrei elencare dati e cifre ma preferisco basarmi sulla mia visione da regista. Sono a favore di qualsiasi innovazione tecnica ma nessuna delle nuove tecniche di ripresa né tantomeno il digitale può superare la resa della pellicola. Rispetto ad altri film girati da me in precedenza, molte delle parti di Interstellar sono state realizzate in IMAX, concentrandoci particolarmente sul suono e adattando un approccio molto particolare per massimizzare il potenziale dei sistemi audio esistenti nei moderni cinema».

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