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Alain Resnais è morto.
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Stanotte è la notte degli Oscar, dei premi prestigiosi, del Red Carpet, di festa del cinema... di vestiti, di discorsi, di chiacchiere, pettegolezzi e scoop.

 

In un giorno in cui gli appassionati cinefili aspettano le notizie come acqua nel deserto, arriva una di quelle notizie che mai si vorrebbero avere: la morte di Alain Resnais.

 

 

In realtà è una notizia che a me personalmente è arrivata in sordina, soffiata in un orecchio da un amico, non ho ben capito se è morto ieri o stamani, in questo le stampe discordano... ma Resnais morto, e anche questo “squilibrio” nella notizia è un po' il solito sbandamento che il suo cinema mi ha dato. L'ho sempre visto come uno di quei registi importanti, pietre miliari, punto di riferimento di un cinema che lui ha reso sempre giovane nonostante la sua età avanzata (il suo “Gli amori folli” del 2008 l'ho trovato “follemente giovane”).

 

 

Gli amori folli (2008)

di Alain Resnais con André Dussollier, Sabine Azéma, Emmanuelle Devos, Mathieu Amalric, Michel Vuillermoz, Anne Consigny

 

 

Fare un post su di lui per me è quasi impossibile, ho sempre visto il suo cinema come qualcosa da dover sempre comprendere, per me una specie di “non-finito”, che arrivo ad un certo cinema per induzione, per conoscenza, per intuito. “Hiroshima mon amour” è il suo capolavoro, la sua firma, ma io l'ho apprezzato tanto per “L'anno scorso a Marienbad” con Giorgio Albertazzi, eppure non sono mai riuscita a scriverci nulla su i suoi lavori, non me ne sento all'altezza, ho sempre pensato che fosse di categoria diversa, una “aristocrazia” cinematografica che lasciavo ai più dotti, a quelli che riescono a trovare le parole adatte, le citazioni giuste... e anche quando leggo su di lui, credo che nessuno arrivi mai a concepirne il suo stile “superiore”.

 

 

Quel meraviglioso periodo francese (e poi europeo, e poi mondiale) che ebbe il nome di “Nouvelle Vague” ebbe in lui uno dei suoi migliori “figli”, oggi era un padre anziano nel corpo, ma sempre giovane nello spirito....

 

 

Voglio finire questo piccolo post con una scena di “L'anno scorso a Marienbad” che amo particolarmente e di cui non riuscirò mai a scriverne qualcosa....

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