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Gli inspiegabili misteri dell'inimmaginabile - "Io c'ero"
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Era il primo giorno di proiezione di Kill Bill vol.1, quando si trovò davanti all'enorme cartellone.

 

 

L'immagine non lasciava dubbi, Uma Thurman vestita con tuta gialla non poteva che essere un omaggio all'idolo Bruce Lee, la katana che teneva in mano fu un altro prezioso indizio, ma ciò che fugò anche l'ultimo dubbio sull'identità del regista fu quel "taglio" nero dal quale usciva un fiotto di sangue.

- Eccolo, finalmente! - si disse, - è lui.

Si mise in fila come una pecora.

- Speriamo di ottenere un biglietto - si preoccupò. Il cupo presentimento di non poter essere tra i primi a poter far seguire il raccontino di quanto si era divertito a veder smembrare il prossimo, si impadronì di lui a un tratto.

Ma non passò molto, che fu certo della sua fortuna. Sul rettangolino che teneva in mano stava scritto: sala 5, fila 2.

- Un pò troppo vicino allo schermo - non potè far a meno di rammaricarsi, ma l'importante era poter entrare insieme al branco e godersi l'opera dell'amico comune. Parigi val bene una messa!

Nell'attesa, ascoltava i commenti dei vicini di posto.

- Io ho fatto il Dams, e tra i miei films preferiti in assoluto ci sono almeno due opere del Buon Quentin, di sicuro Pulp Fiction, un film seminale, poi non sono certo se assegnare la palma alla sfolgorante opera d'esordio, oppure al meno famoso Jackie Brown. Meno famoso ingiustamente, aggiungerei.

Cos'abbia di meno balordo delle altre opere del Buon Quentin da non assicurargli lo stesso successo, è un altro inspiegabile mistero dell'inimmaginabile. C'era una calda atmosfera, in sala, erano come un vivace capannello di vecchi amici riuniti a festeggiare.

 

 

Quando si spensero le luci e calò un silenzio pregno di attesa, un brivido gli percorse la schiena. Sapeva di essere presente ad un importante avvenimento. "Io c'ero", avrebbe potuto raccontare ai nipotini. Al brivido seguì un sentimento di fierezza, che poi divenne la nota rassicurante certezza di appartenenza. Uno di loro!

Senza accorgersene, faceva cenni di assenso. Approvò, per prima, la scena in cui il volto orribilmente tumefatto della Sposa in primissimo piano chiedeva di essere risparmiato, e invece si becca una pallottola attraverso il cranio. Fu forse l'estetica mortuaria, necrofila, a convincerlo a fornire la sua benedizione. Forse anche l'esplosione terribile dello sparo. Il suo ruolo lo giocò, forse, anche la canzone Bang Bang, distorta al punto giusto, masochista al punto giusto, ben cantata, da Nancy Sinatra, al punto giusto. 

 

Cosa vuoi che c'entri con la necrofilia, questa roba qua? -  si disse. - Parlare di necrofilia, fermarsi al dibattito sul sadismo, significa non aver capito l'immaginario del Buon Quentin, che diamine! 

 

Che la necrofilia non c'entrasse niente, lo convinse ancor di più l'infermiere che concede l'accoppiamento con le ragazze in coma. Annuiva marcatamente.

Vedere Sophie Fatale rotolarsi a terra senza un braccio e gridare in maniera quasi insopportabile per una qualsiasi persona normale lo sconcertò un attimo, ma la causa comune lo convinse maggiormente di avere assistito ad una bella cosa.

L'eccitazione toccò l'apice quando vide la sposa decapitare un avversario ormai disarmato, per non parlare del passaggio al bianco e nero, veloce come un occhio che s'aprì si chiuse nella sala nera. Il tocco poetico che non guastava.

 

Per farla breve, erano stati davvero molti i motivi di gioia che erano saltati fuori dallo schermo, quella sera. Mister Sheep ancora vedeva, come se gli stessero danzando davanti agli occhi, la testa del mafioso dacapitato che non gradiva le origini di O-ren, il pezzo di testa che saltava via della stessa, Sophie Fatale che urlava senza un braccio. 

 

Uscì dal cinema felice come una pasqua, notò distrattamente una ragazza che rideva istericamente. Era ancora ipnotizzato dagli schizzi di sangue, dei quali gli era parso di sentire il sapore.

Il sangue non è caldo e dolce, bensì amaro - riflettè come se l'avesse potuto assaporare per davvero. 

Se gli era sembrato bello tutto ciò, chissà cosa avrebbe detto assistendo alla versione giapponese, Kiru Biru, vol.1? Niente bianco e nero, il massacro tutto a colori e con dettagli in più ad impreziosirlo, per non tacere del secondo (ed ultimo) braccio tagliato a Sophie Fatale raggomitolata nel bagagliaio dell'auto!

 

Poi lo assalirono le preoccupazioni di tutti i giorni. Pensò al figlio, ancora piccolo. Avrebbe, un giorno, avuto gli stessi suoi gusti? Sarebbero andati alla partita insieme? Gli avrebbe dato soddisfazione, ricompensando i suoi sacrifici?

 

 - Speriamo che sia degno di suo padre - pensò.

 

 

Per maggiori informazioni, non esitare a contattarci. La redazione esaminerà al più presto il tuo messaggio, e sarà lieta di farti sapere, se possibile, a quale specie di inimmaginabile balordo appartieni. Scrivi anche tu la tua baggianata, usando il rettangolino qui sotto, poi clicca su "pubblica"!

Grazie di averci seguiti, buone feste a tutti.

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