Espandi menu
cerca
Most Overrated Movies: recent years
di BobtheHeat ultimo aggiornamento
Playlist
creata il 10 film
Segui Playlist Stai seguendo questa playlist.   Non seguire più

L'autore

BobtheHeat

BobtheHeat

Iscritto dal 20 gennaio 2004 Vai al suo profilo
  • Seguaci 73
  • Post 59
  • Recensioni 668
  • Playlist 743
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Most Overrated Movies: recent years

Ognuno di noi ha una propria lista di film ritenuti sopravvalutati. O al contrario sottovalutati.

Sarebbe sin troppo semplice "pescare" certi titoli da una "certa cinematografia" che non ci appartiene.

Ma sarebbe stupido andare a segnalare film di registi che non si amano (un esempio? Jia Zhangke ) produzioni lontane dalla propria sensibilità e visione di Cinema.

Quelli indicati appartengono invece al Cinema che seguo e mi regala spesso e volentieri grandi soddisfazioni.

Ma a volte, comunque ed inesorabilmente, alcuni film mi deludono.

Eppure a molti, gli stessi titoli, piacciono assai.

Sì, capita.

Pensarla sempre alla stessa maniera, è chiaramente impossibile.

Playlist film

Invictus. L'invincibile

  • Biografico
  • USA
  • durata 133'

Titolo originale Invictus

Regia di Clint Eastwood

Con Matt Damon, Morgan Freeman, Scott Eastwood, Robert Hobbs, Bonnie Henna, Langley Kirkwood

Invictus. L'invincibile

In streaming su Amazon Video

vedi tutti

"Invictus" è semplicemente il regalo affettuoso e sentito di Clint Eastwood all'amico Morgan Freeman, che corona così il suo sogno d'interpretare sullo schermo Nelson Mandela. Sin dalle prime immagini si capisce infatti come il film sia fondamentalmente un veicolo per la (splendida) prova attoriale di Freeman: pacata, mimetica e studiata in ogni minimo dettaglio: vedere il modo in cui l'attore riesce a ricalcare alla perfezione la camminata, il modo di salutare, persino il sorriso di Madiba/Mandela. E così "Invictus" finisce per appartenere più a lui che al suo regista.  Purtroppo la scelta di concentrare tutta l'attenzione del film su di un unico episodio della presidenza di Mandela (gli effetti politici di una vittoria della squadra sudafricana, simbolo per eccellenza dell'apartheid, ai campionati del mondo di rugby del ’95) non porta ai risultati sperati. Il film è infatti assai ripetitivo, scontato nella sua retorica, cinematograficamente esile. E per assurdo, data la sua teorica portata, di scarso interesse. Persino la leggendaria partita di rugby tra gli Springboks e i guerrieri maori All Blacks, pur essendo girata con perizia tecnica, risulta poco appassionante. "Invictus" non è un classico biopic ma tuttavia ne conserva tutti i soliti difetti: infatti molti suoi passaggi e dialoghi risultano comunque essere ridondanti quando non banali. Ovviamente la serenità d'animo del protagonista non può, in più di un'occasione, non emozionare. Ma questo non basta a fare di "Invictus" un film artisticamente riuscito: men che meno un grande film di Clint. Ma come detto, questo è un film più che altro con/di Morgan Freeman.

Rilevanza: 1. Per te? No

Il sospetto

  • Drammatico
  • Danimarca
  • durata 106'

Titolo originale Jagten

Regia di Thomas Vinterberg

Con Mads Mikkelsen, Thomas Bo Larsen, Annika Wedderkopp, Lasse Fogelstrøm, Susse Wold

Il sospetto

In streaming su Amazon Video

vedi tutti

Il sospetto è un finto grande film. Colpisce astutamente lo spettatore, gioca abilmente con le sue emozioni. Ma manca totalmente di autenticità, plausibilità e di qualsiasi benchè minima sfumatura. Rimane la buona prova di Mads Mikkelsen, comunque premiata generosamente a Cannes. Perchè c'era di molto meglio.La pochezzza di molti dialoghi è imbarazzante. L'andamento del film è risibile. Alcune veloci domande. Chi capperino è quel santone che arriva per scoprire la verità..ah ah che domandone riesce a fare alla "piccola squilibrata", non si regge a certe allusioni, mi vien da vomitare..vero preside? Perchè "solo" il padrino rimane accanto al protagonista? E come? Ed è mai possibile che anche lui , lasci tutto "solo soletto" il "nostro" (che povero... le ha prese nel supermercato da quei "cattivoni" eh ma lui ritorna, mezzo sfasciato assesta una bella testata alla "vahallarisinngdeinoi altri"...stendiamo un velo pietoso sulla sequenza...)  proprio la vigilia di Natale , dove diavolo trova il "santo padrino", la forza di festeggiare, bello beato nella sua reale villa? uèèèèè ! Cosa fai, non lo inviti il tuo amico? Sei un po' stronzo anche tu allora! Ed ancora. Dove sono i dialoghi, gli scontri che portano alla separazione tra i vari amici e compagni di caccia? Dove sono i loro punti di vista? Ah già, i bambini non mentono (MA QUANDO MAI) : e qui finisce il discorso. No dico, e le indagini? Dove sono? E poi alla fine (quasi) tutti nuovamente amici.... è tempo di andare NUOVAMENTE a caccia. E la fierezza del protagonista? Non ce la posso fare, mi dispiace. Sono dispiaciuto ed affranto. Come recitava il titolo di un Western nostrano, con l'inossidabile coppia Bud Spencer / Terence Hill , più genuino e meno didascalico e fasullo di questo beneamato SOSPETTO: "Dio perdona, io no", Caro  Mikkelsen, cosa fai, ti siedi di nuovo accanto a quel viscido ciccione che ha messo le mani addosso a tuo figlio ? Scherziamo ? 

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

La parte degli angeli

  • Commedia
  • Gran Bretagna, Francia
  • durata 106'

Titolo originale The Angels' Share

Regia di Ken Loach

Con Paul Brannigan, John Henshaw, William Ruane, Gary Maitland, Jasmine Riggins

La parte degli angeli

In streaming su Rai Play

vedi tutti

Le buone critiche , unite al premio della Giuria all'ultimo Festival di Cannes, mi avevano convinto a ritornare a vedere, con sereno ottimismo, un film di Ken Loach in sala. Dopo un buon incipit, mi è stato subito chiaro che, anche questa volta, l'Autore inglese non era stato in grado di ritornare ai suoi risultati migliori, ottenuti segnatamente agli inizi degli anni '90, con  film quali "Riff Raff" e "Piovono Pietre". Quelli sì erano film con una forte struttura, venati di tagliente ironia, capaci di ben alternare momenti drammatici e divertenti. "La parte degli angeli" è un film in cui Loach cerca di rifare quel tipo di Cinema. Senza però riuscirci. Qui la gag sono tutt'altro che irresistibili: solo ogni tanto strappano qualche lieve sorriso. Al pari di Woody Allen, più o meno suo coetaneo, Loach sembra inoltre aver quasi del tutto esaurito la capacità di costruire veri personaggi. Quelli tratteggiati in "La parte degli angeli", favola dolce amara infarcita di una eccessiva dose di amorevole ottimismo, sono solo piccole ed ingenue caricature. NeI migliori drammi di Loach vi si ritrovavano spesso personaggi ed interpretazioni di grande caratura ("LadybirdLadybird"," My Name is Joe") capaci di regalare emozioni fortissime allo spettatore. In questo caso il protagonista, oltre ad essere assai poco credibile come "picchiatore", non avendo assolutamente sia la faccia che il "phisique du role" per sostenere la parte, fornisce una prova solo volenterosa. Vado controcorrente ma questo è un film a dir poco esile.  E mi domando come sia possibile che da Cannes sia uscito a mani vuote un film come "Un sapore di ruggine ed ossa". 

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Lincoln

  • Biografico
  • USA
  • durata 149'

Titolo originale Lincoln

Regia di Steven Spielberg

Con Daniel Day-Lewis, Joseph Gordon-Levitt, Tommy Lee Jones, Jared Harris, James Spader

Lincoln

In streaming su Amazon Video

vedi tutti

Dopo aver visto "Lincoln",  capisco perchè il film ha ricevuto molte nominations da parte della critica americana, ottenendo ovunque il riconoscimento per il miglior attore (dal New york Film Critics al Washington D.C. Area Film Critics Association, dai Broadcast Film Critics Association sino al Golden Globe) senza però mai vincere il premio per il miglior film e la miglior regia. Soprattutto comprendo perchè tra le tante nominations ricevute anche ai BAFTA (British Academy Film Awards) manchi quella per la regia. Come "The aviator" era un film di Scorsese senza Scorsese, "Lincoln" è un film di Spielberg "senza Spielberg". (Per alcuni, segnatamente per i suoi molti detrattori, potrebbe essere un bene: in fondo Lui è il simbolo "dell'odiata Hollywood"). O almeno, senza almeno “il miglior Spielberg”, quello capace di trasmettere commozione e di seminare momenti di grande Cinema in buona parte della sua filmografia. In questo caso quasi assenti. Questo perché il regista si è messo totalmente a disposizione del solido ma monocorde soggetto (la cronaca dei fatti non appassiona) firmato da Tony Kushner, già buon sceneggiatore (ho detto buon, non grande: lo ricordo come "grande sceneggiatore" in occasione di "Angels in America”) del non indimenticabile "Munich", per chi scrive, certo non uno dei migliori Spielberg (ovvero i vari Duel, Lo squalo, I predatori dell'Arca perduta,E.T.,Schindler List, nonostante il “legnoso” Liam Neeson, il mio “molto personale”  A.I. , …sai quante volte, di notte, ho desiderato ed implorato di riabbracciare mia madre ! sino al sottovalutato Prova a prendermi). Ora, capisco tenere a freno la retorica e la melassa che aveva compromesso il risultato di molti suoi altri film. Ma qui forse si esagera. Perché si finisce meramente per ben illustrare, compito non difficile se si pensa innanzitutto all’alto budget e che alla direzione della fotografia, splendida nel suo mirabile “giuoco” (scrivo così per ricordare mio padre) tra luci e ombre, c'è il fedele compagno di lavoro Janusz Kaminski, Suo vero “braccio destro”. In “Lincoln” perfino le orchestrazioni di John Williams sono meno presenti e potenti del solito. Insomma parliamo di una produzione imponente, attenta a ricostruire gli scenari e i costumi d'epoca con grande cura e attenzione. Di un film sicuramente importante perchè parla degli ultimi mesi di presidenza di Abramo Lincoln (senza farne una agiografia). E soprattutto su un momento chiaramente cruciale per la Storia degli Stati Uniti d'America e non solo: ovvero (l'appassionante ? purtroppo no !) processo che portò all'approvazione del 13esimo emendamento alla Costituzione Americana per l'abolizione della schiavitù poco prima (vedremo come) della fine della lunga e sanguinosa Guerra di Secessione. Un’impresa che sembrava impossibile, ottenuta con coraggio e caparbietà dal Presidente, grazie anche a non pochi compromessi e più di un “lavoro sporco” e legalmente discutibile (da allora nulla è cambiato: anche oggi si vendono voti in cambio di alte “poltrone”) . Eh sì, come si suol dire, “il fine giustifica i mezzi”: ma se si tratta di abolire la schiavitù , come non concordare? Basta tutto ciò per farne un grande film. Per molti sì ma non per il sottoscritto. Come sempre in film così strutturati, estremamente importante è la costruzione dei personaggi. Anche in questo caso il film presenta evidenti pregi ed altrettanti difetti. Sicuramente per interpretare Lincoln non poteva essere scelto attore migliore. Daniel Day Lewis infatti, come già spesso in passato (L’ultimo dei Mohicani,Gangs of New York, Il Petroliere) è immenso. Non si limita a fornire una grande prova ma ad impersonare e diventare letteralmente Lincoln. La Sua icona. Perfetto nella rappresentazione di leader militare e grande uomo di Stato, capace se necessario di muoversi “nel fango” meglio di chiunque altro, anche a costo di superare i limiti legali della Sua pur indiscutibile autorità. Sempre capace di ascoltare il popolo (ah se lo facessero anche i politici di oggi !) e viverne in prima linea le esperienze e sofferenze. (Splendida ad esempio la scena in cui detta il testo della missiva per gli emissari di pace, con il ricordo di Euclide: “ Things are that are equal to the same things, are equal to each other”). Cinematograficamente efficace come padre affettuoso del piccolo figlio. Funzionano molto meno invece il rapporto con la moglie, una alquanto noiosa Sally Field, generosamente premiata con la candidatura all’Oscar (e responsabile dell’unico momento in cui è presente il “peggior Spielberg” : ovvero quello della scena nel sotto finale in cui  il Presidente, fresco vincitore, azzarda ed esprime il desiderio di fare un viaggio in terra santa…no dai!) e quello con il figlio grande, Joseph Gordon Levitt , presenza di fatto inutile, non per colpa dell’attore (ovviamente) ma della scrittura e del regista. Chi auspicava arrivando persino ad esigere una candidatura all’Oscar per lui come anche di James Spader, solo una figurina (divertente? no) nel ruolo di W.N. Bilbo, o era spinto da fanatismo nei loro confronti o più semplicemente non aveva ancora visto il film. Corrette ma senza particolare interesse  le prove di David Strathairn nel ruolo di William Seward e di Hal Holbroock in quello di Preston Blair, anche perché il film non riesce a rendere interessanti i giochi di potere e le macchinazioni che vivono (dovrebbero) i loro personaggi. Mentre Tommy Lee Jones è semplicemente meraviglioso ad impersonare Thaddeus Stevens (questa sì, è una sacrosanta nomination Oscar) : lui ha sempre battute acide,  taglienti ed intelligenti, con o senza parrucchino, tanto in aula che in camera da letto. Se Spielberg lo avesse messo in scena più volte a duettare, in quella che sarebbe stata una vera gara di bravura, con Daniel Day Lewis, il film ne avrebbe certamente guadagnato. 

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Il lato positivo

  • Commedia
  • USA
  • durata 120'

Titolo originale The Silver Linings Playbook

Regia di David O. Russell

Con Jennifer Lawrence, Bradley Cooper, Robert De Niro, Julia Stiles, Chris Tucker

Il lato positivo

IN TV Sky Cinema Due

canale 302 vedi tutti

Sorretto da una solida sceneggiatura, fotografato ed illuminato come ogni buon film indipendente made in USA che si rispetti (ovvero in modo anonimo) e ben nterpretato dai suoi protagonisti, tra i quali si distingue un convincente Bob De Niro, (sì sono di parte ma il migliore è lui. Punto) "Silver Linings Playbook" è un film che a fine visione mette di buon umore. Da qui a farlo diventare uno degli eventi dell'anno, ce ne passa.

Rilevanza: -1. Per te? No

Frozen - Il regno di ghiaccio

  • Animazione
  • USA
  • durata 101'

Titolo originale Frozen

Regia di Chris Buck, Jennifer Lee (II)

Frozen - Il regno di ghiaccio

In streaming su Disney Plus

vedi tutti

Tratto da "La regina delle nevi di Andersen", "Frozen" segna il nostalgico ritorno della Disney al classico "Musical Cartoon" che aveva avuto tanto successo in passato, trovando i suoi vertici dalla fine degli anni '80 a metà anni '90. Tecnicamente ineccepibile, e ci mancherebbe, il film si poggia però su un racconto esile, soporifero sino alla sua parte centrale , di rado emozionante, con personaggi principali insipidi (ma Olaf , il divertente pupazzo d neve , regala più di un sorriso) rispetto a quelli visti ed amati in capolavori come "La sirenetta" e "La bella e la Bestia", che avevano tra l'altro e come se non bastasse, canzoni e coreografie di ben altra levatura. Gli amanti del Musical apprezzeranno forse di più. Almeno lo spero. 

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Nemico pubblico. Public Enemies

  • Biografico
  • USA
  • durata 143'

Titolo originale Public Enemies

Regia di Michael Mann

Con Christian Bale, Johnny Depp, Marion Cotillard, Channing Tatum, Billy Crudup

Nemico pubblico. Public Enemies

In streaming su Amazon Video

vedi tutti

A volte capita di uscire dalla sala spossati, sconcertati, imbarazzati. Più che delusi, quasi traditi. Sì, è così che mi sento. Michael Mann e il suo "Nemico Pubblico" mi hanno dolorosamente tradito. E allora, invece di parlare di questo film, un involucro freddo e asettico, seppur stilisticamente raffinato, privo di un solo grammo di senso di tragicità, voglio tornare a parlare di un altro suo film. Del suo magnifico e innovativo "Miami Vice", film troppo poco amato dai più ma che, a differenza del gelido "Nemico Pubblico", aveva un cuore, trasudava passione, regalava emozioni: perchè, semplicemente, conteneva quella "poetica dello sguardo" vero marchio di fabbrica, sino a ieri, del Maestro di Chicago. 

Rilevanza: 1. Per te? No

The Grandmaster

  • Azione
  • Cina, Hong Kong
  • durata 133'

Titolo originale Yut doi jung si

Regia di Wong Kar-wai

Con Tony Leung Chiu Wai, Ziyi Zhang, Chen Chang, Cung Le, Hye-kyo Song, Siu-Lung Leung

The Grandmaster

In streaming su Nexo Plus

vedi tutti

Appena uscito frettolosamente dalla sala, dopo avere assistito al deludente esito del nuovo film di Wong Kar-wai, ho subito pensato che "The Grandmaster" andava ad aggiungersi ad un lungo elenco di "capolavori mancati". Il film rimane vittima dello stile ridondante del regista, tutto (la Storia, il ruolo del Giappone alla fine degli anni '30, ecc) rimane in superficie. Il melò non brucia l'anima, i personaggi non hanno il fascino che avrebbero dovuto avere e rimangono schiacciati dalla cornice delle sontuose ambientazioni: è l'estetica delle coreografia e la ricercatezza della fotografia (cupa, buia ma capace di regalare squarci abbaglianti di luce) a prendere il sopravvento. Quello della voce narrante è sempre un espediente a doppio taglio. In questo caso non funziona, perchè il film risente di un eccessiva voglia di spiegare (a noi occidentali) la filosofia di vita di questi ultimi Maestri, finendo per essere noiosamente verboso e didascalico. Per concludere mi sembra evidente l'incompiutezza del film anche a livello di montaggio. Si capisce bene,  che questo "mancato grande" film risulta mutilato nella sua durata. Per contro, così fatto, per quel (poco) che dice, "The Grandmaster" dura anche troppo. Voto : 5

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Il Grinta

  • Western
  • USA
  • durata 110'

Titolo originale True Grit

Regia di Ethan Coen, Joel Coen

Con Matt Damon, Josh Brolin, Jeff Bridges, Barry Pepper, Hailee Steinfeld, Domhnall Gleeson

Il Grinta

In streaming su Paramount Plus

vedi tutti

Come si poteva facilmente immaginare, questa nuova versione di "Il Grinta" è chiaramente migliore dell'esile, seppur onesto, film originale, il quale altro non era che un mero veicolo per la prova attoriale dell'ormai vecchio John Wayne: all'epoca doveva pur essergli riconosciuto in qualche modo un OSCAR "di riparazione" alla CARRIERA! La cura nella messa in scena, l'ottimo, come di consueto, lavoro alla fotografia del fidato Roger Deakins, la ricercatezza dei costumi, soprattutto la migliore scrittura e definizione del personaggio della ragazza protagonista, a cui i Coen regalano più di un dialogo tagliente, non fanno tuttavia di questo nuovo "Il Grinta" un vero grande Western. Clamoroso successo di pubblico in USA, dove quello del "Western" è ancora un film da vedere con tutta la famiglia, specie se ci si confronta, come in questo caso, con "l'icona John Wayne" e se a dirigere il film ci sono Autori oramai largamente apprezzati come i Coen, "Il Grinta" da noi in Italia susciterà (in pratica per gli stessi motivi) molto meno interesse.

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Interstellar

  • Fantascienza
  • USA, Gran Bretagna
  • durata 169'

Titolo originale Interstellar

Regia di Christopher Nolan

Con Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Jessica Chastain, David Gyasi, Wes Bentley

Interstellar

IN TV Sky Cinema Suspense

canale 306 altre VISIONI

Ci contavo. E molto. Ma (mi) è andata male. I fratelli Nolan , questa volta, "l'hanno fatta fuori dal vaso". Peace.

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No
Ti è stata utile questa playlist? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati