In una settimana dominata, sul fronte della qualità, dal film di Martone e dal documentario su Altman, mentre sul fronte dei generi è netto del predominio della commedia, ci piace come sempre fornire la cifre disponibili relative al numero di copie. Dove si vede che, anche se in assenza di pellicole destinate a esercitare una egemonia netta, la parte del leone la farà la commedia di Salemme, che con le sue 280 sale (non moltissime) arriva prima nella classifica del numero di sale ma ultima in un non breve lista di film italiani analoghi, se non altro per target, che di recente non hanno saputo far fruttare economicamente il sostegno della produzione.
Buona la distribuzione anche per Il giovane favoloso, più di 200 sale proiettarono in questo weekend il film su Leopardi, numero di poco inferiore a quello delle sale che invece ospiteranno Tutto può cambiare, con Keira Knightley e Mark Ruffalo. Tra gli altri solo Un milione di modi per morire nel west supererà le 100 sale, mentre tutti fli altri si attesteranno su numeri molto inferiori.
Con Robert Altman, Julianne Moore, Bruce Willis, Robin Williams, Keith Carradine, James Caan
Tra poco saranno passati 8 anni da quel 20 novembre del 2006 in cui Altman ci ha lasciati. Possono essere pochi e possono essere tantissimi. A Ron Mann - documentarista canadese - sono sembrati quelli giusti per rimettere tutto in fila e guardare alla vita e alla carriera dell'amatissimo regista della New Hollywood. Con il contributo di molti di coloro che hanno lavorato insieme a lui e con gli spezzoni che mostrano il volto umanissimo e non del tutto noto del gigantesco regista americano.
Martone, Germano, Leopardi. Il regista napoletano sceglie una strada propria per raccontare il poeta italiano che regge meglio a quel processo distruttivo che è l'insegnamento della letteratura italiana nelle scuole superiori italiane. L'interpretazione, irrequieta e sopra le righe, di Germano - se mai il film venisse proiettato nella scuole (e magari un giorno accadrà) - potrebbe aiutare e rendere ancora più simpatico e vicino un uomo che è stato - anche - un giovane favoloso.
Adattamento di un romanzo di Larry Brown, presentato a Venezia lo scorso anno in concorso, il film di David Gordon Green (da sempre discepolo di Malick) mescola gente di strada e attori professionisti, tra cui il protagonista Nicolas Cage, per raccontare il legame tra un ex detenuto in cerca di redenzione e un ragazzino dal padre alcolizzato che ispira al primo un sentimento protezione: un romanzo di formazione nel sud degli States, in quell'America provinciale più profonda che ha avuto in Brown, scrittore "per caso", uno dei suoi cantori.
Grande successo in Spagna, il film di David Trueba è una commedia mascherata da road-movie, o viceversa. Il filo che lega i tre improbabili personaggi in viaggio attraverso la Spagna nella primavera del 1966 è la presenza in Andalusia di John Lennon, che in quei giorni stava girando lì il film Come ho vinto la guerra.
Catherine Deneuve e Gustave Kervern interpreti della commedia francese leggera e altrettanto leggermente sentimentale, che ancora una volta è ambientata in un condominio, dove il personaggio interpretato da Kervern figura come improvvistao benché solerte portinaio tuttofare.
La musica e New York stanno bene insieme, da sempre. Ad accoppiarle ora ci riprova la commedia drammatica e sentimentale - oltre che musicale - che vede Keire Knightley nei panni duna musicista dal cuore spezzato che cerca di rilanciare vita e carriera mettendosi a produrre il suo disco insieme a un produttore depresso e spiantato, impersonato da Mark Ruffalo.
Seth McFarlane torna a dirigere dopo il discreto successo avuto con Ted e ci p'orta nel west per un'improbabile commedia delle sue, caricaturali e grottesche, dove si fanno notare le presenza femminile di Charlize Theron e Amanda Seyfried, oltre a quella di Liam Neeson e dello stesso McFarlana, protagonista.
Commedia francese che combina alcuni elementi classici - il triangolo in primis - con il trend del momento: l'alta gastronomia e gli chef. Interpreti Emmanuelle Devos, Karin Viard e Roschdy Zem: volti noti del cinema francese. Dirige Anne Le Ny, che alcuni ricorderanno più per le sue interpretazioni (era la governante in Quasi amici) che per le sue regie.
Con Eva Longoria, Bruce Greenwood, Andy Garcia, Peter O'Toole, Oscar Isaac, Nestor Carbonell
Un film del 2011 che narra una pagina non nota della storia dell'America Latina: la guerra dei cristeros, guerra civile messicana negli anni '20 del Novecento. L'accento cade sulla resistenza dei ribelli cristiani, in lotta per l'affermazione dei loro diritti in un momento in cui venivano schiacciati dal potere massonico e anticlericale in Messico. Distribuito dalla Dominus Production, di ispirazione cattolica, cavalca il momento strorico e il tema delle persecuzioni religiose e solleva il tema di una riscossa cattolica (armata?).
Con Eugenio Franceschini, Valentina Corti, Domenico Fortunato, Francesco Martino
La grande guerra - ovvero la Prima guerra mondiale, con i suoi 10 milioni di soldati morti, le trincee, la fame e le malattie, l'altissimo tributo di vite anche nella popolazione civile (quasi 7 milioni di vittime) - raccontata attraverso un curioso mix di fiction e di immagini di repertorio provenienti dall'archivio dell'Istituto Luce (che compie quest'anno i suoi novant'anni). Con il patrocinio della Presidenza della Repubblica e del Ministero della Difesa.
Con Davide Limone, Marco Merrino, Marco Mazzaglia, Jacopo Francesco Cavallaro, Angela Troina
Commedia "artigianale" a basso budget. Dirige Davide Limone, noto anche come Davidekyo, videomaker catanese che ha conosciuto un piccolo successo personale prima con parodie dialettali poi con web series.
Tre fratelli, la perdita di una madre, l’handicap mentale di un figlio, l’eredità da gestire, la malinconia napoletana e il solito campionario umano di ansie, incomprensioni e piccolezze. È la commedia di Vincenzo Salemme, ultimo anello della catena della lunga tradizione teatrale napoletana che tuttavia al cinema tende a richiudersi in canoni noti e scontati.
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