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Mi sento proprio come dentro un film!
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Lehava

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Mi sento proprio come dentro un film!

State forse pensando a  tramonti sul mare, baci al chiaro di luna, inseguimenti in macchina o panorami mozzafiati? Mi dispiace, risposta sbagliata!. Perchè il sottotitolo qui è più prosaicamente: "Capitano tutte a me? No. Piuttosto, me le sono cercate!" O, in altri termini: "chi è cagion del suo male, pianga se stesso"

Playlist film

Una pallottola spuntata

  • Comico
  • USA
  • durata 86'

Titolo originale The Naked Gun: from the Files of Police Squad!

Regia di David Zucker

Con Leslie Nielsen, Priscilla Presley, Ricardo Montalban

Una pallottola spuntata

In streaming su Paramount Plus

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Compare lei, in cima alle scale! Abitino graziosamente sexi, capelli composti, occhi chiari da cerbiatta ammaliatrice. Appena pochi passi leggiadri e …. Bum bum bum …. Bam ….Ahhhi .... Schiappata con ruzzolone prolungato giù dalla rampa … Per poi rialzarsi in un battibaleno come se nulla fosse accaduto, e con un colpo secco (di problemi alla cervicale neanche l'ombra) la chioma fluente è già sistemata!

 

Era Priscilla Presley. Nel film (spero sia quello giusto!) ovviamente. Ma quante volte è successo pure a me, pur non essendo io, miseramente, Priscilla Presley? Ebbene sì, lo ammetto senza ritegno: ho un equilibrio un po' precario. Un istante ci sono, quello dopo scompaio dal campo visivo. Mi si ritrova un po' più in basso, rovinata a terra. Il peggiore? L'asfalto, senza dubbio. In stazione centrale, davanti alla cattedrale in centro storico etc. Corollario di ginocchia sbucciate e lividi. Poi, per durezza, viene il pavè: sotto i portici per lo "struscio" domenicale in pieno shopping natalizio. Molto meglio la sabbia, sul bagnasciuga agostano. O il parquet di un locale alla moda. E non ditemi che è colpa dei tacchi!

 

Come quella volta che mi serviva il faldone bellamente posto all'ultimo ripiano dell'armadio. Ho fretta, ho fretta, ho fretta, prendo la scala? No ho fretta, chiedo aiuto al collega? No, ho fretta! Allora salgo sulla sedia, e mi sfilo le scarpe e quindi è confermato: non è un problema di tacchi! Il collega, ironico, fa una citazione colta: "Gran bella topolona" ricordando la scena della già citata Presley, sui pioli della scala, ed il rischio di svelare centimentri di pelle sotto l'abitino. Ma c'è un però! E' tutto in una frazione di secondi perchè ... la sedia ha le roteeeeeeeeeeeeeeelle ed io mi cerco di attaccare all'armadio, ma poi ho paura di ribaltarmelo addosso e quindi lascio la presa e mi schianto contro la finestraaaaaaaaa! Scena gustata da un manipolo di colleghi, pure quelli dell'ufficio di fronte (che hanno visto una faccia stampata sul vetro). Ma non avevo i tacchi!

Rilevanza: 1. Per te? No

Il diario di Bridget Jones

  • Commedia
  • Gran Bretagna
  • durata 115'

Titolo originale Bridget Jones's Diary

Regia di Sharon Maguire

Con Renée Zellweger, Colin Firth, Hugh Grant, Jim Broadbent, Embeth Davidtz, Gemma Jones

Il diario di Bridget Jones

In streaming su Infinity Selection Amazon Channel

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Agli uomini piacciono le macchine: è una dura realtà della vita. Qualcuno sa spiegarmi il perché? Davanti ad una sportiva cabrio un tizio una volta mi disse, con fare ammiccante da latin lover de noaltri:   "can you see my car? It' sex on wheels!" Ahhhhhhh. Incommentabile. Pochi mesi dopo, perchè le disgrazie capitano tutte insieme, ci risiamo! Devo proprio salire su quella scatolina? Sì. Lo devo proprio fare (public relations definiamole). Mi lancio e quasi mi ribalto (sono tutte bassissime, quelle macchine lì), e poi il sedile in pelle scivolaaaaaaa! Risistemata alla bene-meglio mi sento indirizzare la domanda fatidica "Ti da fastidio l'aria?" Per gentilezza (perchè mai sono sempre gentile?) scuoto la testa: "No, no". Come è andata a finire? 70 Km con la macchina scoperchiata, un torcicollo pazzesco, quando scendo ci metto mezz'ora per ricominciare a fare sbattere un neurone contro l'altro (già, hanno delle difficoltà) ed i capelli? Cotonati senza neppure una seduta dal parrucchiere! Come mi sono sentita? Come Bridget Jones in campagna: io il foulard in testa non ce l'avevo proprio. E, senza falsa modestia, neppure quel faccione ebete alla Reneé Zellweger. Ma, urliamolo una volta per tutte, non abbassate la capote (si dice così?) delle cabrio! Vi piacciono le macchine? Va bene, ma dobbiamo pagare dazio noi povere donne? Lasciateci almeno un tetto sopra la testa!

Rilevanza: 1. Per te? No

Dirty Dancing. Balli proibiti

  • Sentimentale
  • USA
  • durata 105'

Titolo originale Dirty Dancing

Regia di Emile Ardolino

Con Patrick Swayze, Jennifer Grey, Cynthia Rhodes, Jerry Orbach

Dirty Dancing. Balli proibiti

In streaming su Amazon Prime Video

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Sarebbe una spiegazione lunga e tediosa, che richiederebbe rimandi a problematiche psicologiche e sociali personalizzate a modo mio. Per riassumere: odio il ballo! O meglio, odio l'idea che io possa muovere un solo passo di danza: neppure la macarena o il ballo del pinguino. Ma, all'ennessima sollecitazione esterna, ci provo: mi iscrivo pure io ad un corso! "Ma dai" - mi dicono tutti - "suoni, hai studiato e studi musica, come puoi non sentire il ritmo?" "Ahhhh, ma ballare è altro, cavoli", mi verrebbe da rispondere ma resto in silenzio (educazione? gentilezza? Tutte fregature!). Completamente digiuna delle basi più basilari (valzer? mazurca?), l'unico orario accettabile prevede: latino-americano! Dieci incontri, vere e proprie torture fisiche (soprattutto a carico del mio immobile bacino) e psichiche (ricordarsi le "figure"), culminanti con una serata a tema in discoteca. Dove al ritmo mostruoso della salsa, in una luce-nonluce fumosa-suffusa, e la pista incredibilmente affollata (ma le sudamericane che si vedono in televisione dove le prendono? Le studiano al computer e poi le assemblano? Nella realtà, vedo grande scioltezza nei movimenti ma in quanto a grazie e bellezza...mah...) era quasi impossibile distinguere i confini fra uno e l'altro. Risultato? Al rallentamento del ritmo (virato su una improbabile bachata) un tizio strano e bruttino mi invita a ballare, con una certa insistenza. Vado? Ma sì, proviamoci. Come "conduttore" fa schifo, ma pure io .... Cerchiamo di mettere in atto una "figura" con mano alzate e giro, solo che mi attorciglio, lascio la presa e disorientata ... mollo un destro secco ad un poveraccio che capitava li per caso! "Scusa, scusa, scusa, sono mortificata!" Cavoli, l'ho preso sul collo, eppure era più alto di me, ma che stava facendo Lì abbassato? Gran bella botta, che vergogna. Degna conclusione di una sconclusionata carriera da non-ballerina. Non mollerò più i divanetti negli anni a seguire. Anzi, per non alimentare false speranze, non andrò mai più neppure in discoteca: a mali estremi, estremi rimedi!
Beh, Babe pestava i piedi a Johnny, ma in una settimana diventava pure un genio! Sdoganando il mambo anche per noi mortali (ops … per voi, mortali. Per me, ci vuole ben altro). Potere dell'insegnamento, dell'insegnante o più verosimilmente della finzione cinematografica! That's Hollywood!

Rilevanza: 1. Per te? No

Colpevole d'innocenza

  • Thriller
  • USA
  • durata 105'

Titolo originale Double Jeopardy

Regia di Bruce Beresford

Con Ashley Judd, Tommy Lee Jones, Benjamin Weir, Bruce Greenwood, Jay Brazeau, John McLaren

Colpevole d'innocenza

In streaming su Amazon Video

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"Ti hanno chiamata" urla emozionata mia mamma. Ed io penso: "c'è da scaldarsi tanto? Mica ho vinto il premio Nobel, mi hanno convocata per un provino! E poi, se hanno chiamato me, come minimo hanno convocato il mondo!". Non ricordo bene i dettagli, forse all'inizio una lettera di invito a presentarsi negli studi XY etc ... L'autostrada intasata, devo parcheggiare ai limiti estremi dell'universo, piove a dirotto e arrivo bagnata fradicio per avere conferma - come sospettavo - che hanno convocato il mondo! Uno stanzone dove sono accampati elementi di varia provenienza geografica e culturale. Nel disordine, urlano i nomi. Arrivano al mio, mi fanno quattro domande (e non sembrano affatto interessati alle risposte) e poi mi dicono di accostarmi al muro: devono scattare la fotografia di rito: luce grigia esterna, neon abbagliante interno, sfondo nocciola, capelli a modalità "cocker sotto la doccia". "Mica mi avevano detto che dovevo mettermi il vestito buono!" penso. Mi pare di essere una indiziata a cui vengono prese le impronte digitali e il profilo per la segnaletica. Brrrrrrrivido! "Sono innocente, lo giuro" mi verrebbe da dire, ma sto zitta, tanto la risposta sarebbe stata: "Colpevole d'innocenza". L'avventura, purtroppo o per fortuna, continua mesi dopo. Sfociando in una partecipazione semi-atterrita ad un programma di (allora) successo. Causa fissazione della costumista ("Ma se mi infilo quel coso addosso, non respiro" mormoro. Quella mi guarda stupida e sembra voler dire: "Respirare non è una opzione prevista") l'ossigeno non mi arriva alla testa, i due neuroni non cozzano, mentre le mani del pubblico-aizzato come pittbul in una arena-fin troppo. "Quiz show"

Rilevanza: 1. Per te? No

Devil

  • Horror
  • USA
  • durata 80'

Titolo originale Devil

Regia di Drew Dowdle, John Erick Dowdle

Con Logan Marshall-Green, Bojana Novakovic, Geoffrey Arend, Chris Messina

Devil

In streaming su Amazon Video

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"Intrappolata nell'ascensore" è il titolo da paura che mi vede protagonista in una città straniera qualche anno fa. L'hotel è situato in un edificio storico. Al pian terreno, negozi di lusso, dal primo piano in poi: reception, stanze, spa. Il check-in è un incubo: come sempre, non trovo i documenti (sono troppo disordinata!). "Io salgo in camera, ci vediamo fra un ora per la cena" mi intima sbrigativo il boss. Riesco fortunosamente a terminare le operazioni e salgo sull'ascensore. Panoramico, chic-issimo, la mia stanza è all'ultimo piano. Schiaccio il numero per salire ... ma incredibilmente l'aggeggio si muove verso il basso! Cosa succede? Ri-schiaccio insistentemente, ma è evidente che il mezzo posseduto dal demonio (si muove da solo!) non segue i miei comandi. Essendo trasparente (panoramico mannaggia!) i signori accomodati nella hall di ingresso mi vedono passare tre o quattro volte: all'ultima, saluto pure! Ciao, ciao, con la manina. Ecco, uno di questi si alza, e all'aprirsi delle porte (comandate da qualcun altro, non da me) mi guarda divertito e mi spiega in inglese malconcio che devo strisciare la carta della stanza sulla fotocellula per ottenere l'autorizzazione a dare i comandi all'ascensore (è una precauzione per motivi di sicurezza). Pigiare i tasti, altrimenti, è inutile. "Thank you, thank you!" ripeto e rido ... per non piangere!

Rilevanza: 1. Per te? No

Scuola di ladri. Parte seconda

  • Commedia
  • Italia
  • durata 96'

Regia di Neri Parenti

Con Paolo Villaggio, Massimo Boldi, Florence Guérin, Enrico Maria Salerno

Scuola di ladri. Parte seconda

"Io salgo in camera, ci vediamo fra un ora per la cena" mi intima sbrigativo il boss. Rimbambita dal ridere per l'esperienza traumatica dell'ascensore, riesco a prendere possesso pure io della mia camera. Bla bla bla e dopo circa un'ora sono nella hall, tutta caruccia, naturalmente affamatissima (come sempre). Ci avviamo a piedi verso l'uscita, io cammino spedita pochi passi più avanti. Impegnata nello spostamento di un ciuffo di capelli ribelli dalla fronte, non faccio caso al ............... vetrooooooooooooooooo. Che abbisognava solo di un istante aggiuntivo per aprirsi automaticamente! Ma io, con il colpo magico del mio testone ... bum!, ho subito chiarito chi comandava (come per l'ascensore, insomma). Risultato? Un bernoccolo ed il boss che ancora ride. Raccontarla così sembra una barzelletta di bassa lega e qualcuno potrebbe chiedersi se mi fossi ubriacata con l'acqua dei caloriferi oppure avessi sniffato la farina della polenta. Invece, purtroppo, è tutto vero, ed ero pure sobria!

Rilevanza: 1. Per te? No

The Terminal

  • Commedia
  • USA
  • durata 128'

Titolo originale The Terminal

Regia di Steven Spielberg

Con Tom Hanks, Catherine Zeta-Jones, Stanley Tucci, Diego Luna, Zoë Saldana, Kumar Pallana

The Terminal

IN TV Sky Cinema Due

canale 302 vedi tutti

Non ricordo l'ultima volta in cui arrivai in orario da qualche parte: vivo nel ritardo. Oramai, chi ha a che fare con me lo sa, e si adegua - non sempre di buona grazia - ma si adegua. Quella mattina del 2005 arrivai a Malpensa all'ultimo minuto, come sempre. Nel presentare il biglietto al check-in mi si dice che l'agenzia non ho riservato il posto a sedere. Comincio a preoccuparmi. Mi sposto velocemente al gate dove i miei incubi più atroci si realizzano: c'è un overbooking pazzesco, 15 persone da sistemare!, ed io sono la terz'ultima in lista fra quelli. Divento bianca, poi rossa, poi verde (così completo la bandiera italiana), ma, prima di lanciare l'allarme aziendale, cerco di sfoderare ogni arma possibile ed immaginabile. Partono gli annunci: "Delta Airlines propone etc ... etc ...." Alcuni passeggeri (simpatici! Li amo!) accettano, la situazione sembra sbloccarsi. Io sto' appiccicata al banco degli steward (mi dico "E un segno del destino! Non hostess, ma steward") e cerco di fare la carina (lo ammetto: faccio schifo. Lo so). Cavoli, sono inamovibili, ligi al dovere! Di passarmi più sopra in lista non ci pensano proprio. Alla canna del gas, mi gioco la carta della pietà: "Sto viaggiando per lavoro: devo proprio arrivare ad A., ho degli appuntamenti già fissati, domani pomeriggio ho un volo interno prenotato per O." e poi "Viaggio da sola, mi state dicendo che devo passare la notte in aeroporto? Da sola?" ancora "Come faccio a giustificare questo disguido all'azienda?". Cavoli, restano inamovibili. Oppure sono un'incapace io: non riesco nemmeno ad impietosire due steward! E lì, che tento di simulare un mancamento (lo ammetto: faccio ancora più schifo. Lo so), ma siccome: a) non sono un'attrice b) non sono credibile come bugiarda (mannaggia) c) la fortuna è cieca ma la s. ... l'unica cosa che riesco a fare è sbattere la testa contro il piano del banco. Risultato? Ennesimo bernoccolo, e gli steward a quel punto mi retrocedono a fine lista! Per fortuna ho sempre avuto la testa dura! Molto dura! PS: come andò a finire? Imbarcata sul volo successivo per NY-JFK dovetti arrabbattarmi su due coincidenze. Per poi perdere comunque un paio di voli interni il giorno successivo. Ciliegina sulla torta, al rientro in Italia, non pervenute le mie valigie dagli USA!

Rilevanza: 1. Per te? No

Il terrore corre sul filo

  • Thriller
  • USA
  • durata 89'

Titolo originale Sorry, Wrong Number

Regia di Anatole Litvak

Con Barbara Stanwyck, Burt Lancaster, Wendell Corey, Ed Begley sr.

Il terrore corre sul filo

C'erano ancora i telefoni fissi (oramai, una specie in via d'estinzione). Squilla, rispondo. Ma il telefono è muto. Sarà uno scherzo? Sento dei mormorio, dei mugugni: oddio, non sarà un maniaco? "Chi è? Chi è? Chi è? Chi è?" urlo ostinata
"Smettila di sbraitare e gira la cornetta, non vedi che l'ha presa all'incontrario? Per forza non senti, da quella parte dovresti parlare!" mi zittisce mia cugina, che è sempre stata quella sveglia. "Mamma sì, adesso ti sento. Non nessun problema, ho ritirato la raccomandata, sì, tutto a posto". Riattacco. Negli anni, l'aneddoto è girato nella cerchia familiare condito di particolari sempre più esagerati. L'ultima versione pare prevedesse la defenestrazione dell'apparecchio da parte mia. Mahhhhh

Rilevanza: 1. Per te? No

Il secondo tragico Fantozzi

  • Comico
  • Italia
  • durata 110'

Regia di Luciano Salce

Con Paolo Villaggio, Anna Mazzamauro, Gigi Reder, Ugo Bologna, Antonino Faà Di Bruno

Il secondo tragico Fantozzi

In streaming su Cine Comico Amazon Channel

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"Prego, un cioccolatino", e mi si para davanti la scatola. Non ne ho voglia, ma per gentilezza (ahhhhhhhhh) ne prendo uno. La discussione prosegue, il clima è cordiale e rilassato. L'accordo viene raggiunto, ci si alza tutti. Stiamo per uscire, quando veniamo richiamati: "Posso offrirvi un dattero?" e mi si allunga un frutto (è un frutto il dattero?) con le mani. Pare sia un gesto di cortesia, in alcuni paesi. No! Il dattero no! Per favore, il dattero no! "Grazie" sorriso, e mi prendo il dattero. Tutti mi tengono d'occhio, vogliono accertarsi che mangi quel maledetto dattero. Bahhhhhhh, non è caramellato o zuccherato ma al naturale. Fa veramente schifo. E poi, si rompe anche il nocciolo interno. In un attimo di distrazione, lo sputo e lo piazzo in un vaso (con pianta). Lo so, è una grande schifezza anche questa: ma dovevo pur sopravvivere. In quel momento, un collega spione esclama: "Ma l'hai sputato! Perchè l'hai sputato?" Si voltano tutti e mi rimproverano con gli occhi: faccio la finta-tonta ma forse, non sono proprio finta! Per fortuna, alla fine, l'accordo l'hanno firmato comunque. PS: il dattero non scottava come il pomodorino di Fantozzi. Vantaggio per me. Ma Fantozzi, lui, aveva il giardino, dove scappare. Io no, solo una pianta nel vaso come salvezza estrema!

Rilevanza: 1. Per te? No

Hazzard

  • Commedia
  • USA
  • durata 106'

Titolo originale The Dukes of Hazzard

Regia di Jay Chandrasekhar

Con Seann William Scott, Johnny Knoxville, Jessica Simpson, Burt Reynolds, Lynda Carter

Hazzard

In streaming su Now TV

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Alzi la mano chi, tra i quarantenni, non ha provato almeno una volta a saltare in macchina dal finestrino come facevano Bo e Duke! Da bambina, mi esercitavo con la 500 blu di mia zia. Da adulta, ho raffinato la tecnica, fino a raggiungere vertici di eccellenza. Il finestrino? Troppo facile. Io, passo direttamente dal bagagliaio! Perchè? Beh: per mia fortuna, tempo fa, mi si ruppe la serratura del portellone. Ovviamente, mai riparata. Non vorrei sbandierare la cosa ai quattro venti: ma non si blocca più. Siccome sono un pochino distratta, lasciare le chiavi all'interno e chiudere la macchina mi capita con cadenza quasi mensile. Come ho risolto? Infilandomi dal baule appunto, e riuscendo poi a aprire la portiera posteriore. All'inizio i vicini erano perplessi ("questa si sta rubando la sua macchina?") oggi non ci fanno più caso. Certo, vorrei puntualizzare, che il mio mezzo è un umile soldato semplice: non il Generale Lee dei due cugini americani!

 

 

 

Non contemplate/ammesse: gaffes verbali/disgrazie sportive/danni collaterali seri ad estranei

 

 

Concluderei con una massima profonda e nel contempo diretta: la vita è bella, ma è meglio la mozzarella!

 

 

 

 

 

 

 

 

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