Espandi menu
cerca
Viva l'Italia, viva La Grande Bellezza, viva Sorrentino
di lorebalda ultimo aggiornamento
Playlist
creata il 3 film
Segui Playlist Stai seguendo questa playlist.   Non seguire più

L'autore

lorebalda

lorebalda

Iscritto dal 5 giugno 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 152
  • Post -
  • Recensioni 27
  • Playlist 3
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Viva l'Italia, viva La Grande Bellezza, viva Sorrentino

Mi perdoneranno i tifosi del cinema italiano, e tutti coloro che non sopportano un'opinione diversa dalla propria.
Il film di Sorrentino ha vinto l'Oscar, siamo tutti contenti.
Il cinema italiano è rinato, La Grande Bellezza è un capolavoro: abbiamo vinto tutti? Neanche per sogno. Ho già espresso, in commento alle recensioni sul sito che ho trovato interessanti [recensioni positive e negative], le mie perplessità su un film appassionante ma certamente fintoprofondo, esteticamente imbarazzante – uno spot di quasi due ore.
Non critico i contenuti (ognuno ci troverà quello che vuole, nel film, e ne ha il sacrosanto diritto), non mi ha dato certo fastidio riconoscermi in personaggi che il regista peraltro assolve (e c'è ancora qualcuno che ancora cita La Dolce Vita – da rivedere altre 100 volte nel caso – e Fellini! Aiuto!). Critico le immagini piatte, la messa in scena finto colta (non citiamo Greenaway, please), il montaggio e le immagini di gusto pubblicitario.
Critico il pensiero per cui tutto, oggi, anche la Bellezza, debba essere ridotto a merce immediatamente consumabile, 'popolare' [nel senso peggiore di questo termine].
Ho avuto molte discussioni, qui sul sito, a proposito di questo film, confronti quasi sempre costruttivi [ringrazio la pazienza di tanti utenti] nei quali ho espresso i miei dubbi, ma tutti (quasi tutti) sono rimasti a un'analisi dei contenuti de La Grande Bellezza, che sinceramente non trovo il modo migliore per inquadrare l'ultimo Sorrentino.
Il cinema è forma, il cinema parla una sua grammatica.


Concludo subito allora: se non sbaglio questo dovrebbe essere il mio 300esimo intervento su La Grande Bellezza. Sarà l'ultimo.
Concedetemi una banalità, ma è bene ricordarlo: sono più che benvenuti i commenti di coloro che hanno apprezzato il film. Citatemi sequenze, spiegatemi dove e quando La Grande Bellezza rielabora e si allontana dall'estetica da spot, PERCHE' la mia analisi non vi convince. E, se avete voglia, se avete tempo, rispondete [tutti, detrattori e sostenitori] alle seguenti domande:
 
- dove sta la Bellezza in questo film?
- qual è il senso dell'utilizzo di un linguaggio pubblicitario per descrivere i momenti di maggior pathos (Roma, la morte della Ferilli, il passato di Jep)?
- qual è il punto di vista di Sorrentino? Giudica i suoi personaggi, oppure li ama? [Se li ama: perché descriverli come figurine grottesche?]
- la figura della Santa: va presa sul serio? Oppure è un'altra macchietta?
- La Dolce Vita e La Grande Bellezza finiscono su un'immagine pressoché identica: un volto di ragazza. Ma se Marcello, il protagonista del film di Fellini, coerentemente si allontana da questa visione, Jep, con un colpo di scena impensabile, riesce a intravedere con chiarezza la ragazza solo alla fine. Non è consolatoria (e assolutoria), la parabola di Sorrentino? Quale fastidio può dare allo spettatore riconoscersi in Jep?

P.S. Lascio da leggere, per chi fosse interessato, un'intervista comparsa su Lettera43 (Quotidiano Online Indipendente) al noto critico d'arte Philippe Daverio. Una cosa mi ha sorpreso: stronca il film con le mie stesse motivazioni. 


ATTENZIONE: PAROLE NON MIE!
[http://www.lettera43.it/cultura/philippe-daverio-la-grande-bellezza-e-uno-spot-per-l-italia_43675123831.htm]

PHILIPPE DAVERIO: «LA GRANDE BELLEZZA E' UNO SPOT PER L'ITALIA»

DOMANDA. Che cosa trova di irrealistico nella Roma raccontata da Sorrentino?
RISPOSTA.
Le feste di notte, i santi, i prelati, i patrizi, le sacrestie: sullo schermo vediamo una città che esiste solo nella fantasia del regista. Come era già accaduto nel film Baarìa di Giuseppe Tornatore.
D. In che senso?
R. La Roma di Sorrentino, come la Sicilia firmata Tornatore, sono volutamente descritte in maniera pittoresca ricorrendo a tutti i luoghi comuni che piacciono molto al pubblico americano.
D. Perché puntare sul pittoresco?
R. Perché, come aveva già intuito Benito Mussolini, lo stereotipo paga. E rende bene in termini propagandistici.
D. Detto così, sembra che il film sia nato da intenti cinici.
R. La grande bellezza è un magnifico spot pubblicitario. Il governo dovrebbe premiarlo per l’abilità con cui descrive gli italiani in base a quel che gli altri, all’estero, amano immaginare che noi siamo.
D. Ne parla come di una mistificazione.
R. Lo è. Perciò è piaciuto tanto in America e sta avendo successo.
D. In Italia critica e pubblico si sono divisi nel giudizio.
R. Già, e sa perché?
D. No.
R. Perché molti fra noi si vedono diversi. E non si riconoscono nel cliché che da sempre gli americani ci disegnano addosso.
D. Quali cliché?
R. Roma con le sue feste di notte, Napoli con la pizza, l’immondizia e il mandolino, Venezia con le gondole. Devo continuare?
D. Insomma, non le è proprio piaciuto.
R. Come spot, quel film va benissimo. E va premiato.
D. E come opera d’arte?
R. L’opera d’arte non è mai bella o brutta in sé, ma può - o meno - rappresentare la bellezza. Stiamo vivendo una fase di decadenza che banalizza tutto: la chiamo trashologia.
D. Che vuol dire?
R. I cinesi con le bacchette, gli italiani che bevono il vino, i tedeschi che mangiano wurstel: siamo diventati troppo elementari, banali, icastici fino all’estremo.
D. Perché?
R. Per il bisogno, sempre più parossistico, di far giungere e far riconoscere i nostri messaggi il più lontano possibile.
D. Sorrentino, ringraziando per l’Oscar, ha citato Fellini: quanto la sua Roma assomiglia a quella narrata dal regista riminese?
R. Trovo giusto il richiamo a Fellini.
D. Ah sì?
R. Certo. Qualsiasi operazione di parodia ha l’obbligo di partire dall’originale.
D. La grande bellezza è la parodia della Roma felliniana?
R. Di Roma, Fellini aveva intuito la complessità viscerale: il suo film è stato un capolavoro barocco.
D. La grande bellezza, invece?
R. È come passare dai meravigliosi mobili del 700 a quelli confezionati in serie nel mobilificio. Ma ciò non è colpa del regista Sorrentino: l’involuzione è nell’aria. Complessiva. Frustrante. E contestuale.
D. Quando si può parlare di opera d’arte?
R. Quando l’opera contiene un messaggio vero, complesso, articolato.
D. Altrimenti?
R. È solo un’opera di comunicazione.
D. Il gusto per il Bello si è definitivamente smarrito?
R. Non mi sento attratto dal Bello, piuttosto da ciò che è significativo.
D. In che senso?
R. Il Bello è un fenomeno di comunicazione. Può essere utile all’Italia, come nel caso del film di Sorrentino, perché piace all’estero e fa crescere il turismo.
D. E il significativo?
R. Sostengo che, per sensibilità e curiosità psichica, c’è un 5% di italiani in grado di cogliere quel che affiora di veramente significativo. Si tratta di quasi 5 milioni di persone, soprattutto giovani.
(...)
D. Sorrentino, oltre a Fellini, a Los Angeles ha ringraziato anche Diego Armando Maradona.
R. Ha fatto benissimo: Maradona è l’archetipo della comunicazione facilitata.
 
 

P.P.S. Stasera Canale 5 trasmetterà in chiaro il film di Sorrentino. Senza spot pubblicitari. Perché? Lancio una provocazione (chi è arrivato fino in fondo può immaginarsela). Due i motivi:

- La Grande Bellezza è uno spot lungo due ore (Martini, Peroni, banche varie);
- c'è la paura che qualche spettatore noti che non c'è poi questa grande differenza fra le immagini del film e quelle di un qualsiasi altro spot.

Playlist film

La grande bellezza

  • Drammatico
  • Italia, Francia
  • durata 150'

Regia di Paolo Sorrentino

Con Toni Servillo, Sabrina Ferilli, Carlo Verdone, Carlo Buccirosso, Iaia Forte

La grande bellezza

In streaming su Infinity Selection Amazon Channel

vedi tutti

Rilevanza: 1. Per te? No

La grande bellezza

  • Drammatico
  • Italia, Francia
  • durata 150'

Regia di Paolo Sorrentino

Con Toni Servillo, Sabrina Ferilli, Carlo Verdone, Carlo Buccirosso, Iaia Forte

La grande bellezza

In streaming su Infinity Selection Amazon Channel

vedi tutti

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No
Ti è stata utile questa playlist? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati