Spesso messi in secondo piano, oscurati dal nome ingombrante del regista, vi sono, nella storia del cinema, direttori della fotografia che, questa storia del cinema, l’hanno fatta - o che la stanno facendo. Il loro lavoro non deve, e non può, essere posto in secondo piano. Perché il cinema - l’arte cinematografica - è essenzialmente un "lavorare", un narrare per immagini. Come si dice, “l’occhio vuole la sua parte”, e forse, al cinema, vuole anche qualcosa di più. L’accusa di estetismo è spesso fine a se stessa: l’immagine cinematografica, essenziale o barocca che sia, ha, piuttosto, il potere di far vibrare l’inquadratura, di liberarla da una semplice funzione “grammaticale” – il cinema come puro linguaggio – per sprigionare la propria forza figurale. Distraendoci, magari, per un momento, dal corso del film, ma regalandoci – come un vero atto d’amore artistico – tutta la sua primordiale poesia.
Con questa playlist voglio proporre sette nomi di celebri direttori della fotografia che, per chi scrive, colgono l’essenza di questo pensiero. I nomi da citare sono tanti, molti più più – soprattutto, per quanto riguarda il cinema classico – di quelli che ho scelto, ma ho voluto dare una visione d’insieme, che non escludesse nemmeno il ruolo, oggi – tutt’altro che secondario – del direttore della fotografia.
NICHOLAS MUSURACA Tra i migliori rappresentati delle fotografie noir anni Quaranta. Ha lavorato con Jacque Tourneur (Le catene della colpa), Robert Siodmak (La scala a chiocciola), Fritz Lang (La confessione della signora Doyle), John Brahm (Il segreto del medaglione), Boris Ingster (Lo sconosciuto del terzo piano).
RAOUL COUTARD Celebre collaboratore di Jean-Luc Godard (La donna è donna, Questa è la mia vita, Il disprezzo… ), con cui ha realizzato i suoi lavori migliori, ha lavorato anche con François Truffaut (Tirate sul pianista, La sposa in nero…), Costa-Gavras (Z – L’orgia del potere) e, recentemente, con Philippe Garrel (La nascita dell’amore, Le coeur phantome, Innocenza selvaggia).
SVEN NYKVIST Storica, la sua collaborazione con Ingmar Bergman (Persona, L’ora del lupo, Come in uno specchio, Luci d’inverno... ), cui ha impresso il suo gusto raggelato e intenso. Ha lavorato magnificamente, inoltre, con Roman Polanski (L’inquilino del terzo piano), Louis Malle (La luna nera), Andrej Tarkovskij (Sacrificio) e Woody Allen (Un’altra donna, Crimini e misfatti).
VILMOS ZSIGMOND Tra i maggiori rappresentanti della New Hollywood “fotografica”, oltre che con Robert Altman, ha diretto la fotografia di capolavori quali I cancelli del cielo di Michael Cimino, Incontri ravvicinati del terzo tipo di Steven Spielberg, Un tranquillo weekend di paura di John Boorman, Lo spaventapasseri di Jerry Schatzberg, e Blow Out di Brian De Palma.
Con Joss Ackland, Andréa Ferréol, Frances Barber, Agnes Brulet, Ken Campbell, Brian Deacon
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SACHA VIERNY Raffinatissimo direttore della fotografia francese. Celebri le sue collaborazioni con Alain Resnais (Hiroshima mon amour, L’anno scorso a Marienbad, L’amour à mort), Raul Ruiz (Le tre corone del marinaio), Louis Bunuel (Bella di giorno) e, soprattutto, Peter Greenaway (Il ventre dell’architetto, Giochi nell’acqua, Il cuoco il ladro sua moglie e l’amante, L’ultima tempesta, The Baby of Macon… ).
Con Tony Leung Chiu Wai, Leslie Cheung, Brigitte Lin Chin Hsia, Maggie Cheung
CHRISTOPHER DOYLE Tra i più interessanti e sperimentali artisti contemporanei. Famoso per aver diretto le fotografie dei film di Wong Kar-wai da Days of Beign Wild in poi, ha collaborato inoltre con Zang Yimou (Hero), Jim Jarmush (The Limits of Control), Ratanaruag (The Last Life in the Universe) e Gus van Sant (Paranoid Park).
BENOIT DEBIE Forse, il più talentuoso e influente direttore di fotografia di oggi. Famosissimo per i suoi lavori psichedelici con Gaspar Noé, è inoltre autore delle fotografia di due gioielli del cinema contemporaneo come Spring Breakers e Vynian.
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