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La Signora ha sempre il suo perchè, e non dite che è vecchia!
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Lehava

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La Signora ha sempre il suo perchè, e non dite che è vecchia!

Se "donne e motori" sono dolori, che rima ci mettiamo con "donne e calcio"? Che ne dite di ... "intralcio"? Agli albori dell'epoca contemporanea, quando le partite in tv erano quasi tutte juventine (strisce bianche e nere; per forza non c'erano i colori!) e comunque tutte in chiaro (ma il chiaro-scuro non era un effetto dell'immagine, più che altro pittorico?), gli stadi pieni ed  le domeniche con i negozi chiusi e le lasagne in tavola, i bambini a ripetere tabelline anzichè guardare il tablet, i papà a sognare Silvana Mangano e non Belen e le mamme Gregory Peck e non Gabriel Garko, la palla rotonda era territorio maschile. Il mondo muliebre poteva nutrirsi, al massimo di Mike Buongiorno, seguendo quiz intellettuali o leggeri. Ma un match di campionato, quello proprio no! Perchè la "femmina" certo non poteva sapere la differenza fra difesa ad uomo e a zona (ma non sono tutti uomini quelli in campo? Ma la zona non è una dieta?), oppure tra cucchiaio e sforbiciata (sempre di posate si tratta! Oppure no, la sforbiciata è quella del parrucchiere. Ci vado così poco che non mi ricordo neppure cos'è!). I confini erano netti, in quei tempi lontani, almeno quanto la righe bianche tracciate di fresco su un campetto sterrato della Pianura Padana: maschi e femmine / calcio e ricamo.

Poi, venne una donna chiamata Alba Parietti. Unta dai Signori (Caputi ed Altafini, non l'attaccante bergamasco con il vizio della scommessa), assisa nell'Empireo degli sgabelli, mostrò al mondo le sue gambe (che erano un bel vedere) ma anche un cervello femminile calcisticamente pensante. Squilli di trombe, rulli di tamburi: il 4-4-2 o il 4-3-1-2 non erano più solo giocate del lotto; per le più acculturate, il coach non un vaso di terracotta, e l'offside non un motoscafo a punta.

Che le donne fossero già bene addentro ai misteri footballistici (risse verbali incluse) era noto a tutti meno che al sesso forte. Ovviamente, perchè gli interessati sono sempre gli ultimi a sapere! Chi ha bazzicato o bazzica (al seguito di fidanzati e figli) le categorie minori della federazione, ha ben chiaro di che cosa stia parlando: agguerrite spettatrici pronte ad attaccar briga (con la lingua soltanto, ma con quella, delle vere iene!) con la fazione avversaria, per una rimessa laterale non assegnata, o per un fallo non fischiato ai danni del proprio protetto. Liti con arbitri, giocatori, allenatori, spettatori e dirigenti: il peggio del repertorio insomma. Questo, da sempre, nei campetti di provincia. Ma con l'unta dei Signori Parietti il salto è lungo (come la coscia) perchè dall'oratorio di Alfonsine si passa in tv, mantra democratico dello scorso millennio e dello scorcio di attuale. E la tv non mente. Che il calcio sia anche e soprattutto affare femminile, diviene verità assoluta. Con due espremizzazioni: a) tifoseria "di squadra": soggetti muliebri sempre più sottilmente simili, per gergo ed atteggiamenti, ai maschietti. Vedi: Suor Paola in combutta con "mummia" Ventura, e la vergine delle rocce illuminata dai raggi del sole Ferrari b) tifoseria "ad personam": soggetti muliebri sempre più drammaticamente uguali, per gergo ed atteggiamenti, alle bambole dei boss. Se fortunate, affollano le tribune (ad ognuna la propria categoria, dalla A alla Z) per dimostrare vicinanza morale. Se sfortunate, attaccano un poster di Cristiano Ronaldo in camera (metaforicamente, credo che i poster siano scomparsi da anni), chiedendosi se il pallone d'oro possa essere colpito di testa (cavoli, pesa).

Restano comunque delle sacche di resistenza e di diffidenza. Perchè, sebbene il petto depilato dei vari Borriello e Beckam ci perseguiti su ogni rotocalco (così come le avventure-disavventure Vieriane), pubblicizzando quel profumo o quella marca di vestiti, comunque lo spazio ristretto alla "frittata di cipolle e rutto libero" gli uomini non lo vogliono mollare. Ed evidentemente e giustamente, non lo possono neppure condividere.

In definitiva, tutto questo preambolo per dire ... Forza Juve!!! E sono 31 (ops, 29?). Mercoledì, me ne vado a festeggiare, e sì, se qualcuno se lo chiede, lo ammetto sono un po' Suor Paola, una po' "wags" de noaltri (in passato), ma le risse no, quelle no

Premessa

Playlist film

Mulan

  • Animazione
  • USA
  • durata 91'

Titolo originale Mulan

Regia di Barry Cook, Tony Bancroft

Mulan

In streaming su Disney Plus

vedi tutti

Se qualcuno avesse qualche dubbio a riguardo, le donne oltre che fare e parlare di calcio, sanno pure fare la guerra, oltre che l'amore. Ogni tanto, riescono pure nella mescolanza dell'immescolabile. Come la coraggiosa Mulan: sconfigge gli invasori barbari, ottiene l'encomio dell'imperatore, salva il padre, e conquista pure il fusto di turno. Non calciatore, più atleta di arti marziali+rugbysta
La storia di un successo, uno dei miei cartoni animati preferiti, con finale sotto albero di pesco (credo, non sono molto afferrata sulla flora)

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Giovanna d'Arco

  • Storico
  • USA
  • durata 145'

Titolo originale Joan of Arc

Regia di Victor Fleming

Con Ingrid Bergman, José Ferrer, Francis L. Sullivan, J. Carrol Naish, Ward Bond

Giovanna d'Arco

La pulzella d'Orleans era pure lei unta del Signore (si fa per dire) e pure lei sapeva combattere, eccome! Memorabile l'interpretazione della Bergman, un po' stralunata e postmoderna nella versione di Besson. Certo, lei non si accontentava di un calciatore. Puntava al coach, il Coach con la C maiuscola. Più in alto che si può. Perse la tramontana, sentendo le voci. Comunque, una donna dal vocabolario e azione maschile. Forse troppo, e non si perdona.


Svolgimento del tema - se il cinema non ha mai particolarmente amato il calcio (il soccer? Sport da femmine! E' quello che sto' sostenendo da cinquanta righe di stupidaggini! Per gli americani, meglio il rugby. Ops, scusate, no! Il rugby con le protezioni e qualche modifica sostanziale nelle regole. Football, lo chiamano. Attenzione però, che per gli inglesi il football è il calcio. Per fortuna), a maggior ragione non ha mai amato il calcio, interpretato dalle donne.

Quasi mai.

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

L'allenatore nel pallone

  • Commedia
  • Italia
  • durata 98'

Regia di Sergio Martino

Con Lino Banfi, Gigi Sammarchi, Andrea Roncato, Licinia Lentini, Giuliana Calandra

L'allenatore nel pallone

In streaming su Cine Comico Amazon Channel

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La presidentessa della Longobarda, secondo voi, sapeva cos'era un penalty? Nessuna battutaccia, per carità! Io tifavo per la figlia di Oronzo Canà, innamorata di Aristoteles. E per il modulo 5-5-5.

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Sognando Beckham

  • Commedia
  • USA, Gran Bretagna, Germania
  • durata 112'

Titolo originale Bend It Like Beckham

Regia di Gurinder Chadha

Con Parminder Nagra, Keira Knightley, Jonathan Rhys-Meyers, Shaznay Lewis

Sognando Beckham

In streaming su Paramount Plus Apple TV Channel

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Pure io me lo sono sognato ogni tanto. Il suo arrivo in motoscafo alle Olimpiadi inglese cancella le mille ombre di una carriera così così.
Il film che sancì la femminilità del calcio, giocato più che parlato. Gradevole, anche se certo non un capolavoro. Una già bellissima Kneightly, Rhys Meyers zio di ValeBale non male ma dalla carriera inematografica ancora tutta (o quasi) da scrivere

Comunque ... mi dispiace per tutti, ma la Signora non è ancora così vecchia

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No
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