Nel mio percorso di vita spirituale che sto intraprendendo in ascesa, negli ultimi due anni mi sono gradualmente sempre più allontanato dal giudizio verso il prossimo e verso ogni singola cosa nella vita, evitando sempre più dire cosa è bianco e cosa è nero. Vivendo sempre meno l'arte con la mente ed i pensieri e parlandone con l'ego, dando spazio al cuore, all'essere e al vivere. Il cinema ho cominciato a viverlo sempre di meno, guardando sempre meno film per dare spazio a letture di svariati libri e per dare spazio alla vita in sè per sè. Questo allo scopo di dare sfogo alla mia essenza e sempre meno all'ego. Ho scelto di allontanarmi definitivamente dalla critica cinematografica perchè richiede una mente pensante, pronta al giudizio, al separare, dividere fattori da valutare continuamente, impegnando sempre e comunque lo stress, le tensioni e le emozioni, cosa che non fa parte del mio percorso di vita, non più. Ad aprile ho redatto la mia unica Rassegna giornalistica ufficiale (seppur ahimè no profit) del Far East Film Festival di Udine che potrete trovare negli archivi di Cinerepublic, e in questi giorni ho trascritto la mia ultima recensione su questo sito, e chissà, forse l'ultima della mia vita. Sono su questo sito dal 2007, e se ne sono viste di cose. Ci siamo divertiti commentandoci a vicenda playlists, recensioni, e scambiandoci pareri sui gusti sulla settima arte in generale. Abbiamo mandato a fanculo e amato registi e attori in modi intelettuali e ironici. Da un pò di tempo, da parecchi mesi ormai a questa parte, quando guardavo un film non riuscivo più a viverlo come qualcosa da valutare, ma lo vivevo e tutt'ogi li vivo, come un'esperienza in senso lato, senza analizzare, lascio che la mia anima raccolga nell'osservazione e nell'esperienza, gli eventuali messaggi utili a me stesso e alla vita in genere. Non giudico più il regista o l'attore in sè, non ne provo più gusto nè ne sento la necessità, ma mi godo ciò che fanno, oppure se non mi piacciono non me li godo, e pazienza, è lo stesso. Ho scelto di fare questa playlist dove dichiaro il mio addio da Film.tv.it, dove sono comunque cresciuto nella conoscenza del Cinema e dove mi sono dilettato per hobby ad esprimere pareri su migliaia e migliaia di film in ben 5 anni. Di seguito posterò quei 7 film (dato che 7 è il numero a disposizione) che hanno segnato dalla mia infanzia ad oggi, gradualmente, sempre più verso la serietà, la passione per il Cinema. Grazie. Un abbraccio sincero a tutti quanti.
Con Charles Chaplin, Claire Bloom, Buster Keaton, Sydney Chaplin
Il film che m'ha fatto appasionare al Cinema per la prima volta in modo autentico, era il 2006, da lì in poi non ho più smesso di approfondire la Settima Arte. Inoltre, da quell'istante ho trovato in Chaplin il mio cineasta preferito. Se dovessi essere in fin di vita, fatemi vedere un suo film e tornerò giovane di 20 anni.
Qui conobbi Kubrick e mi appasionai seriamente alla fantascienza e al cinema d'essai, fu lo stesso anno della visione di Luci della Ribalta, poche settimane dopo.
Con Takeshi Kitano, Aya Kokumai, Tetsu Watanabe, Masanobu Katsumura
Dopo Rashomon di Akira Kurosawa, Harakiri di Masaki Kobayashi e Dolls sempre di Takeshi Kitano, questo quinto film nella playlist rappresenta il film che definitivamente mi ha fatto innamorare perdutamente del cinema giapponese, che poi è proseguito con la visione di quasi duecento film dal Sol Levante dal 2010 a oggi. Serie di visione che non finirà mai..
Humphrey Bogart è sempre stato un attore interprete di personaggi che ho apprezzato particolarmente, e questo è il suo film che m'è rimasto più dentro.
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