Premessa: la MIA stagione cinematografica va da settembre a maggio. Qui di seguito i film più belli, che ho visto a casa mia, sulla mia tv con il mio lettore dvd che tanto amo, nella stagione cinematografica 2010-11. Quelli che mi hanno fatto emozionare e quelli che mi hanno sopreso.
Come definiamo ciò? Film? Ma siamo proprio sicuri che è "solo" un film? Sembra, davanti a quest'immensa opera, estremamente riduttivo, usare la parola film. La genialità di Kubric va oltre una pellicola e si imprime nella mente delle persone in modo permanente e incomparabile.
Tinte cupe. Colori scuri. Visi in penombra. Anime abbandonate. Tutto questo è "Million dollar baby". Ritmi lenti, metodici, sempre le stesse facce, sempre gli stessi posti. Tutto studiato meticolosamente per entrarti nelle viscere e tirare fuori il lato oscuro tenuto nascosto, quello che fa male, quello che neanche la penombra riesce più a celare.
Sublime. Il Maestro supera se stesso confezionando un film quasi perfetto, merito di una sceneggiatura valida e di un cast di altissimo livello. DiCaprio è eccezzionale nel farti sentire addosso tutta la tensione, la paura e l'insofferenza, di un uomo costretto a stare dietro al nemico, come un ombra, per riuscire a prenderlo alle spalle.
E' un film puro. Senza mezze misure, racconta la storia della nascita di una città che, oggi, è il sogno di tutti, o quasi: New York. Daniel Day-Lewis è imbarazzantemente perfetto nei panni del "macellaio" che sembra uscito dall'inferno peggiore tanto da portarci addosso i segni e tutta la cattiveria che si impregna nel corpo e nell'anima. Con la sua grandezza mette spesso in ombra un DiCaprio "fenice" che dopo anni di scelte sbagliate, o almeno non alla sua altezza, viene protetto dall'ala del Maestro e risorge dalle sue ceneri per rimanere immortale.
L'ansia che per tutto il film permane si comincia a respirare già dalle prima scene, dopo l'attracco sull'isola, questa sensazione che trasuda nettamente dagli occhi e dal corpo di uno straordinario DiCaprio, all'apice della sua forma e capace di trasmettere, per tutto il film, una tensione e una frustazione tale che, alla fine, ti crea quello stupore e quell'incredulità che ti porterai dentro per sempre.
Il buio che inghiotte tutto, che nasconde la verità, che crea i sospetti e la luce che, invece, fa scoprire la realtà in tutti i modi anche quando è troppo dolorosa da far riemergere. Bravissima Nicole Kidman nel rendere angosciante la situazione in cui si sviluppa la trama; non da meno sono i due piccoli protagonisti che si alternano in un susseguirsi di ottime scene in cui dominano, a volte, anche sulla Kidman in una già citata ottima forma.
Un cast brillante su cui spicca Bruce Willis perfetto nel ruolo della “vendetta”. Bravissimo Josh Hartnett nel mantenere vivo “il ricordo”. Stupendi Morgan Freeman e Sir Ben Kingsley nel rappresentare “il dolore”. Un regista eccellente nel riunire tutti nella stessa storia che inchioda davanti allo schermo.
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