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Il lato politico di Dario Argento
di LIBERTADIPAROLA75 ultimo aggiornamento
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Il lato politico di Dario Argento

Ultimamente si è tornato a parlare molto sul sito (e meno male!) di Dario Argento. Un tempo considerato indiscusso Maestro, ultimamente sembra aver perso lo smalto di una volta. Il discorso che, stavolta, voglio affrontare in questa ennesima play è sul rapporto con l'elemento politico presente in alcuni suoi film (o solo del quale ha collaborato!).

Playlist film

Le cinque giornate

  • Storico
  • Italia
  • durata 122'

Regia di Dario Argento

Con Adriano Celentano, Enzo Cerusico, Marilù Tolo, Luisa De Santis

Le cinque giornate

In streaming su Apple TV

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In pieni anni '70 di moti giovanili, di brigate rosse e nere, di ideologie contrastanti e, spesso, ridicole Dario Argento gira il film giusto al momento giusto. La storia ruota attorno a tre personaggi, c'è Adriano Celentano che perde il socio e, nella ricerca ne trova uno più sincero (l'altro si è unito per interesse, facendosì chiamare "Libertà" -e dopo questa cambierei nick!-, prima ai rivoltosi e poi agli austriaci, che lo pagano di più, per il quale manda innocenti sul patibolo in tutta tranquillità!).
Le loro avventure (di Celentano e il suo nuovo socio) li portano in contatto con un gruppo di patrioti guidati da uno che si fa chiamare "Il Duce" (mai nome fu scelto meglio, i capi dei rivoltosi non sono mai tanto differenti da Mussolini!!!), assisteranno agli intrighi di potere dei rivoltosi ai danni del popolo e alle atrocità compiute da loro (una ragazza si innamora di un austriaco. Arriva il Duce e spara in testa al ragazzo, poi tenta di violentare lei perchè ha fatto sesso con il nemico!). Memorabile la frase che dice sul palco Adriano al popolo: "Ci hanno fregato, ma non gli austriaci...questi qua! Ci hanno fregatooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!".
L'altra faccia della rivoluzione (un pò tutte le rivoluzioni sono così!), quelli che vengono presi in giro sono sempre i popolani.
Questo è un film più vero di tanti altri lavori inutili girati recentemente (e spesso di propaganda!).
Bellissimo anche sul piano visivo (la sequenza dove l'eroe è nascosto sotto il tavolo è tutto il discorso dei potenti è ripreso dai piedi, i ralenty -alla Sergio Leone, del quale Dario Argento è ex collaboratore!- delle scene di battaglia, etc...).
Sarebbe da far vedere e rivedere agli ex brigatisti che adesso sono stipendiati dallo Stato (come Renato Curcio, che fa un lavoro di tutta tranquillità e riposo, ben pagato, mentre i laureati sono in fabbrica, a pulire le strade o nei call center e molti italiani disoccupati!!!), ai porci che gridano "Viva i Mau Mau e i Khmer Rossi!!!", etc... Capolavoro assoluto!!!

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Tenebre

  • Thriller
  • Italia
  • durata 98'

Regia di Dario Argento

Con Anthony Franciosa, Daria Nicolodi, Giuliano Gemma, John Saxon

Tenebre

In streaming su Amazon Video

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Considerare TENEBRE un giallo argentiano come gli altri è riduttivo. Se così fosse pure io l'ho considererei un passo falso come molti utenti (gli sviluppi narrativi si capiscono tutti subito o quasi!). In realtà il film è più accostabile alle opere di Vanzina o Avati contro l'edonismo berlusca-craxiano (IMPIEGATI, SOTTO IL VESTITO NIENTE, YUPPIES-I GIOVANI DI SUCCESSO, etc...). Se la cosa può sembrarvi strana vi citerò il passo del saggio cine-politico "Sex & Violence- Percorsi nel cinema estremo" di Curti & La Selva: "...anticipazione del rampantismo e dell'improvviso passo indietro nel gusto (telenovele, applausi finti, etc...) che caratterizzeranno gli anni '80. E' soprattutto per questo che la Roma futuristica di Argento (fatta di quartieri residenziali, studi televisivi e ville con piscina: si chiamasse Milano2, non cambierebbe molto) inqueta: perchè i personaggi che la abitano sembrano già pronti a invadere rotocalchi e salotti televisivi partoriti dalla nascente concorrrenza tra Rai e Fininvest, e contagiarli con la loro ignoranza, la loro superbia, la loro smodata ambizione. La figlia del portiere (Lara Wendel), è la sorella maggiore delle ninfette di NON E' LA RAI, a loro volta sorelle maggiori delle odierne letterine; Bulmer, l'agente dello scrittore Peter Neal, ha l'aria di chi è "Pappa & Ciccia" con il funzionario televisivo di turno; la giornalista Tilde anticipa le Lilli Gruber e Maria Luisa Busi. Argento sceglie di trucidare questi alfieri del nulla... -taglio- ...Ma la figura più significativa è la cleptomane, che a inizio film ruba il libro di Neal in un supermarcato ("Il giallo dell'anno, forse del decennio!", strillano le pubblicità: e siamo agli albori della letteratura da centro commerciale, delle ultime fatiche "mordi e fuggi", usa & getta del comico/ personaggio Tv/ presenzialista/ ex concorrente del GRANDE FRATELLO di turno) e poi corrompe il responsabile della sicurezza lasciandole il proprio numero di telefono. Insolente, provocante, volgare, si serve della propria sessualità come carta di credito, lasciapassare buono per tutte le porte...E poi l'analisi del film continua con il cast (Eva Robin's e Veronica Lario, più tele-berlusca di così!), lo splatter politico e liberatorio (la mano mozzata della Lario), etc... Di questa analisi politica degli anni '80 ne parlo anche nella mia play (scritta pochi giorni fa) "Dizionario del Cinema Documento Storico".

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

De Profundis (Black cat)

  • Drammatico
  • Italia
  • durata 89'

Titolo originale De profundis (Black cat)

Regia di Luigi Cozzi

Con Florence Guérin, Urbano Barberini, Caroline Munro, Brett Halsey, Luisa Maneri

De Profundis (Black cat)

Curiosissima operazione misconosciuta realizzata nel 1989 da Luigi Cozzi (sceneggiatore di molti lavori di Argento e direttore del negozio –con Museo del Thriller annesso- “Profondo Rosso” di Roma –che una volta c’era anche a Ferrara, Gardaland e lo dovevano aprire anche a Milano-) dove un regista ossessionato dall’idea di riuscire a girare un seguito (conclusione?) della saga argentiana delle 3 Madri si trova alle prese con un assassino con cappello e volto coperto, gatti neri e molti misteri. Il film è ben realizzato (molto bella la fotografia che punta al blu elettrico nelle scene notturne) ma alcuni elementi di troppo lo rendono a tratti confuso (colpa dei produttori che fecero infilare una variante de “Il gatto nero” di Poe nella sceneggiatura già scritta da Luigi Cozzi e Daria Nicolodi solo per sfruttare il successo delle pellicole del periodo tratte dal lavoro del celebre scrittore!). La Nicolodi in una celebre intervista che concesse alla rivista Nosferatu disse che l’intenzione di Cozzi non era di fare un seguito di INFERNO e SUSPIRIA ma quanto una curiosa operazione che si ricollegasse all’ossessione degli intellettuali (registi, scrittori, etc…) per le porte dell’INFERNO della serie e per le immagini dell’orrore (un po’ come UN GATTO NEL CERVELLO di Lucio Fulci. EFFETTO NOTTE horror? Ecco come intelligentemente il cinema italiano anticipa NIGHTMARE NUOVO INCUBO di Wes Craven!!!).

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

La chiesa

  • Horror
  • Italia
  • durata 106'

Regia di Michele Soavi

Con Tomas Arana, Barbara Cupisti, Asia Argento, Micaela Pignatelli, Hugh Quarshie

La chiesa

Politicissimo lavoro di Michele Soavi. Argento collabora e supervisiona la sceneggiatura. Il soggetto però è del buon Michele. Ma analizziamo la pellicola:

"Un gruppo di Cavalieri Teutonici di ritorno dalle Crociate si ferma in un villaggio di appestati e, su consiglio di alcuni monaci scomunicati, credendoli adoratori del demonio massacra tutta la popolazione del villaggio (neonati compresi) erigendo poi sulle sue rovine una cattedrale. Passano parecchi secoli finchè strani incidenti portano alla riapertura del caso...Film giocato su ottime atmosfere inquetanti e sugli intriganti enigmi ipotizzati da Fulcanelli (come ad esempio l'esistenza di un "Punto segreto di autodistruzione" che farebbe crollare la struttura di alcune cattedrali gotiche inserito nel progetto delle costruzioni). Soavi è molto bravo ma il suo impianto narrativo difetta quando il racconto esplode nel delirio di una sola notte. Originali i contenuti: impegno politico e sociale contro il potere, simbolismi sessuali, ambiguità (il volto del migliore amico...), ironia (i Templari che giocano a polo con una testa umana, il cavaliere che cadendo vivo nella fossa viene sepolto con le sue vittime, la simpatica vecchietta che suona una "particolare" -sic!- campana!, etc.), splatter anni 80-90 (il martello pneumatico in pancia, cuori che palpitano dopo essere stati strappati, etc.), citazioni filmiche intellettuali (la chiesa di Indiana Jones! -che tra l'altro INDIANA JONES E L'ULTIMA CROCIATA sugli schermi italiani sarebbe uscito solo a Ottobre, LA CHIESA era già uscito a Marzo!!!). Horror? No! Puro surrealismo alla Bunuel! Secondo Quentin Tarantino Michele Soavi sarebbe il miglior regista "vivente" italiano. Sarà vero? Boh! Comunque il ragazzo deve ancora migliorarsi nella costruzione narrativa delle vicende raccontate (nonostante comunque abbia molta fantasia!!!). Chissà se riuscirà prima o poi a realizzare il capolavoro perfetto che accontenti i suoi fans!!! Qualche anno dopo a questo film si ispirerà Lars Von Trier per l'idea di partenza (un luogo maledetto dove edificare un enorme edificio) di THE KINGDOM-IL REGNO. LA CHIESA doveva inizialmente chiamarsi DEMONI 3 ed essere un nuovo episodio del celebre serial."

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No
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