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Memorie di un Pianeta Lontano
di GIANNISV66 ultimo aggiornamento
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GIANNISV66

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Memorie di un Pianeta Lontano

La pioggia cade torrenziale….pioggia?! Acqua che avvolge tutto e che io osservo immerso nella semioscurità, da questo piccolo oblò. Abbiamo ridotto l’illuminazione al minimo, o meglio la Guida ha scelto per noi. Ma andiamo con ordine altrimenti temo che non mi capirete.
Mi chiamo Jonatan, età biologica direi sui trent’anni, età anagrafica…beh quella non ve la so proprio dire. Sul luogo di nascita invece sono più preciso: Pianeta Terra.
Per fare capire qualcosa a chi magari un domani leggerà queste mie righe racconterò brevemente come è iniziato il tutto. Ma devo fare un piccolo sforzo e non è affatto semplice: il sonno criogenico in cui siamo stati immersi per anni se non ha inficiato sulle qualità mentali immediate è stato invece nocivo per i ricordi. Come dice il mio amico Cugel, che ha una passione per i vecchi computer, ha lasciato in pace la RAM ma ci ha mandato a gambe all’aria l’Hard Disk. E così mi capita ogni tanto di vedere qualcuno per i corridoi vagare nel tentativo di assemblare i ricordi della vita passata. Può essere un buon modo per passare il tempo basta che non diventi un’ossessione.
Comunque qualcosa sono riuscito a mettere insieme ascoltando gli altri, leggendo quello che son riuscito a trovare e basandomi sui miei pochi ricordi, e ciò che segue  è quello che vi posso raccontare:
Tra il XXI ed il XXII secolo la vecchia cara Terra era in un mare di guai e per l’umanità le cose si stavano mettendo davvero male. Una congrega di miliardari di vari paesi decise di riunire le forze e mettere su una società. La chiamarono Fondazione e gli diedero lo scopo di cercare vie di fuga per un futuro alternativo. L’idea iniziale era  mettere a punto una serie di iniziative tese alla colonizzazione di altri pianeti del Sistema Solare (Titano era in cima alle preferenze, anche se non è un pianeta ma un satellite ma va bene lo stesso, ci siamo capiti). Qualcuno però pensò che si poteva anche cercare al di fuori delle mura di casa e venne sviluppato un  progetto parallelo, un’astronave che potesse cercare un pianeta pronto per la colonizzazione. Una cosa molto costosa ma ancora più rischiosa, anche perché nessuno sapeva come poteva andare a finire una storia del genere, e del resto chi l’aveva mai pensata una roba così?
Comunque cercarono volontari e non so dirvi neanche io come e perché lo feci, ma tra gli altri c’ero anche io. Dovevo essere disperato, o magari scappavo da una donna….chi lo sa?
Quello che siamo riusciti a ricordare è che non prendevano certo tutti, volevano gente a posto di testa e di salute, con una buona preparazione tecnica (dalle mie note ho scoperto che ero un esperto di piante e coltivazioni) e che fosse motivata ad affrontare una vita nuova o addirittura a perderla.
 
La nebbia va via e le immagini ora sono più nitide. Ricordo benissimo il risveglio, l’apertura della capsula di conservazione e la terribile sensazione che mi prese mentre annaspavo sul pavimento d’acciaio. Un malessere tremendo in tutto il corpo, anche se la memoria è andata credo di potere affermare con ragione di non essere stato mai così male.
Poi una volta che ci eravamo ripresi ci fu la riunione. Presiedeva il Dottor Melville, il nostro rappresentante. E sì perché noi essere umani a bordo eravamo e siamo degli ospiti, preziosi, graditi e coccolati ma solo ospiti. Qui il padrone di casa è quello che noi abbiamo chiamato “La Guida” un ammasso di sinapsi artificiali che dirige ogni minima funzione dell’Astronave, insomma, come dice con un po’ di disprezzo il mio amico Cugel, “il computer di bordo”.
Dunque il Dottor Melville, che per le sue qualità indiscusse (e che io proprio non ricordo) è il delegato a colloquiare con La Guida ,ci relaziona e ci informa che:
Abbiamo viaggiato per un numero spropositato di anni ben oltre quelli previsti (ma La Guida non ci vuol dire quanto per non crearci traumi)
L’Astronave ha seri problemi ai motori a causa dell’usura, impatti con asteroidi etc.etc.
Siamo arrivati sull’altro lato della spirale (della nostra Galassia) e non abbiamo  trovato uno straccio di pianeta che assomigli alla Terra (e lo credo, interviene lo spiritoso di turno, stavamo dormendo come dei ghiri e come facevamo a trovarlo…..qualche risatina nervosa e sguardo gelido del Dottor Melville che passa ad illustrare il punto successivo).
La Guida ha indirizzato l’astronave a un sistema solare relativamente vicino al punto in cui sono cominciati i nostri guai, una stella della stesa tipologia del nostro vecchio sole e un terzo pianeta che non assomiglia affatto alla terra ma a Saturno, attorno a cui ruota però, fra gli altri, un pianeta che parrebbe proprio fare al nostro caso.
Di un centinaio che eravamo partiti ci siamo risvegliati in 68, un successo secondo gli scienziati responsabili del progetto che avevano calcolato che solo la metà di noi, nella più ottimistica delle ipotesi, si sarebbe risvegliata dal sonno criogenico (questa però secondo me non ce l’avevano detta alla partenza…..), ebbene 67 di questi emettono un sospiro di sollievo alla notizia. Unico a non manifestare sollievo il nostro Melville che ci spiega il perché: il pianeta ha dimensioni, massa, volume, gravità e tempo di rotazione pressoché identici a quelli della Terra. Ma l’atmosfera ci ammazzerebbe tutti in pochi secondi.
Ora arriva il bello: scopriamo che sulle decisioni davvero importanti La Guida ci deve lasciare l’ultima parola e il dilemma è cosa fare per il futuro.
L’unica strada percorribile con buon senso è quella di restare in orbita per almeno mille anni con l’unico compito di riprodurci per garantire un futuro alla razza umana (per quello che ne sappiamo potremmo essere gli ultimi rappresentanti nella Galassia, forse nell’Universo). E nel frattempo che ci dedichiamo a non far estinguere l’umanità  e magari scoppia una bella rissa fra maschi per le poche donne decenti che il destino sembra ci abbia riservato sull’Astronave, quest’ultima inizia un processo di “terraformazione” che dovrebbe portare il nostro simpatico pianeta assassino a diventare una casa accogliente per i nostri pro-pro-pro-etc.-pro-nipoti.
“Poi c’è un’altra strada” dice Melville “La Guida la sconsiglia ma io ve la riporto perché è giusto che la conosciate. E cioè avviare subito la “terraformazione”, in maniera massiccia, pochi mesi e avremo un pianeta tutto per noi”.
Peccato che le probabilità di riuscita siano intorno al 10% e che alla fine del processo, ammesso che alla fine ci si arrivi, l’Astronave non avrà più un grammo di energia per assisterci nella colonizzazione.
Tutto deciso dunque? Parrebbe di sì, un futuro da benestanti in orbita attorno ad un Pianeta che non ci vuole e che vogliamo trasformare in un giardino per le generazioni a venire (chissà quando), e invece non è proprio così. Accade infatti che un certo Muad’Ib decide che è più fruttuoso per la razza umana tentare la strada più breve. Il nostro, che nella vita terrestre doveva essere qualcuno di davvero speciale, riesce a introdursi nella centrale comandi e ad avviare il progetto di “terraformazione istantanea” condannandoci tutti o a una morte certa o ad un futuro da cavernicoli (e non so cosa è peggio).
Inutili furono i tentativi di forzare l’accesso alla centrale comandi, Muad’Ib aveva usato il suo corpo per creare una sorta di corto circuito e di fatto bloccare ogni tentativo di cambiare le impostazioni. “Un pazzo terrorista islamico, ecco chi abbiamo imbarcato” non potei evitare di urlare in mezzo al consesso dei disperati naufraghi dello Spazio profondo che acconsentirono con ululati. “Tacete” aveva tuonato Melville “Jonatan tu non sai quello che dici. Muad’Ib sulla terra era uno scienziato da premio Nobel, brillante pensatore e perseguitato nel suo paese di origine per le sue posizione poco consone ai dettami delle autorità religiose. Ha scontato anni di galera e venne liberato grazie ai mezzi della Fondazione che ne vollero fare uno dei responsabili del progetto. E la sua dedizione è stata tale da portarlo a rinunciare ad una vita di comodità  sulla terra per fare il Pellegrino insieme a noi”
Penso “Ma come fa a sapere tutte queste cose?” Ma la risposta la conosco: La Guida, la nostra memoria.
Non abbiamo avuto comunque molto tempo per disperarci: l’Astronave ha cominciato le procedure di atterraggio e ci ha portati in mezzo a questo deserto, e poi non so come, è cominciato a piovere. Ho trovato in un angolo remoto questo oblò, chissà a che serviva e perché lo hanno messo, forse per chi voleva dare un’occhiata allo spazio esterno, alle stelle. E da qui assisto a questo diluvio mentre nella fioca luce che La Guida ci concede (tutta l’energia è rivolta alla “terraformazione”, a noi danno solo il necessario per la sopravvivenza) leggo i libri che ho trovato nella biblioteca (meno male che qualcuno ha pensato di metterli di carta e non solo elettronici) e mi rinfresco la memoria. E mi sento come Noé sull’Arca
 
E’ passato più di un anno da quando scrissi le righe che avete appena letto e sono ancora qui. Nel senso che sono ancora vivo. Ma non dietro un oblò. Sono qui, in cima a questa collinetta a scrutare il paesaggio della mia nuova casa. La terraformazione è andata a buon fine (Muad’Ib ci aveva beccato giusto alla fine o era un genio o era un pazzo comunque alla fine ha avuto ragione).
Il nostro nuovo pianeta non assomiglia molto alla Terra: un unico continente grande più o meno come l’Eurasia, prevalentemente pianeggiante, solcato da catene di basse colline e una catena montuosa più importante nel margine meridionale (ma il punto più elevato supera a malapena i 2000 metri). Tutt’intorno un oceano di acque salmastre con una profondità media piuttosto bassa (meno di 200 metri e poco più di millecinquecento nel suo abisso più profondo) punteggiato di isole e isolette. Chi pensasse a un paradiso di atolli se lo scordi: il clima è decisamente più freddo della terra, temperatura media sui 12 gradi e due masse di ghiaccio ai poli da far impallidire l’Antartide. Ma va bene così. Abbiamo usato questi mesi per aiutare le nostre menti a riacquisire le vecchie competenze, con l’aiuto della Guida (eh sì, nonostante le previsioni catastrofiche un po’ di energia c’è rimasta) stiamo facendo di tutto per rendere questo nostra nuova dimora verde. A proposito, ha un nome: Akab XIV. Lo ha scelto il Dottor Melville (che è un dottore in psicologia, ecco perché era stato designato come rappresentante) che afferma di essere un discendente di un celebre scrittore vissuto centinaia, forse migliaia di anni fa, autore di un romanzo il cui personaggio principale si chiama così.
 
Seduto su questa collina ammiro la mole di Akab I (il pianeta attorno a cui ruotiamo) e i suoi anelli che occupano un bel pezzo di cielo, guardo il mio nuovo sole che si riflette sulla lastra azzurra delle acque e penso che la Terra è ormai solo un vago ricordo. Nasconderò sotto questa pietra queste mia poche righe, non so se e chi le leggerà. So solo che quando verrà il momento di andarsene via e lasciare spazio alle nuove generazione che qui nasceranno tutto quello che resterà di noi saranno solo memorie di un pianeta lontano..

Il modesto racconto di cui sopra, opera del sottoscritto, vuole essere solo un personale omaggio a un genere che mi accompagna dalla mia adolescenza, sia sui libri che al cinema: la Fantascienza. Naturalmente ho disseminato qua e là qualche riferimento ai miei scrittori preferiti per il divertimento di chi, come me, è un appassionato del genere. Non voglio fare un elenco dei miei film di SF preferiti perché 7 titoli non mi basterebbero affatto, né so quanto possa essere interessante una lista del genere. Piuttosto, in linea con il racconto, propongo 7 titoli di film che hanno trattato il tema della presenza dell'uomo su altri pianeti o....le memorie di un pianeta lontano!

Playlist film

Il pianeta delle scimmie

  • Fantascienza
  • USA
  • durata 92'

Titolo originale Planet of the Apes

Regia di Franklin J. Schaffner

Con Charlton Heston, Linda Harrison, Roddy McDowall

Il pianeta delle scimmie

In streaming su Disney Plus

vedi tutti

Il primo, il più bello. Un pianeta dove tutto sembra rovesciato ma alla fine scopriamo che la Terra non è così lontana.......

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Avatar

  • Fantascienza
  • USA
  • durata 162'

Titolo originale Avatar

Regia di James Cameron

Con Sam Worthington, Zoë Saldana, Sigourney Weaver, Stephen Lang, Giovanni Ribisi

Avatar

In streaming su Disney Plus

vedi tutti

Pellicola che ha fatto molto discutere, di certo Cameron ha aperto nuove prospettive al genere. Capolavoro? Lo giudicheremo fra qualche anno.

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Pitch Black

  • Fantascienza
  • Australia, USA
  • durata 107'

Titolo originale Pitch Black

Regia di David Twohy

Con Vin Diesel, Radha Mitchell, Cole Hauser, Keith David, Lewis Fitz-Gerald

Pitch Black

In streaming su Amazon Video

vedi tutti

Un vero gioiello della SF, un film spietato e incalzante nel raccontare la disperata lotta di un gruppo di viaggiatori contro le entità bestiali di un pianeta inospitale su cui sono naufragati....ma alla fine la vera bestia è quella umana!

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Fantasmi da Marte

  • Fantascienza
  • USA
  • durata 100'

Titolo originale John Carpenter's Ghosts of Mars

Regia di John Carpenter

Con Ice Cube, Natasha Henstridge, Pam Grier, Joanna Cassidy

Fantasmi da Marte

In streaming su Amazon Video

vedi tutti

Non poteva mancare il grande Carpenter in questa rassegna. Marte sembra morto ma si prende la sua vendetta sui nuovi colonizzatori........

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No
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