Non è il Kubrick formalmente perfetto di "Barry Lindon" o quello registicamente prodigioso di "Shining" ma qui siamo dinanzi ad una convivenza (possibile solo grazie al suo occhio) di una scrittura al tempo stesso superba e surreale, d'immagini esteticamente (volutamente) già retrò e futuristiche, di racconto satirico e sociologico nonchè apologo politico e di una violenza emotivamente ripugnante ma geometricamente perfetta e sofisticata. Tutto pulsa sangue e va dritta ai sensi dello spettatore che n'è felicemente sopraffatto, solleticando però infiniti link cerebrali...
L'atto d'Amore più bello nei confronti del Cinema perchè visti e raccontati con gli occhi dello spettatore e non quelli del cineasta;le sequenze che vedono entrare Cecilia/Farrow nella sala cinematografica sono pregne dei profumi,degli odori,dei colori (bellissima fotografia sia a colori che in bianco e nero di Gordon Willis) e delle aspettative di tutti coloro che sono cresciuti sulle poltrone di un cinema.Film che diventa capolavoro perchè è anche,complice Pirandello e Flaubert, poeticamente,ironicamente,lievemente ed efficacemente metacinema.
Non è banalmente il capolavoro del cinema espressionista ma è l'opera di una mente visionaria come quella di Lang che ha saputo dare forma ed immagine al Futuro. La sua "Metrpolis" non è altro che lo scheletro della nascente city sulle quali lui ha eretto tutte le paure,le miserie,le avidità e gli incubi del Genere Umano. Un senso estetico ed una ricerca formale che si susseguono in ogni fotogramma conquistandoti dall'inizio alla fine e se la scelta della traccia sonora cade su quella di Philip Glass o quella a cura di Moroder su brani dei Queen,è solo una questione di umore
Chiunque arriva ad affermare di amare Fellini passa attraverso la visione di questo titolo (me compreso ovviamente)decostruendo completamente il rigore della grammatica cinematografica arriviamo a vedere e realizzare come i suoi filmi siano fatti della stessa sostanza dei sogni. Un mondo onirico che a volte liricizza o denuda crudamente le illusioni,le fragilità, la sensibilità,le debolezze, le vanità,le idiosincrasie dell'uomo Federico e del regista Fellini. Mastroianni come suo feticcio ed alter ego è irresistibile.
Il piano sequenza iniziale è da manuale e dimostra solamente (si fa per dire) quanto Welles fosse abile con la macchina da presa;ciò che ti rapisce di questo film è l'atmosfera da "noir" maledetto,dove in un mondo capovolto e in una giostra di personaggi (su tutti la Dietrich) dimenticati dalla luce del sole e dai riflettori di Hollywood,c'è spazio per la propria verità anche se poco edificante
E' una continua vertigine, proprio come il titolo originale,la visione di questo film impreziosito dai prodigi tecnici sperimentali di Hitch che non sono solo esercizi di stile ma sono la traduzione cinematografica del senso del perturbante che avviluppa l'intero film e che si esprime soprattutto attraverso il tema del doppio e della necrofilia. Superba la Novak che da qui incarnerà la bionda fredda ed algida.
La cifra stilistica della voce off narrante affidata ad un morto vale di per se a relegare questo film nella lista dei magnifici Sette ma la verità è che tutto lo scontro tra" una voce senza corpo" quella di Gillis (Holden) e "un corpo senza voce" Norma Desmond/Swanson, riesce, in un crescendo drammatico, ad inchiodarti alla poltrona ben consci e felici di essere intrappolati nella costruzione perfetta e beffarda di uno straordinario architetto della scrittura cinematografica come Wilder che meglio di tutti ha saputo descivere la drammatica condizione dell'esistenza umana.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta