Un maturo signore con moglie e figlia inizia a rincorrere una minorenne quando, invece, dovrebbe occuparsi della spazzatura (soprattutto del sacchetto di plastica che volteggia per la città), dei nipotini, dei vicini di casa.
Un politico unto dal signore, strenuo difensore a oltranza degli embrioni, della vita in qualsiasi forma (anche virale), viene tentato da giovani Maddalene telegeniche sulla strada della sua missione riformatrice. E ci sono anche una farisaica magistratura a rincarare la dose e una ponziopilatesca Corte costituzionale a mettergli i bastoni fra le ruote.
Con Sergej Dontsov, Mariya Kuznetsova, Leonid Mozgovoj, Anna Aleksakhina
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In un lungo piano sequenza in una villa della Brianza si consuma un festino estremamente eterogeneo che ben descrive gli ultimi anni della storia italiana. Fra gli invitati vi è anche una delegazione russa capitanata dall’amico Vladimir che si deve occupare di spiegare ai colleghi della Penisola i metodi di coercizione da usare con stampa locale e opposizione politica.
Con Antonio Arcidiacono, Maria Micale, Sebastiano Valastro
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Un’accolita di inaffidabili incompetenti viene messa a capo delle operazioni per ricostruire una regione distrutta da un terremoto. E mentre c’è chi piange i propri morti altri ridono al telefono. Un noir sulle macerie della politica.
Un’abile direttore di testata calvo fa vivere un intero popolo sotto una calotta nella quale si sa tutto sulle previsioni meteorologiche, sulla crisi di governo tunisina, sulle cotolette alla milanese e sulle pagine di Facebook dei nostri amici a quattro zampe. E fuori gli studenti salgono sulla torre di Pisa, ci si uccide per miseria, si annega cadendo dai gommoni, si sale sulle gru ma non per il panorama.
Un ministro della Giustizia, bloccando un intero paese già in ginocchio per la crisi economica, privatizza un dicastero per tre anni per evitare la galera all’utilizzatore finale di leggi ad personam.
Un ectoplasma si muove per l’Italia da dieci anni cercando di fare opposizione senza prendere coscienza di essere morto insieme alla morte della produzione, della dignità del lavoro e persino degli ideali. E ce ne vuole a far morire sentimenti che si autoalimentano…
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