Ormai da diverso tempo siamo bombardati da messaggi sulla imminente ricorrenza dei 150 anni dell' Unità d'Italia. Da grande appassionato di Storia ho sempre cercato di capire le ragioni che hanno portato personaggi, spesso agli antipodi tra loro per origine, formazione culturale e appartenenza sociale, a mettere in discussione la loro vita nell'inseguire questo ideale di unità. In realtà il concetto di "Italia" è molto più antico di quanto si possa pensare: già nel I secolo a.C. un gruppo di popoli dell'Italia centro-meridionale si ribellarono al dominio romano al fine di ottenere i privilegi della cittadinanza (che in effetti conquistarono). Quella coalizione recava proprio il nome di "Italia", anche se ovviamente ben poco ha a che spartire con l'idea di Italia che si è formata in tempi assai più recenti. Volendo ricercare un'origine dell' "Italia" come nazione bisogna andare un pò più avanti nel tempo, almeno fino alla fine del V secolo d.C. quando con il regno degli Ostrogoti si realizza l'unità politica di quel territorio che corrisponde all'incirca con quello dell'attuale nazione Italiana. L'Italia dunque vede la luce sia pur in una sua prima forma approssimativa e non paragonabile a quella odierna all'indomani del crollo dell'Impero Romano e delle invasioni barbariche. Del resto noi italiani di oggi siamo tanto figli di quei romani civilizzatori quanto di quei barbari che quella stessa civiltà devastarono (oltre che di un sacco di altri popoli di passaggio sul nostro territorio nei secoli successivi). Gli eventi successivi a partire dall'invasione dei Longobardi e dal tentativo di Bisanzio di riprendersi almeno una parte del fu Impero d'Occidente portarono a quelle divisioni territoriali tra realtà microstatali e appartenenze a entità sovranazionali che di fatto arrivano fino all'età contemporanea. Nel Medioevo troviamo l'Italia nella Divina Commedia (Dante la definì giardino dell'Impero ma anche, nel Purgatorio, serva: Ahi serva Italia, di dolore ostello,nave sanza nocchiere in gran tempesta), nel Rinascimento fu Macchiavelli a ribadire il concetto politico di "Italia" e poi via via fino al Risorgimento che portò a quell'Unità che a breve sarà celebrata. Nel mio piccolo propongo una selezione di pellicole che hanno parlato della storia del nostro paese, che possono aiutare a fare una riflessione non tanto sull'Italia quanto sugli Italiani.
Con Christo Jivkov, Sergio Grammatico, Sandra Ceccarelli, Giancarlo Belelli
Quando l'Italia era divisa e fungeva da campo di battaglia e di scontro tra le potenze di allora (XVI secolo, Francia e Spagna su tutte). Il nostro paese era al più rinomato per i capitani di ventura, come Giovanni dalle Bande Nere. Un film cupo e amaro come lo erano quei tempi.
Affresco della Roma ottocentesca e papalina, con il papato arroccato su un potere temporale ormai agonizzante. Siamo nel 1867, Nino Manfredi dà splendida prova nella parte di un Monsignore che ormai ha capito che il flusso della storia non si può fermare.
dal celeberrimo romanzo di Tomasi di Lampedusa, l'epopea garibaldina in Sicilia narrata con amaro disincanto. E soprattutto la frase, attualissima ahimé, "cambiare tutto perché niente cambi"
Con Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Silvana Mangano, Folco Lulli
Tramontati gli ideali risorgimentali gli italiani vengono chiamati a morire in quello che forse è stato il più indegno macello della storia mondiale. Monicelli coglie però l'occasione per parlare non dei soldati italiani ma degli italiani, in un riuscitissimo accostamento di comicità e tragedia.
Con Gérard Depardieu, Robert De Niro, Burt Lancaster, Sterling Hayden, Dominique Sanda
E pure Novecento atto II, dato che la storia è unica. Mezzo secolo di storia del nostro paese raccontati magistralmente. Il film, che comincia con il grido "è morto Verdi" (che di fatto morì il 27 gennaio del 1901), nel proporre le vite parallele ma spesso incrociate del figlio dei contadini Olmo e del figlio del padrone Alfredo, ci racconta lo sfruttamento e la miseria dei contadini, le lotte per l'emancipazione, la nascita dei primi movimenti sociali, gli orrori del fascismo e la guerra di liberazione.
Ettore Scola al suo meglio nel raccontare l'Italia dal dopoguerra agli anni '70, nelle vicende dei tre amici amici uniti dalla guerra partigiana e poi divisi nella vita ma ancora uniti dall'amore per la stessa donna. In bilico tra commedia e dramma, un film indimenticabile
Con Luigi Lo Cascio, Maya Sansa, Sonia Bergamasco, Jasmine Trinca, Alessio Boni
Dagli anni '60 ai giorni nostri, attraverso le vicende di due fratelli, Nicola e Matteo. Le vicende familiari si intersecano con le vicende della storia italiana degli ultimi quarant'anni, la contestazione giovanile, la nascita del terrorismo, gli anni '80 e poi tangentopoli e le stragi di mafia. Finale bellissimo.
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