Una leggenda sottovalutata: Riccardo Pizzuti.

Chi non conosce Riccardo Pizzuti as Richard Stark as Rick Piper? La più famosa comparsa italiana di tutti i tempi. Pochi sanno però che Pizzuti è stato anche un virtuoso tecnico degli effetti speciali ed ha iniziato la sua carriera nientepopodimeno che con Andrej Arsen'evic Tarkovskij. Conobbe il regista nel lontano 1952, durante un viaggio con l'allora fidanzata Irina Svratajlova, cugina dello stesso; durante una cena di famiglia, per intrattenere gli ospiti, Riccardo decise di interpretare per loro il ruolo di Brabanzio che stava studiando per allestire uno spettacolo con la sua compagnia teatrale "Gli aedi itineranti"; pare che Tarkovskij restò così colpito dalla bravura dello stesso da insistere per presentarlo al suo mentore Michail Romm. L'incontro avverrà ma non darà gli esisti sperati, lo stesso Romm accoglierà piuttosto freddamente il nostro Riccardo e leggenda vuole che lo liquidasse con un secco e profetico "non sembra un grande attore, al più una discreta comparsa". Pochi anni dopo, nel 1958, lo stesso Tarkovskij volle il Pizzuti nel suo primo cortometraggio "Gli uccisori". Nello stesso compare il regista come attore, facendo uno dei due sicari mentre Pizzuti farà una comparsata nei panni del venditore della pistola, occupandosi al contempo degli effetti speciali. Per l'occasione lo stesso aveva affrontato un lungo viaggio a sue spese, dando fondo ai risparmi sudatamente messi di lato e contando nel ruolo di protagonista. Per la delusione ed il rammarico giurò che non avrebbe mai ricoperto un ruolo da protagonista e così fece rifiutando le numerose parti che gli vennero offerte più avanti. Da quel momento i rapporti con Tarkovkskij si andranno raffreddando e lo stesso Pizzuti rientrerà definitivamente in Italia per ricoprire i ruoli che tutti conosciamo. Ricoprirà, infatti, i ruoli più disparati in una filmografia sterminata e per tutti resterà il cattivo (ma nemmeno troppo) senza gloria dei film di Bud Spencer e Terence Hill ed in tributo a questi citerò le sue parti più famose. E' possibile, col senno di poi, rivedere le sue performance sotto una nuova luce, apprezzando la grande capacità di caratterizzare i suoi personaggi e la finta ma in realtà costruita ed elaborata, ingenuità degli stessi.

Questa play la dedico a Lampur che so apprezzare questi dettagli tecnici.