I festival cinematografici sono rassegne importanti che aiutano i film ad essere visti e apprezzati, ad essere conosciuti dal pubblico di paesi lontani, ad essere venduti ai distributori stranieri. Dunque, rassegne ancor oggi di importanza fondamentale. Tuttavia, se si considera anche l'aspetto artistico del film e si organizza una competizione con film in concorso e premi, molto spesso scoppia qualche polemica e qualcuno ci resta male per non essere riuscito a vincere (il caso più recente che ricordo fu la mancata vittoria di Buongiorno notte di Bellocchio a Venezia, con conseguenti accuse di antipatriottismo al presidente di giuria Monicelli e le dichiarazioni dell'amministratore delegato di Rai cinema che annunciava che i film da loro prodotti non sarebbero più andati alla mostra). Il fondatore delle Olimpiadi moderne, il Barone De Coubertin, diceva sportivamente che "l'importante non è vincere, ma partecipare". Si può anche sostenere ragionevolmente che non esiste una sola istituzione che assegna premi (che siano gli Oscar, i Nobel o i premi letterari) che non abbia commesso errori clamorosi. Questa playlist vuole ricordare alcuni degli errori più gravi commessi alle premiazioni della Mostra cinematografica internazionale di Venezia.
Vincitore dell'edizione: Giustizia è fatta di Andrè Cayatte. Presidente della giuria: Mario Gromo. Il capolavoro noir di John Huston avrebbe meritato il Leone molto di più del film di Cayatte, l'"avvocato" del cinema francese che, con incredibile fortuna, alcuni anni dopo avrebbe bissato la vittoria con Il passaggio del Reno battendo addirittura Rocco e i suoi fratelli di Visconti.
Con Machiko Kyo, Masayuki Mori, Kinuyo Tanaka, Sakae Ozawa
In streaming su Plex
Nessun film ebbe il Leone d'oro in quell'edizione, il capolavoro di Mizoguchi dovette accontentarsi di un Leone d'argento ex-aequo con altri film. Presidente della giuria: Eugenio Montale. Non si capisce come un uomo della levatura culturale di Montale abbia potuto rendersi responsabile di un tale misfatto, ritenendo che non ci fosse nessun film da premiare col massimo riconoscimento, quando il film di Mizoguchi è uno dei film più belli di tutta la storia del cinema (e non ci vuole molto ad accorgersene)
Con Alida Valli, Farley Granger, Massimo Girotti, Heinz Moog
In streaming su Rai Play
Vincitore: Giulietta e Romeo di Renato Castellani. Presidente della giuria: Ignazio Tranquilli. Il capolavoro di Visconti battuto da un'onesta versione del dramma di Shakespeare da parte di Castellani, che però non regge con lo splendore figurativo e la potenza emotiva e melodrammatica del maestro milanese.
Vincitore: Deserto rosso di Michelangelo Antonioni. Presidente della giuria: Mario Soldati. Il film di Pasolini avrebbe meritato la vittoria in virtù di uno stile profondamente innovatore e di una toccante onestà nel rileggere il testo sacro con occhi laici, mentre il film di Antonioni è memorabile solo dal punto di vista formale, ma molto datato nella sceneggiatura.
Vincitore: Rosencratz e Guildestern sono morti di Tom Stoppard. Il presidente della giuria Gore Vidal avrebbe dovuto comprendere la differenza fra il virtuosismo appassionato e la geniale orchestrazione sinfonica di Scorsese e il manieristico teatro filmato di Stoppard.
Con Gong Li, Ma Jingwu, He Saifei, Cao Cuifen, Zhao Qi, Kong Lin, Jin Shuyuan, Ding Weimin
Vincitore: Urga di Nikita Mikhalkov. Presidente della giuria: Gian Luigi Rondi. Il capolavoro assoluto di Zhang fu battuto dal ben più modesto film di Mikhalkov, e rimane ancora un mistero il perchè, dato che Rondi fu uno dei suoi più ferventi ammiratori in Italia (forse qualche pressione all'interno della giuria?) Zhang, per fortuna, si sarebbe rifatto con due vittorie successive.
Con Christopher Walken, Chris Penn, Vincent Gallo, Isabella Rossellini, Annabella Sciorra
Vincitore: Michael Collins di Neil Jordan. Presidente della giuria: Roman Polanski. Molto meglio la cupa tragedia di Abel Ferrara, probabilmente al suo miglior film, che la modesta ricostruzione storica di Neil Jordan, qui non al suo meglio.
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