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OF MISSING FILMS
di Utente rimosso (Marcello Del Cam ultimo aggiornamento
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Utente rimosso (Marcello Del Cam

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OF MISSING FILMS

Quali sono le ragioni che spingono i distributori italiani a immettere nel mercato un film modesto come Bangkok Dangerous del duo Pang (Oxide Chun Pang & Danny Pang)?
Risposta: perché nel film recita “faccia di tolla” Nicholas Cage.  
Perché un capolavoro come Departures (Okuribito, 2008) di Yôjirô Takita, premio Oscar 2009 come  miglior film straniero, più volte annunciato, viene continuamente rimandato a data da destinarsi (come ho letto su FilmTv)?
Perché è impossibile fare una playlist dei migliori film del 2009, quando mancano all’appello film competitivi, quanto a qualità, con gli invadenti blockbuster ‘stelle e strisce’ e ciascun utente che fa il suo bravo elenco sceglie sempre e soltanto film made in U.S.A.?
Prendiamo un film come Zodiac di David Fincher: se già questo straordinario thriller psicologico è guardato con sospetto perché non è molto movimentato, non è girato con gli effetti speciali, tenta e riesce a darci un prodotto diverso dai soliti film sui serial killers, componendo un mosaico finissimo dell’America del Killer dello Zodiaco, quante speranze ci sono che un altro grande film come Memories of Murder, 2003, di Bong Joon-Ho possa rappresentarne il prototipo made in Korea?
Il mercato americano in Italia fagocita l’87% del cinema mondiale e i distributori italiani si accodano supinamente a qualsiasi schifezza statunitense, rifiutando di fare conoscere ‘altri cinema’, negandoci anche il piacere di vedere in film dei cugini d’oltralpe (arriveranno mai i film che Joseba e Death by Water elencano episodicamente con molta cura?
Vedremo mai In The Electric Mist di Bertrand Tavernier da James Lee Burke e i film indicati da Joseba come “La nouvelle Trouille”?.
Certamente arriveranno Banlieu 13 – Ultimatum di Patrick Alessandrin, Town Creeck di Joel Schumacher, Gamer di Mark Neveldine, Triangle di Christopher Smith, Deadline di Sean McConville, Night Train di Brian King, Hush di Mark Tonderai – arriveranno tra gli scampoli estivi i film da drive-in, ma vedremo mai Synecdoche New York di Charlie Kaufman, Pontypool di Bruce McDonald, Shrink di Jonas Pate, Thirst di Chan Wook Park, Largo Winch di Jérôme Salle, Adam Resurrected di Paul Schrader?
Sono domande alle quali non è possibile rispondere – le vie della distribuzione seguono le regole della politica di asservimento del governo italiano: il cinema U.S.A. (a parte una dozzina di grandi film) è piacevolmente movimentato, adrenalinico, soddisfa gli appetiti di massa, così come gli aiuti umanitari a Tahiti seguono le regole di una arruffata, spettacolare messa in scena che pure al capo della protezione civile Bertolaso è apparsa tale. Ed è stato subito redarguito.
Per fortuna, molti utenti hanno esposto in altre play liste di film che si possono vedere solo acquistandoli all’estero o scaricandoli.
Qui voglio aggiungere quattro mini-opinioni su film che non ho trovato menzionati né su FilmTv né su MyMovies (missing film, è il caso di dire!).
 
 

CASTAWAY ON THE MOON (KIMSSI PYORYUGI, 2009) – SCENEGGIATURA E REGIA DI HAE-JUN LEE (COREA DEL SUD) – INTERP. MIN-HEUI HONG, SO-YEON JANG, JAE-YEONG JEONG, KIM SEONG-GEUN. 116 MIN.
 
Rovinato economicamente, un giovane yuppy tenta il suicidio gettandosi dal ponte che dà sul fiume Han. Le correnti lo trascinano su un’isola deserta, non lontana dal centro cittadino. Scampato alla morte, si trova in una situazione che ricorda Robinson Crusoe e in un incubo ballardiano: lui può vedere la città ma non può essere visto né salvato. Dopo avere tentato ancora di porre fine alla sua vita, si adopera come può a vivere solo sull’isola, mangiando bacche e chiedendo aiuto inutilmente. Il tono dell’inizio del film è da commedia, resta impressa la cravatta rosa-confetto sull’abito in shantung del giovane. Da un appartamento lontano, una ragazza si accorge del naufrago. Due solitudini si incontrano e si intersecano. La ragazza è isolata come il ragazzo: lui sull’isola, lei per scelta. Lui portato dal caso sull’isola, lei chiusa in un appartamento da molti mesi, decisa a farla finita con il mondo. Entrambi hanno scelto la solitudine. Le bellezze dell’isola temperano la voglia di morire di lui, il personal computer la depressione di lei. Si incontreranno queste due vite eccentriche?
 
 
MADEO (MOTHER, 2009)  - REGIA DI BONG JOON-HO, SC. DI EUN-KYO PARK E BONG JOON-HO. INTERP. BIN WON, HYE-JA KIM, KU JIN. (COREA DEL SUD). 122 MINUTI.
 
 
Bong Joon-ho dà, in questo bellissimo film presentato a Cannes l’anno scorso, una lezione di stile-classico. Niente effetti speciali, nessun narcotico avatariano, la camera non fa le acrobazie, inquadra in campi lunghissimi (che da un pezzo non si vedevano) una piccola Madre Courage che indaga sull’omicidio di una ragazza del quale è stato accusato il figlio ritardato Doo-Jun (grande interprete Bin Won che era protagonista in Taegukgi hwinalrimyeo- Brotherhood of War, 2004 di Jin-seok Lee). La mother può competere con altre grandi madri della storia del cinema. Il regista, insieme a Chan Wook Park e a Kim Ki Duk, meriterebbe maggiore fama. L’indagine è complessa come in Zodiac di David Fincher, perché dal particulare di un fatto di cronaca, si allarga ai putridi meandri di una civiltà della legalità fatta di avvocati, magistrati, uomini di potere corrotti in una società permanentemente feudale. Bong Joon-ho ci riconcilia con il cinema-cinema, tenendoci con il fiato sospeso per due ore fino alla rivelazione finale che getta una luce fosca sui legami di sangue. Chi ha visto Memories of Murder e Host troverà una conferma delle grandi doti stilistiche e di scrittura di Bong Joon-ho. La madre (una inarrivabile Hye-ja Kim) mi ha ricordato la Katina Paxinou di Rocco e i suoi fratelli. (Si profila remake americano: ormai a Hollywood fanno solo remake).
 
 
DER KNOCHENMANN (THE BONE MAN, 2009) – REGIA DI WOLFGANG MURNBERGER, DAL ROMANZO DI WOLF HAAS, SC. DI WOLF HAAAS. – INTERP. JOSEF HADER, JOSEF BIERBICHLER, BIRGIT MINICHMAYR, CHRISTOPH LUSER, PIA HIERZEGGER. 117 MINUTI (AUSTRIA)
 
Wolfgang Murnberger ha tutte le carte in regola per competere e superare gli ormai fiacchi thriller in circolazione, accolti da noi come capolavori. La serie di tre film tratti dai romanzi di Wolf Haas (in Italia è stato pubblicato soltanto Vieni dolce morte da Neri Pozza nel 2004), Komm, süsser Tod (2000), Silentium (2004), e questo ultimo capitolo, formano una trilogia dell’orrore criminale che non ha niente a che spartire con i romanzi-fiume di Stieg Larsson, anabolizzanti con pretese ‘letterarie’ ma sono prossimi alla vera letteratura di scrittori come Dürrenmatt o come Derek Raymond. Mumberger non fa cinema televisivo come Daniel Alfredson il cui unico merito è quello di avere scoperto Naomi Rapace. Il cinema del regista austriaco è preciso, tagliente, inquietante. In The Bone Man il detective dei bassifondi Brenner (superbamente interpretato dal grande caratterista Josef Hader), in pensione e ridotto a fare il recupero crediti per una ditta di automobili, viene incaricato di andare ad esigere il denaro da un certo Horvath, misteriosamente scomparso nel budello infero di una cittadina nevosa dimenticata da dio. Horvath è stato visto per l’ultima volta in un ristorante gestito dall’allevatore di polli, Loeschenkohl, un omaccione nerboruto che nasconde qualcosa. Brenner trova l’auto di Horvath, ma dell’uomo nessuna traccia: scomparso nel nulla. Qui il racconto si ferma: Der Knochenmann è un film da scoprire e vedere assolutamente. Per dare un’idea del clima di questo film teso fino alla sorprendente rottura finale, basta ricordare Lasciami entrare di Tomas Alfredson con il quale ha in comune la sospensione dell’incredulità. La colonna sonora dei Sofa Surfers vale l’acquisto, ma non sono riuscito a trovarla. Spero che i distributori italiani rinsaviscano e distribuiscano questo pregevole film noto in tutto il mondo e presentato al Festival Internazionale di Berlino del 2009.
 
NOTA: i film in lista non riguardano questa play, sono il ‘grimaldello’ per pubblicarla.
 
 

Playlist film

Departures

  • Drammatico
  • Giappone
  • durata 130'

Titolo originale Okuribito

Regia di Yojiro Takita

Con Masahiro Motoki, Tsutomu Yamazaki, Ryoko Hirosue, Kazuko Yoshiyuki, Kimiko Yo

Departures

In streaming su Plex

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