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Cantautore nel cinema
di cantautoredelnulla ultimo aggiornamento
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Cantautore nel cinema

Il mio nick fa riferimento all'artista, in particolare a una figura artistica che è stata inventata di sana pianta nel Novecento per la gioia della critica musicale che ha così cominciato a distinguere i cantanti in base alle canzoni che cantavano. Infatti, se si parla di cantautori, ci si riferisce ai soliti: De Gregori, Guccini, De André, però, per esempio, anche Al Bano è un cantautore, ma non ricordo di averlo mai sentito nominare così. La parola cantautore, quindi, non si limita a indicare solo chi scrive e canta le proprie canzoni, ma fa riferimento più al tema che questo autore tratta, sia esso un tema impegnato socialmente, politicamente o tecnicamente valido. Per questo ho scritto, nella mia presentazione, che ci si aspetta che un cantautore abbia qualcosa da dire. Comunque, la musica è l'arte che più mi è affine e i cantautori sono stati il mio primo contatto con la musica, un contatto che poi non ha più avuto fine. Voglio allora provare a raccontare chi sono i miei cantautori preferiti e spiegare che rapporto hanno con il cinema, la mia seconda arte preferita, protagonista di questo sito.

Playlist film

Dieci inverni

  • Drammatico
  • Italia, Russia
  • durata 99'

Regia di Valerio Mieli

Con Isabella Ragonese, Michele Riondino, Liuba Zaizeva, Glen Blackhall, Sergei Zhigunov

Dieci inverni

Vinicio Capossela in un cameo con una delle sue canzoni più belle e coinvolgenti: Parla piano. Da qualche anno Capossela è per me diventato un'ossessione, lo ascolto di continuo. I suoi testi intimissimi (credo che abbia saputo descrivere Milano in Pioggia di Novembre in maniera inimitabile) e le sue musiche che si sono evolute dalle influenze jazz a quelle più folkoristiche, con la continua ricerca di sonorità particolari, mi hanno rapito irrimediabilmente. Quando lo sento parlare del cristallarmonio, del mighty wurlitzer, del theremin, del piano toy, dei pianoforti dimenticati di Lubecca, del riverbero particolare della grotta di Ispinigoli (NU) non riesco a non pensare all'ultimo anno di vita di Mozart dove, il Genio della musica, compose nel flauto magico un'aria cantata a bocca chiusa da Papageno (mmmh mmmh mmh mmh) e rese protagonista il glockenspiele, uno strumento-giocattolo per bambini, e ancora compose il delicatissimo Adagio e Rondò per glassharmonica, flauto, oboe, viola e violoncello e l'Andante per organo meccanico. Non voglio essere frainteso: non intendo assolutamente paragonare Capossela a Mozart (il loro genere non è paragonabile), ma questa associazione di idee nasce in me per il suo amore per strumenti particolari e inusuali (il cristallarmonio è l'evoluzione della glassharmonica), spesso dai suoni estremamente deboli, a cui cerca di dare spazio e voce. Davvero dalla parte di Spessotto!

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

La cuccagna

  • Commedia
  • Italia
  • durata 95'

Regia di Luciano Salce

Con Donatella Turri, Luigi Tenco, Umberto D'Orsi, Liù Bosisio, Anna Baj, Emilio Barrella

La cuccagna

IN TV Iris

canale 22 vedi tutti

Luigi Tenco è il padre dei cantautori. Questo film non l'ho visto, se non per qualche spezzone e, da quello che ho potuto vedere, non credo fosse un film memorabile (è un pregiudizio, lo so!). Però come artista nell'ambito della musica leggera ha un peso ed è uno dei miei cantautori preferiti. Se Modugno aveva rotto gli schemi precedenti del belcanto con il suo "Volare" quasi urlato, teatralissimo e inimitabile, Tenco abbandonò i suoi mille pseudonimi con cui cantava le canzonette dell'epoca quando decise di dire quello che aveva da dire. L'amore quotidiano e spogliato della lirica più abusata e becera, l'impegno sociale e politico sono stati i suoi temi principali. Canzoni come "Mi sono innamorato di te", "La ballata dell'arte", "Io vorrei essere là", "Un giorno dopo l'altro" trattavano temi completamente diversi e raccontavano la vita di un uomo che cercava, a tutti i costi, di essere un uomo normale, coi suoi problemi quotidiani, con le sue umanissime domande esistenziali e con degli ideali da difendere e portare avanti, sempre. E poi i suoi testi, in versi quasi prosastici ("Un giorno di questi ti sposerò, stai tranquilla/così avrai il diritto di avere quelle cose che adesso io ti do/soltanto perché t'amo/anche l'amore") e il suo modo di cantare, con le sillabe chiare, staccate e una dizione perfetta, restano inimitabili. Sono convinto che la sua morte sia stata una grave perdita per la musica leggera italiana.

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Radiofreccia

  • Drammatico
  • Italia
  • durata 112'

Regia di Luciano Ligabue

Con Stefano Accorsi, Luciano Federico, Francesco Guccini, Alessio Modica

Radiofreccia

In streaming su Amazon Video

vedi tutti

Francesco Guccini e Ligabue: due cantautori in un sol colpo che hanno attraversato la mia adolescenza e che ancora oggi sono legati alla mia vita e al mio modo di sentire. Guccini con il suo approccio all'amore (Canzone quasi d'amore e Canzone delle domande consuete sopra a tutte), i suoi testi filosofici (Stanze di vita quotidiana e Signora Bovary) e il suo impegno sociale mi ha insegnato tanto. In lui sicuramente il testo è predominante rispetto alla musica, sebbene i suoi testi possano dilatarsi nel significato e dare uno spazio diverso alle parole grazie alle sue musiche. A parte però dei camei e la parte del barista in questo film, il suo rapporto col cinema non è raccontato nelle canzoni. Invece per Ligabue il cinema è proprio viscerale. Introduce 2 canzoni con Amarcord (I ragazzi sono in giro e Sarà un bel souvenir), Marlon Brando è sempre lui con Un tram chiamato desiderio, inoltre Lambrusco & Pop Corn parla proprio del "sogno" del cinema. Insomma, il cinema secondo me è proprio nelle sue corde e poi mi piace. E' bravo, coerente e dice cose intelligenti. E poi è vero che è ripetitivo, che le sue canzoni si assomigliano, ma quello è il suo stile e sappiamo per certo che quello che scrive lo scrive lui. Invece che garanzie abbiamo che chi cambia continuamente e raggiunge risultati scostanti non ci stia in realtà propinando roba che non è farina del suo sacco? La discografia non mostra sempre la verità...

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Ti amo in tutte le lingue del mondo

  • Commedia
  • Italia
  • durata 100'

Regia di Leonardo Pieraccioni

Con Leonardo Pieraccioni, Marjo Berasategui, Giorgio Panariello, Rocco Papaleo

Ti amo in tutte le lingue del mondo

In streaming su Infinity Selection Amazon Channel

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Il tanto stonato e maltrattato Tricarico a me piace. In questo film ha un'insignificante cameo, ma le sue canzoni valgono più di tutto il film. "Musica" è una dichiarazione d'amore, quasi un debito di vita, verso la musica. E io mi immedesimo completamente con quelle parole. Il cielo che non ha forma, l'amore per ciò che non ci chiede niente... L'amore deve chiedere qualcosa? O è senza pretese?

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Amore mio aiutami

  • Commedia
  • Italia
  • durata 124'

Regia di Alberto Sordi

Con Alberto Sordi, Monica Vitti, Silvano Tranquilli, Mariolina Cannuli, Ugo Gregoretti

Amore mio aiutami

In streaming su Pluto TV

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A rappresentare il sesso femmine chiamo la Mannoia che ha fatto la stuntman e che durante le riprese di questo film di Sordi finì in ospedale. Dopodiché abbandonò il cinema e si dedicò alla musica. Anche se non ha una grande voce e non è una virtuosa del canto (e soprattutto non è una cantautrice), ha saputo scegliere e interpretare, a mio parere molto bene, delle canzoni bellissime di bravi cantautori che mi coinvolgono e mi emozionano. E in fondo nelle canzoni, nei testi e nella musica, credo di non cercare altro che un'emozione in grado di farmi conoscere un'altra parte di me stesso.

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

La gabbianella e il gatto

  • Animazione
  • Italia
  • durata 75'

Regia di Enzo D'Alò

La gabbianella e il gatto

In streaming su Infinity Selection Amazon Channel

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Samuele Bersani ha scritto le canzoni di questo film. A me lui piace moltissimo, negli anni è migliorato. I suoi testi hanno fatto grandi progressi, ora le sue parole sono davvero "nuvole sospese gonfie di sottintesi". Giocando con le parole, accostando luoghi comuni ad acute e personali osservazioni, la sua poetica è senza dubbio interessante e molto affine a quella che si potrebbe definire la "scuola emiliana", probabilmente la "scuola" a cui mi sento più vicino io.

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Il toro

  • Commedia
  • Italia
  • durata 105'

Regia di Carlo Mazzacurati

Con Diego Abatantuono, Roberto Citran, Marco Messeri

Il toro

In streaming su CineAutore Amazon Channel

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Ho parlato di "scuola" emiliana alla quale si contrappone, per definizione, quella genovese. Ivano Fossati, che ha scritto la colonna sonora di questo film (memorabile Naviganti, piango ogni volta che la sento), è senza dubbio un cantautore che sa, nelle sue canzoni, fare grandi riflessioni e mi sa trasmettere passione, rabbia, tenerezza, disillusione e consapevolezza. E' viscerale e mi piace proprio per questo. Non ricordo di averlo mai visto in un film, però è indubbio il suo rapporto con il cinema. Una canzone parla proprio di questo: "Lascia che il cinema faccia la sua parte/come il fischio del vapore incanta i cani/la macchina da presa è amore e commercio/ombre e luce". (Ombre e luce - domenica al cinema)

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No
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