Ovvero delle cose di cui tutti parlano ma pochi hanno davvero conosciuto. E così, noi qui a fare play dei meglio dei meglio, e ci fermiamo a 15 anni fa. Come dire, parliamo di scultura e Michelangelo era quello delle diecimila lire. Parliamo di eroi e Achille era il prozio del postino. Parliamo di vino e Biondi Santi è una ditta di spedizionieri svizzeri.
Moby Dick è un romanzo lunghissimo, pallosissimo per quasi tutta la sua lunghezza: tre pagine per descrivere un solo tatuaggio,un centinaio solo per dire cosa si fa col grasso di balena. E un finale folgorante. (Chi ama 2001 Odissea nello spazio, e pensa che Kubrick era un genio, si legga TUTTO Moby Dick, poi ne riparliamo). Il Don Chisiotte è lungo 600 pagine, e i mulini a vento ne occupano un paio, e pochi sanno del regno di re Sancho e del suo amministrar giustizia, pochi sono stati al capezzale del Don che, suo malgrado e piangendo, per morire davvero deve prima rinsavire. Ora, dell'ultimo cavaliere puro che riusciva a veder donzelle tra contadine e prostitute e nobili feudatari in osti fraudolenti (altro che Pasolini...), è rimasta solo una triste figura contro mulini che nessuno più sa nemmeno a che servivano.
Così, del cinema. Quello vero.
"Se si stesse tutti zitti", riusciremmo a sentire almeno il frusciare della pellicola nelle bobine
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