Johnny Depp

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Avvitarsi ad una funivia di nome vita, esserne schiavi, dei suoi tormenti, dei suoi patemi, di quello che sta in mezzo, superarne le difficoltà con occhio attento, guardingo, e sfiorarne il sublime, farsene padroni, una città lagunare che "stagna" i suoi umori, amori. Navigarci lenti, oscillanti, in perenne disequilibrio con essa, la vita, così brava ad addomesticare le anime deboli, a sfiancarle, restano le tue ossessioni, maniacali, senza senso logico, ed una colpa che non hai commesso, ti ubriachi per alleggerire la serata, dormi pacifico in una stanza di riposo, e ti lasci (tras)correre, non lasciando che i minuti della tua corposa esistenza sopraggiungano afferrando quel che rimane. Vai al circo, per "imbestialirti" in divertimenti futili ma corrosivi, lasci annegare le tue palpebre sull'immane girotondo che domina i rapporti umani, così perentori ad affliggerti, così repentini per rubarti quello che hai addosso, te stesso, solo, in balia degli eventi, in caduta libera e nessuna missione salvifica a farti da traino, che quell'emozione almeno si conservi intatta, l'emozione che dura, che tenevi ben nascosta in fondo alla coscienza, lambisci sentieri selvaggi e l'intrappoli, il gatto furoreggia con la sua indomita velocità, una volta, solo una volta non ti sfuggì di mano, riuscisti a prenderlo, ma ora, come la vita, non sei in grado di controllarlo, ti funamboleggia in tondo, si fa cerchio dei tuoi desideri, alimentati dagli spiccioli del tuo Cuore, un Cuore vero, che resiste agli sbalzi, alle termodinamiche ed ai mutamenti. Entri in una casa diroccata, c'è profumo di donna che incenerisce ogni tua inibizione, entri con passo felpato e l'acchiappi, poi corri via, ritorni da dove sei venuto, con l'abito ancora bagnato di sudore, bagnato di passione.