"Al risveglio, la prigione salta alla gola. Come un animale a caccia dell'ultimo incubo. Le prime sensazioni mi avvertono della sua presenza nascosta. Un angolo di muro illuminato dal chiarore dell'alba, l'odore del disinfettante, le diverse abluzioni dei congeneri, la carezza della coperta carceraria e lo scoramento indicibile. Mi penetra di colpo." (Jean-Marc Rouillan, "Odio la mattina").
Il sensuale. La cella come tempio della passione: i fiori oscillano da una finestra all'altra, la cannuccia soffia un bacio di fumo, la parete diventa la pelle dell'altro. L'amore attraverso i muri.
Con Michel Constantin, Jean Kennedy, Philippe Leroy, Raymond Meunier
Il concreto. La prigione come geografia operativa: lo spazio è materia da scavare, il tempo scansione performativa, il comportamento banco di prova del carattere. Fenomenologia dell'evasione.
Il civile. La reclusione come elaborazione morale: allevare un uccellino per sentirsi liberi, appassionarsi all'ornitologia per dialogare con l'esterno, denunciare il sistema penitenziario per combattere la repressione. L'abbattimento delle gabbie.
Il combattivo. La detenzione come teatro di competizione: fuggire da Alcatraz è impossibile? Più dura è la sfida più avvincente è l'impresa. Agonismo esistenziale.
Con Willem Dafoe, Edward Furlong, Mickey Rourke, Eddie Bunker
In streaming su Amazon Prime Video
Il claustrofobico. L'universo carcerario come microcosmo totalizzante. Le rigide cerimonie di una corte ermetica, la paranoia che cementa la coercizione e l'inesorabile asservimento all'istituzione punitiva. Fabbrica di bestie.
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