Il mio accendino a forma di Dio Pan con Cornucopia ha cessato di erogare la giusta fiammella dopo una settimana di sommario utilizzo. Non fumo. Lo usavo come accendi gas perché la cornucopia sporgeva abbastanza da permettermi di infilarlo sotto la pentola e accendere al fornello senza bruciarmi. Intanto però la doratura si era già polverizzata mostrando la strana lega grigia stampata, leggera, al tatto assolutamente anonima che aveva fatto immediatamente precipitare l’idea di un oggetto prezioso in una certezza di approssimativa produzione industriale. Il Dio Pan senza doratura assomiglia terribilmente ad un bambino triste che fa una fatica boia a reggere il grosso corno, ora vuoto per fortuna. Sono contro il lavoro minorile. Produzione cinese, basso costo, umano e materiale. Nessun utilizzo. Il consumismo perfetto nella meccanica cinese di conquista al mondo è quella che finisce con l’acquisto di qualsiasi cosa, dorata di patina al piombo, sgargiante di colori tossici, imperlata di gemme di vetro incollate da bambini, prodotte in serie da industrie tra le più inquinanti al mondo. Qualsiasi cosa. Birmania: dopo quarant’anni di dittatura la rivolta pacifica dei monaci è soffocata nel sangue dall’esercito governativo. Morti, feriti, deportati in campus-lager, caccia al fotoreporter anche straniero per impedire la diffusione di informazioni. Sono grazie ad internet il mondo sa. Putroppo, nonostante la condanna unanime da parte dei paesi dell’ONU, la Cina ( insieme alla Russia e l’India) ha glissato e fatto finta di nulla visto che è il maggior partner commerciale del Dittatore Birmano, soprattutto per quanto concerne la fornitura di armi. Questa Cina che sgrana gli occhi a mandorla quando si parla di elementari diritti umani e che deve fare i conti con la “vetrina” delle Olimpiadi del 2008 in cui dovrà far trovare agli ospiti mondiali il salotto pulito, spazzando tutte le frattaglie nello scantinato sperando che l’olezzo non giunga al piano di sopra. Così si sa, grazie ad un paio di reporter stranieri, subito cacciati, che per realizzare il percorso della maratona olimpica sono state sfollate e deportate a decine di km di distanza migliaia di persone, le cui case sono state abbattute in cambio di un indennizzo ridicolo. Un po’ come quello che capita alle genti arroccate sulle rive del fiume giallo sommerse dalle acque per la costruzione della diga, raccontata molto molto lentamente in Still Life. E via ancora, con la pena di morte allegramente praticata, la totale noncuranza alle elementari regole di salvaguardia dell’ambiente, tanto che ci si chiede che impatto avrà Pechino, la città più inquinata del mondo, sulle prestazioni degli atleti delle Olimpiadi. Sequestri di tonnellate di cibo avariato destinato all’alimentazione umana. Sfruttamento dei lavoratori ridotti in schiavitù. Tutto questo si vedrà sempre meno. La Cina è troppo vicina ormai, si sta facendo il lifting, si sta creando l'immagine giusta e ci sta preparando il più dorato e lucente dei Dio Pan con una Cornucopia carica di abbondanza, di mercato, di ricchezza ed opportunità. Nonostante la fregatura, il mio piccolo accendino l’ho messo sul tavolo in bella vista, in tutto il suo grigio realismo per ricordarmi sempre che sotto la patina dorata c’è un bambino che fa una fatica boia a reggere tutto questo.
Rangoon, assomiglia terribilmente a Racoon la città degli zombi di Resident Evil. In una calma irreale i militari governativi pattugliano le vie spoglie in attesa di un manifestante, un dissidente. Da trasformare in zombi.
I buoni vincono contro i cattivi a suon di arti marziali, magia e umorismo. Un finale di lecca lecca e farfalle colorate rifinisce il tutto e tutti vissero felici e contenti. Il regista è il cinese To-nih-noh Ghue-ra, il poeta dell’ottimismo
Quello di prima. I monaci che giocano a pallone volando leggeri sul campo. Purtroppo la regia della manifestazione è stata affidata ad un altro. I monaci erano inchiodati a terra dalle bastonate
Vince in una Venezia empaticamente legata alla storia del Fiume Giallo dall’acqua alta. Presto la città lagunare avrà il Mose, come il film aveva la diga. Parteciperà Marco Muller al festival del cinema di Pechino?
Con Kelly Chen, Nick Cheung, Cheung Siu-Fai, Hui Shiu Hung, Simon Yam
In Birmania solo grazie alle notizie sparate via internet si è compreso cosa stava succedendo. Alla faccia dell’informazione di regime che minimizzava i fatti. Chissà che fine hanno fatto i deportati nei campus-lager….
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