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Venezia 64: Le pagelle di LorCio
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Venezia 64: Le pagelle di LorCio

Ed ecco le pagelle di LorCio per Venezia 64. 10 a Bernardo Bertolucci, la cui persona e la cui opera hanno ricevuto il massimo riconoscimento al Festival più importante e più antico al mondo. Un Leone d’oro che non sa di pensionamento, bensì una decisa affermazione della grandezza dell’autore. B.B. ha interpretato questo premio come una identificazione con l’arte cinematografica: niente di più giusto. 10 alla standing ovation da parte del pubblico per Bernardo Bertolucci, sincera e calorosa. 8 a Abbas Kiarostami e Jonathan Demme che hanno consegnato il Golden Lion a Bertolucci: il primo è sorprendentemente - visti i suoi film - ironico e organizzato nelle traduzioni; il secondo più emozionato e “classico”. 8 a Marco Mueller, vero gran cerimoniere della Mostra, direttore artistico in scadenza di contratto e visibilmente emozionato nel finale. Ha svolto in questo quadriennio un lavoro pregevole, interessante e appassionato, riportando a Venezia il primato di ombelico del mondo del cinema. 8 ai selezionatori della mostra, che hanno svolto un lavoro diligente e panoramico, una visione dell’attuale stato dell’arte cinematografica molto pertinente e attente ai cambiamenti della società. 8 al Leone d’argento per il “Redacted” di Brian De Palma, sicuramente l’opera che più ha impressionato critica e pubblico - e anche giuria - da segnalare soprattutto per lo stile usato, molto singolare e insolito (almeno al cinema). 8 alla Coppa Volpi per l’interpretazione femminile a Cate Blanchett, una scelta che è più intelligente di quanto possa sembrare. Tra i tanti Bob Dylan del visionario film di Todd Hayness “I’m Non There”, è l’unica donna e quella che più è riuscita a scavare nel profondo dell’artista anche mediante una immedesimazione mimetica strepitosa. 8 al Premio Mastroianni a Hafsia Herzi, giovane interprete de “Le graine et le mulet”, visibilmente e candidamente emozionata nel ricevere l’ingombrante premio. 7 a Ang Lee e al suo “Lust, caution (Lussuria, attenzione), che non ha fatto palpitare i cuori né del pubblico né della critica ma della giuria, rivelandosi una scelta discutibile. A molti è piaciuto, ma non tanto da darli il massimo premio. Esagerato il Leone ricevuto a due anni di distanza dal precedente “Brokeback Mountain”. Tuttavia è la conferma di un regista premiatissimo ai Festival e che incontra anche il piacere del pubblico. 7 al duetto tra Catherine Breillat e Abdellatif Keckine, rispettivamente premiante e premiato per il film “Le graine et le mulet”, entrambi palesemente delusi dell’assegnazione del premio. Se la regista francese ha dimostrato indirettamente il suo disappunto ma anche la sua rassegnazione - forse sperava di poter fare di più per il compatriota -, il talentuoso autore franco-tunisino era chiaramente insoddisfatto per aver ricevuto un premio “modesto”. Va bene che s’aspettava il Leone d’oro, ma considerare così il Gran Premio della Giuria è un po’ troppo. E infatti gli ha detto questo la Breillat: il loro confronto, affettuoso e prolisso, è stato curioso ma anche poco interessante. 7 a Stefania Sandrelli, affettuosa e dolce matrona di casa, visibilmente emozionato e di un candore disarmante. 7= alla giuria di Venezia 64 presieduta dal regista cinese Zhang Yimou e composta da soli registi - Catherine Brellait, Jane Campion, Emanuele Crialese, Alejandro Gonzalez Inarritu, Ferzan Ozpetek, Paul Verhoveen -, bulimica di premi raddoppiati per non scontentare nessuno - i giurati, non gli autori -, rivelatasi litigiosa - il G.P. della Giuria ad ex-aequo ne è la dimostrazione - ma capace di giungere a compromessi, tuttavia discutibili. Scelte convenzionali - quella divistica di Brad Pitt, la conferma di Paul Laverty, che non è una sorpresa - ed ecumeniche, distribuite in maniera equa ai tre film che più hanno impressionato i sette componenti - “Lust, caution”, “I’m Non There” e “Le grain et le mulet” -, poco coraggiosa nelle decisioni - deludente il premio a Nikita Mikalkov, che avrebbe meritato di più e il già citato ex-aequo -, ma che ha anche espresso pareri mirabili e intelligenti - Cate Blanchett, Brian De Palma, la giovane Hafsia Herzi -. 6+ alla Coppa Volpi per l’interpretazione maschile a Brad Pitt, non tanto per il valore della sua interpretazione in “The Assassination Of Jesse James By The Coward Robert Ford”, appassionata ma non entusiasmante, quanto l’aver premiato un’interpretazione non incisiva quanto quella di Tommy Lee Jones in “In the valley of Elah” o di Casey Affleck nello stesso film di Pitt. La sua scelta ci sembra convenzionale e criticabile. 6- al Leone speciale per l’insieme dell’opera assegnato a Nikita Mikalkov, vera anima di “12”, uno dei film più apprezzati. Un premio assurdo e che sa tanto di compromesso. A questo punto era meglio non assegnarli alcun riconoscimento. 5 alla regia televisiva impacciata e biasimevole. 5 ai cinesi, nella fattispecie Zhang Yimou e Ang Lee che danno conferma di come la Cina sia il vero potere forte in ascesa del globo, anche nel cinema - è il terzo anno che vince un cinese -. L’impassibile presidente di giuria e il Premio Oscar, con l’apporto del “cinesofono” Mueller, hanno dato l’impressione di cantarsela e dirsela da soli. 4 all’ex-aequo per il Gran Premio della Giuria, un compromesso bello e buono che rappresenta le due anime della giuria. Una decisione più unanime sarebbe stata opportuna. 3 alla trascuratezza della giuria per Paul Haggis e il suo “In the valley of Elah”, veramente ingiusta e incompresibile. 3 alla Giuria, per aver dimenticato Eric Rohmer e Youssef Chaine. 2 a Brad Pitt e Cate Blanchett che, per ragioni diverse, non si sono presentati alla consegna delle Coppe Volpi. Divi non vuol dire essere ingrati.

Playlist film

Io non sono qui

  • Drammatico
  • USA
  • durata 135'

Titolo originale I'm Not There

Regia di Todd Haynes

Con Christian Bale, Cate Blanchett, Richard Gere, Heath Ledger

Io non sono qui

In streaming su Amazon Prime Video

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Gran premio della Giuria e Coppa Volpi a Cate Blanchett.

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford

  • Western
  • USA, Canada
  • durata 155'

Titolo originale The Assassination of Jesse James by the Coward Robert Ford

Regia di Andrew Dominik

Con Brad Pitt, Mary-Louise Parker, Casey Affleck, Sam Rockwell, Jeremy Renner

L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford

In streaming su Now TV

vedi tutti

Coppa Volpi a Brad Pitt.

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No
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