Harry Potter e l'Ordine della Fenice
- Fantasy
- Gran Bretagna, USA
- durata 138'
Titolo originale Harry Potter and the Order of the Phoenix
Regia di David Yates
Con Daniel Radcliffe, Rupert Grint, Emma Watson, Ralph Fiennes, Gary Oldman
Due nuovi simboli della sinistra italiana. 1. Harry Potter. Grazie all'ultimo capitolo uscito al cinema della saga del maghetto più famoso del globo, abbiamo capito quella cosa che già ci balenava in testa da parecchio. Harry Potter è di sinistra. Quest'anno abbiamo avuto la conferma: troppe sono le scene e gli accadimenti della vicenda nei quali la figura di Harry Potter è più simile a quella di un sindacalista, di un rivoluzionario, di un sessantottino con qualche potere magico. Potter si oppone al potere del conservatore Ministero della Magia e alla sua componente più thatcheriana, Dolores Umbridge. Potter combatte le prepotenze, le arroganze, la malefica malvagità perversa di Lord Voldemort, un vero e proprio rappresentante dell'estrema destra, che si rifugia nella violenza più tuciolenta per sfuggire alla propria devastante mediocrità. Per questi e per altri motivi pensiamo che il maghetto più amato del mondo sia un perfetto simbolo per la sinistra non solo italiana ma internazionale. 2. Veronica Lario berlusconi. Moglie del 14° uomo più ricco del mondo, dell'uomo più potente del Paese, l'unico che può contare su tutti i mezzi d'informazione possibili ed immaginabii, che si è fatto eleggere Presidente del Consiglio per evitare la certa gattabuia. Veronica Lario è la sua lady -inutile capire di chi stiamo parlando-, una silenziosa signora che non ha mai parlato -tranne che con Maria Latella in un imperdibile best seller: "Tendenza Veronica"- e si è dedicata all'educazione dei pargoli, fin da quando un imprenditore milanese se la sposò e la rinchiuse in una lussuosa villona facendole abbandonare l'arte recitativa. Lady Veronica dovremmo odiarla solo perché si è sposato con l'essere più immondo generato dalla nostra società e dovremmo, allo stesso tempo, compatirla per le tante umiliazioni e la convivenza coatta con quel piccolo e vanitoso uomo. Non poteva tacere ancora per molto e, finalmente, ha svuotato il sacco. Ha scritto una memorabile lettera a "la Repubblica" -geniale! Mica l'ha mandata a "il Giornale" o a "Libero"! Che donna!- nella quale lascia intendere che non tollera più le masclzonate del marito. In quel martedì non s'è parlato d'altro ed è nato l'Affaire Veronica: la sinistra si è schierata dalla sua parte; l'attento devoto berlusconiano Vittorio Feltri ha fatto capire che da tempo non scorre buon sangue fra i due; e l'altro devoto, meno attento e più viscido, emilio fede l'ha difeso a spada tratta, il suo principale. L'affaire si è risolto in poche ore, con la "lettera di scuse" -che poi di scuse non era, ma puntualizzava ancora di più la cafona e meschina ignoranza di quell'uomo- via Ansa di bellachioma. Tutto finito? Non crediamo, ma chi ci perde è proprio il nostro simbolo, Veronica. Avremmo preteso più coraggio, più veemenza: doveva pretendere che dal villone di Arcore lui se ne andasse. O viceversa. Più coraggio, Lady Veronica. Anche se lo sta dimostrando, andando ad assistere alle sceneggiate dantesche di Benigni, arguto osservatore del cavaliere mascarato. Grazie a questo attacco al cuore e allo stomaco di s.b., Veronica è un nuovo simbolo della sinistra italiana.
Playlist film
La lettera
- Drammatico
- Portogallo, Francia
- durata 107'
Titolo originale A carta/La lettre
Regia di Manoel de Oliveira
Con Chiara Mastroianni, Pedro Abrunhosa, Leonor Silveira, Antoine Chappey
Profondo rosso
- Thriller
- Italia
- durata 130'
Regia di Dario Argento
Con David Hemmings, Daria Nicolodi, Gabriele Lavia, Macha Meril, Clara Calamai
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