Sarà il caldo, il troppo sole. Ma non fa poi “così” caldo e il sole è molto spesso velato. E’ una scusa credo, attendere le condizioni più favorevoli per nascondersi all’ombra di un alibi comunemente accettato. Tutti colpevoli, nessun colpevole. E poi per avere l’ombra in cui nascondersi ci vuole necessariamente il sole. Sarà che risolvere problemi coniugali che si trascinano lasciando una bava traslucida attraverso il tempo a partire da quel taglio di torta, tanto tanto tempo fa, diventa molto più semplice se la pelle è sudata e l’odore di chiuso che emana il corpo arresosi ormai da tempo alla meccanica della gravità avvolge in un’aura oleosa il luogo del delitto. C’è un non so che di torbido nel caldo, nel silenzio delle strade che sanno ancora di ozono piovuto giù dall’omonimo buco, enorme entità colorata di viola nei monitor dell’aeronautica militare minacciosamente spalmata sul mondo come un tumore su un organo ormai perduto, catalizzatore di tutti i sensi di colpa dell’era moderna dal piano Marshall in poi. Gli americani. Accidenti a loro e ai loro frigoriferi. Come si fa a non uccidere in queste condizioni. Il figlio drogato a fucilate testimone vivente, prima, morente poi del fallimento della politica della trasmissione di caratteristiche cromosomiche tra esseri che la deontologia medica si ostina a definire umani, provocando tutta una serie di ricadute giuridiche, etiche, legali e patrimoniali che rendono la decisione di liberarsi del gravoso parente sempre più penosa e ottusamente complessa.
La moglie infedele a decine di coltellate. Il coltello è l’arma passionale per antonomasia. Riporta al gesto della penetrazione, del fallo impugnato con forza e usato per reclamare la virilità sconfessata e derisa dal postino di colore prima, dalla durezza dell’acciaio poi. Nulla a che vedere con il casuale turgore a breve termine del distratto, accaldato, impegnato socialmente, buon cittadino e onesto pagatore di tasse nonché grande lavoratore soprappeso marito soppalcato di corna.
Il socio in affari soffocato e fatto sparire in un pozzo artesiano. Badilate al vicino di casa rompicoglioni a che tiene alto l’audio della televisione proprio mentre danno la notizia dell’amico sventrato a cocci di bottiglia in un dopofesta tanto alcolico quanto prontamente rimosso dalla vilipesa e ottenebrata memoria a breve termine. E così via, in un’orgia di sangue e calore, interiora frolle e sale sulla pelle. Ansimi di paura e furore omicida. Case torride di livore, sature di condensa di corpi in procinto di esplodere, incendiate da cronache televisive sempre più estreme e grottescamente compiaciute nella loro sempre più comprensibile dinamica. Tutti colpevoli, nessun colpevole. Senti come russa, di là…. E la rata del mutuo che è cresciuta ancora….. A Monzogno Crialese, ovunque esso sia, una neo-madre ha stirato a vapore il suo neonato. E quel cretino del figlio s’è fatto bocciare ancora. E che caldo, stasera…………….che caldo………….che caldo……………………. Meno male che ci sono gli horror, così di notte mi rinfresco un po’… qualche film visto da mezzanotte in poi, in queste torride serate immote.
Vacanze fai da te? No Alpitour? Ahi Ahi Ahi…AAhi ..aaaahhhiiiaaa… aaaaaahhhhhhrrrrggg…no no no nooooo !! aieeeeehhh…..ahhhhh!! aaahhha!! Nnnooooo! …aaaaah! AAAGGGGHH!! …..AAAAAAAHHHHHH!!!
Al trekking degli infetti vince chi arriva per primo al rifugio con più pezzi di carne attaccati al corpo. Anche se premiare un grumo di carne putrescente non è appagante per gli sponsor. E la ragazza non bacia mai il vincitore sul palco.
Qui di demente c’è solo il titolo. Ribadendo il concetto che i morti, molto spesso sono molto meglio dei vivi. Forse è per questo che si parla sempre bene dei dipartenti, forse un po’ li si invidia….mah…..
Maria de Filippi…(..ippiii ii i…). Lucignolo…(…gnolooo o o…). Corona…(…onaaaa aa a…). I fratelli Vanzina…(…ellinzinaaaa…aa..a..). Costanzo…(…anzooo oo o…). Berlusconi..(…usconiiii..ii.i..).
Con Ray Wise, Jonathan Breck, Garikayi Mutambirwa, Eric Nenninger, Marieh Delfino
Il demone torna dopo 23 anni a fare scempio di ragazzetti cerebralmente ipodotati. Ha le ali ma usa un furgone arrugginito che –miracolosamente-ogni 23 anni si rimette in moto senza problemi. Non è FIAT.
Con Cécile De France, Maïwenn, Philippe Nahon, Franck Khalfoun
Prendere il furgone di Jeepers Creepers, aggiungere due dita di Session 9, un’anima di Identità, due gocce di Henry: Pioggia di sangue. Aggiungere plasma a piacere. Mischiare il tutto in qualcosa che assomigli ad un film. Poi ingollare senza pensarci su.
Con Jung Suh, Kim Yoosuk, Park Sung-hee, Jo Jae-hyeon, Jang Hang-seon
Non è un horror. O forse si. Orrore della solitudine, la necessità della lacerazione per essere riconoscibili. La poesia della mutilazione mutuata dalla salvezza del pescatore che slama e ama riconoscendo nel possesso la salvezza.
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