Mercoledì 26 aprile. Concerto dei Daemonia di Claudio Simonetti al Drive Inn di Reggio Emilia. Io c’ero. E pochi altri però, una quarantina circa. Un po’ troppo pochi per un musicista che ha trascorso 30 anni della sua vita a comporre l’anima musicale di immortali film d’orrore. A volte capita, soprattutto quando il Milan è in semifinale di Champion League contro il Barcellona. “Il Milan ha vinto” ha dichiarato sorridendo ad inizio concerto, se non come risultato della partita almeno come risultato della serata. Ottima serata comunque, i quattro componenti del gruppo non si sono, da veri professionisti, risparmiati scaricando sui presenti pochi ma buoni tutta l’energia del loro suono fatto di suggestioni derivate dai film misti ai potentissimi riff power metal e da una sezione ritmica impeccabile. Il carisma del Nostro è immutato nel tempo, così come le stranianti melodie di Halloween e Tubolar Bells in apertura di concerto per poi affrontare i temi di L’alba dei morti viventi, l’incredibile Suspiria mentre nello schermo a fianco scorrevano alcune scene del film e la splendida Phenomena contrasto meraviglioso di una voce femminile gotico/soprano a un suono molto molto heavy. La nenia di Mad Puppet introduceva poi l’hit più famoso ovvero Profondo Rosso vero marchio di fabbrica dell’ex Goblin suonato con vero furore ma senza stravolgerne il malato impatto emotivo. Un’ora e mezza circa di concerto, tra ghiaccio secco e pochi fans che hanno potuto gustare alcune chicche del compositore. L’omaggio al padre pianista con la bellissima ballata Gamma, Roller e Zombi tratta dal cd dell’omonima colonna sonora ricomposta e recentemente riarrangiata. Disponibilissimo e gentile Simonetti con tutto il gruppo si è poi offerto al pubblico per foto e due chiacchiere in libertà visto l’esiguità dei presenti. Tornerà ha detto anche perché ospite nell’agriturismo di un mio amico, organizzatore dell’evento, il gruppo intero si è trovato particolarmente bene a cena coinvolto nella tradizionale e cortese ospitalità emiliana. Due notizie. Dovrebbe uscire a breve un loro disco interamente costituito di inediti con l’apporto di una cantante, una soprano in grado di fornire le prestazioni udite campionate per Phenomena. Parlando di Lucio Fulci, mio eroe insieme a un Argento pre Opera, ha detto di non amarlo troppo (ha usato un’eufemismo) soprattutto per quanto riguarda Un gatto nel cervello. Su questo non posso dargli torto.
Da un’ idea di Argento che di ritorno da un viaggio in Grecia con in testa un motivetto udito da quelle parti, suonato con uno strano strumento non bene identificato ne sviluppa il tema insieme a Simonetti.
Nell’immaginario collettivo la nenia e il motivo principale sono sinonimi di film thriller. Non so il motivo per cui faccia particolarmente spaventare le donne. Forse la subdola nenia infantile collide con il senso materno provocando inquietudine.
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