Una mia conoscente aveva un figlio che militava nelle giovanili del Parma. Piuttosto che andare a giocare, a volte era disposto a rimanere a casa a fare i compiti. Tutto questo perchè nelle grandi società NON GIOCHI, non corri dietro un pallone, non ti senti in una squadra di amici, l'allenatore è un manager che insegna CALCIO, è colui che ti dice dove stare, cosa fare, dove andare, come correre e saltare, che movimenti fare, che ti fa smettere di giocare se gli va, se non vinci. Attaccate alle reti stanno nugoli di genitori inferociti, vocianti e maleducati che imprecano e urlano contro tutto e tutti, il cui figlio è un investimento per il futuro e la soluzione a tutte le aspirazioni frustrate che hanno dovuto inghiottire. Se questo è ancora sport, se è lo sport più amato e praticato nel mondo, se ancora la parola sport significa regole, impegno, superamento dei propri limiti, rispetto per sè stessi, il proprio corpo, i compagni e gli avversari, allora che i bambini lo pratichino, corrano e si divertano. Altrimenti avremo altre generazioni di disillusi incattiviti e umiliati nel profondo. Offesi nei loro sogni. Che corrano e si sbuccino le ginocchia, i bambini, che imparino a cadere e a rialzarsi, nel fango e sotto la pioggia, che abbiano la cura della propria roba, delle proprie scarpe e tute e guanti, che abbiano rispetto dell'errore altrui, che sappiano vincere e perdere, che imparino a gestire il proprio corpo, che imparino a dare tutto. E nel momento del gol, che il loro cuore esploda di felicità, perchè veramente non c'è cosa che renda più felice. FAcciano questo, i bambini, giochino al pallone, che per il calcio c'è tempo.
"Voi date la palla a me e io faccio così, così, così e così. Goal" Pelè ha la migliore battuta nel film di Huston, anche perchè era in grado di farlo sul serio.
Con Diego Abatantuono, Claudio Bigagli, Gigio Alberti, Vanna Barba, Giuseppe Cederna
In streaming su Infinity+
Il rigore sulla spiaggia, memorabile scena di Abatantuono portiere mentre un aereo gli atterra alle spalle. Se era rigore o meno spetterà alle moviole stabilirlo......
Alzi la mano chi in vacanza non ha mai partecipato ad un Italia-Resto del mondo di calcio in spiaggia. Come nel film di AG&G la posta in palio è sempre altissima: l'orgoglio nazionale.
Il calcio come fede. Quando non si ha null'altro che quello, una rivalsa verso un mondo senza pietà. La scommessa del proprio io verso qualcuno che vincerà anche per noi.
Un particolare: gli improvvisati spogliarellisti riscono a muoversi a tempo solo prendendo come riferimento il movimento del fuorigioco dell'Arsenal. Grande.
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