Quando un film ci lascia con uno sguardo che racchiude in sè tutto il significato e la bellezza dell'avventura appena raccontata. Uno sguardo che ci fissa e dice molto più di tante parole e va oltre le intenzioni.
Gli occhi sorridenti, il viso fresco della Ciangottini in un'alba luminossima. L'innocenza e la fanciullezza hanno come voce il mare, una voce che Marcello scambia per rumore...un linguaggio che non vcapisce più...Non sente!
Un'autocitazione ma, soprattutto, una tristissima immagine della decadenza, del rimpianto, dell'abbandono, della fine. Un sorriso che piange. Occhi persi nel vuoto, nel fumo di quella droga che non basterà.
Occhi immensamente tristi ma che accennano un sorriso. Come per Anna dei miracoli fu la parola "acqua", stessa dolorosa sensazione di felicità; si ricomincia a vivere, grazie all'amore.
Anche se non è proprio l'ultima immagine, ma gli espressivissimi occhi di Tom HAnks restano impressi più di tutto(e tutto era lui in questo film). Il disorientamento, la solitudine, la scelta....Chissà cosa porterà domani la marea...
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