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Cronaca di un amore

Regia di Michelangelo Antonioni vedi scheda film

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La recensione su Cronaca di un amore

di degoffro
8 stelle

Esordio alla regia di Michelangelo Antonioni con un interessante noir esistenziale che anticipa molti temi cari al cineasta emiliano. Paola è infelicemente sposata con un ricco borghese milanese: l'incontro con Guido, sua vecchia fiamma giovanile, riaccende il desiderio e la speranza di una vita nuova e finalmente serena. I due sono però perseguitati da un passato misterioso: la morte, ancora non del tutto chiara, della ex ragazza di Guido, Giovanna, caduta nella rampa dell'ascensore di casa alla presenza di Guido e Paola che nulla fecero per salvarla o soccorrerla: fu omicidio?. Il fatto che un detective stia indagando su di loro aumenta la loro agitazione e paura. In realtà l'uomo è stato ingaggiato dal geloso marito di Paola, per scoprire se la moglie ha un amante e per conoscere meglio il suo passato. Paola, ormai esasperata dal marito, al quale si rifiuta costantemente accusando continui mal di testa, decide di chiedere a Guido di aiutarla per eliminare l'uomo che è causa del suo malessere e della sua insoddisfazione. Il caso verrà loro in aiuto sotto forma di incidente stradale nella notte, ma a quel punto Guido prenderà una scelta definitiva. Lunghi primi piani si alternano a frequenti silenzi (soprattutto nella seconda parte, la lunga notte d'attesa dei due protagonisti prima del fatale incidente: Paola, a casa disperata e trepidante, in attesa di una telefonata che le confermi che il suo piano ha avuto buon esito, scappa poi terrorizzata dall'improvviso arrivo della polizia, convinta che tutto sia già stato scoperto; Guido, sulla strada, che aspetta l'arrivo della macchina del marito di Paola per causare l'incidente mortale); indagine coraggiosa sul vuoto, la futilità e la noia della borghesia milanese alle prese con sfilate, spettacoli teatrali e inutili e sfarzose serate mondane, costruita con eleganza e con uno stile già personale e originale che sarà poi affinato ed esasperato con i film successivi. La sceneggiatura comunque è assai intrigante (il giallo ha sempre un suo insito fascino e curiosità, seppur condotto secondo lo stile di Antonioni) ed è ancora ben lontana da certi eccessi che poi renderanno insopportabili e pesantissime molte opere di Antonioni. Lucia Bosè è di una bellezza sconvolgente, Massimo Girotti molto efficace: una coppia di amanti che vorrebbe essere diabolica, che però alla fine non ci riesce.
Voto: 7

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