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Billy Budd

Regia di Peter Ustinov vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Billy Budd

di ethan
7 stelle

'Billy Budd' sconta la doppia origine letteraria, in quanto la sceneggiatura, scritta a più mani da Peter Ustinov - qui in veste anche di produttore, regista ed attore, una specie di Orson Welles - DeWitt Bodeen e (non accreditato) Robert Rossen, trae ispirazione non solo dal romanzo omonimo di Herman Melville ma anche dal testo teatrale di Louis O. Coxe e Robert H. Chapman: questo produce problemi a livello di scrittura registica, poiché spesso la parola prevale sull'immagine, creando una certa staticità nella parte centrale del film e dando più l'impressione di teatro filmato - comunque di gran classe - che di cinema.

Magistrale comunque la sequenza di apertura, con la macchina da presa che plana sulle due imbarcazioni e con stacchi di montaggio passa dall'inquadratura di una nave all'altra, per poi alla fine mostrarle entrambe in campo lungo. Da questo momento facciamo la conoscenza degli attori principali della contesa, vale a dire Billy Budd (Terence Stamp) il marinaio, il Capitano Vere (Peter Ustinov), il Maestro d'Armi Claggart (Robert Ryan) e Dansker (Melvyn Douglas) ed i rapporti di potere tra gli stessi. 

Questa fase - che necessitava di alcune sforbiciate al montaggio - serve all'autore per descrivere l'atmosfera oppressiva e di tensione che regnava su molte navi della Marina britannica all'epoca - siamo nel 1797 - che scaturisce con il gesto di ribellione del marinaio Billy Budd, che porterà a conclusioni tragiche. 

Nell'ultima mezz'ora invece, con il processo che si chiude con la sua condanna a morte, tutto girato in cabina, per accentuare il senso di claustrofobia, la sua esecuzione sul ponte e l'ammutinamento scampato per l'attacco improvviso da parte di un altro veliero, si torna a respirare pagine di grande cinema.

Pregevole il cast, dove c'è davvero l'imbarazzo della scelta per scegliere il migliore e ottima la fotografia del maestro Robert Krasker.

Un lavoro disomogeneo, anche 'faticoso' in certi passaggi ma dall'indubbio fascino.

Voto: 7,5 (visto in v.o.s.).

 

 

 

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