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Dracula di Bram Stoker

Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film

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La recensione su Dracula di Bram Stoker

di maso
8 stelle

Accidenti ragazzi che ricordo originale che mi rievoca il Dracula di Coppola, una delle esperienze più divertenti a cui mi sia capitato di assistere in una sala cinematografica: correva l'anno 1993 se non erro ed io ero ancora nell'età del "teen" in pieno fermento ormonale, non ricordo di preciso che giorno della settimana fosse ma io e il mio amico Carota eravamo alquanto annoiati e quindi prendemmo la saggia decisione di sgambettare fino al cinema Alahmbra per goderci il secondo spettacolo del film in questione.
Il film fu da subito coinvolgente: dopo l'introduzione molto interessante su come Draculia diventava un Conte rumeno assetato di sangue e Gary Oldman dava prova del suo mostruoso talento, si ripartiva con la storia classica con Reeves e la Ryder promessi sposi nella Londra vittoriana, il giovane e aitante futuro Johnny Mnemonic veniva richiamato in Transilvania per i suoi servigi di agente immobiliare dall'attempato ed inquietante Conte vampiro, memorabile il trucco e la gestualità di Oldman in questo tratto del film, come dimenticare quando fuoriesce la sua lingua viscida che corre ad assaggiare il sangue del suo ignaro ospite sul rasoio.
Fino a qui tutto bene: la Bellucci buona come un bignè allo zabaione compariva tettuta nella scena in cui Reeves viene concupito dalle diavole tentatrici del Conte.
Fin qui tutto bene: tornato a Londra, Reeves viene seguito dall'assetato di sangue Oldman che ha scoperto che la sua promessa sposa assomiglia come una goccia d'acqua alla sua amata morta ai tempi della milizia.
Fin qui todo bien: Oldman fichissimo in abiti borghesi la lunga chioma ed il cilindro, riesce finalmente ad avvicinare la Ryder ed ammaliarla con il suo fascino magnetico, ma decide di fare un assaggino con la sua frivola amica dai capelli rossi.
Fino a qui tutto tranquillo in sala ma ancora per poco, perchè la mozzicata ragzza comincia a star male e per curarla vengono chiamati fior di dottori che viste le sue disperate condizioni 
decidono di farle una trasfusione con i contro mazzi, pompe in ottone e tubi trasparenti entrano in scena più devastanti di un assolo di Paul Gilbert nel reparto maternità del Policlinico Gemelli, il sangue rosso cominciò a scorrere copioso e cari amici miei non posso proprio più dire che andava tutto bene: io e il buon Carota vedemmo deambulare uno spettatore verso l'uscita, un'altro cascò come una pera cotta proprio all'altezza dell'ultima poltroncina della nostra fila e la sua mano ciondolava dal bracciolo come in un horror di Tobe Hooper, dietro di noi si alzò un urlo fragoroso "ACCENDETE LE LUCI....C'E' GENTE CHE SI SENTE MALE", ed io e il mio amico stupiti e divertiti rispondemmo da autentici cafoni adolescenti "NON CI IMPORTA UN MAZZO, VOGLIAMO VEDERE IL FILM".
Le luci si accesero, i troppo impressionabili uscirono e noi concludemmo la proiezione del film con grossa soddisfazione poichè era veramente ottimo, però io mi domando e dico ma 
perchè cavolo andate a vedere Dracula di Bram Stoker se v'impressionate per un pomodoro sfranto contro il muro!
Quella scena non l'ho più rivista, nelle versioni televisive non c'è, e il tutto mi fa pensare che gli svenimenti non avvennero solo al Cinema Alahmbra.

Dedicato a Simone, Mizzi e Nicole che nascerà a febbraio.

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