Regia di Bernardo Bertolucci vedi scheda film
In questo secondo capitolo, il senso dell' introduzione che il primo atto aveva eseguito, e il vero scopo del film, si capiscono e quindi se vogliamo questo è meglio del primo; perchè Bertolucci voleva utilizzare alcuni tratti del primo ventennio del secolo per fare una panoramica e per far capire il perchè di certi avvenimenti che accaddero nel periodo storico che veramente gli interessa raccontare : il ventenneio fascista. Visto con gli occhi di due amici fraterni (De Niro e Depardieu), uno che tanta di ignorare ciò che sta avvenendo e vuole solo essere lasciato in pace, l' altro che fa di tutto per mantenere vivo l' ideale socialista di quegli anni. Sutherland invece e la camicia nera modello, e tutte le sue crudeltà sono rappresentate in scene tesissime e crudeli (lo stupro del bambino e l' omicidio della donna lanciata sul cancello). La vendetta finale degli oppressi arriva con il salto temporale fino al venticinque aprile del Quarantacinque, quando i capi fascisti vengono assassinati, in quel momento Olmo convince gli altri contadini che non c' è bisogno di uccidere Alfredo perchè in ogni caso, il loro ideale trionferà e i padroni saranno debellati, ma come quest' ultimo gli dice infine, "il padrone è vivo" e qualunque cosa le persone facciano, lo rimarrà sempre, cosiccome esisteranno sempre gli oppressi, la netta divisione tra il potere dell' aristocrazia e l' "inesistenza" delle classi in fondo alla piramide. Questo a mio avviso è il miglior film sul fascismo.
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