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2010 - L'anno del contatto

Regia di Peter Hyams vedi scheda film

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Dom Cobb

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La recensione su 2010 - L'anno del contatto

di Dom Cobb
6 stelle

Mi e' sempre sembrato un film un po' azzardato questo 2010; un film anche godibile, ma azzardato (e fin troppo caricato di 'gloria') nel voler essere il seguito addirittura di 2001 di Kubrick, che e' un'opera cinematografica a se stante, rispetto non solo a questo film ma a qualsiasi altro film, quindi per niente bisognoso di un qualsiasi sequel esplicativo; di conseguenza, appare del tutto inutile - ed impietoso - parlare di 2010 raffrontandolo con il suo predecessore. Va detto, innanzitutto, che 2010 (nell'edizione italiana intitolato anche 'L' Anno Del Contatto') e' un film girato con professionale serieta'. Il regista Peter Hyams, con questo film, si e' letteralmente fatto in quattro, occupandosi, tra l'altro, anche della produzione e della sceneggiatura; Hyams, infatti, e' partito dal libro di Arthur C. Clarke '2002 La Seconda Odissea' (sequel letterario di 2001 dello stesso Clarke) per adattare la sceneggiatura che narra del Professor Floyd (personaggio comprimario nel film di Kubrick, qui interpretato da Roy Scheider), il quale parte in missione verso Giove per scoprire i misteri che avvolgono la missione Discovery, il Capitano Bowman e, non ultimo, il computer di bordo HAL 9000. Hyams usa il canovaccio di base del racconto di Clarke per imbastire un proprio discorso tematico, soprattutto attualizzato agli anni '80 (il film e' del 1984) e alla realta' politica di quel periodo. Scheider e i suoi due compagni di viaggio americani, ossia John Lithgow (nel film, ingegnere progettista dell'astronave Discovery) e Bob Balaban ('padre' di HAL 9000) raggiungono Giove a bordo di una nave sovietica. Nel film, difatti, si ipotizza che nel 2010 la guerra fredda tra USA e URSS si trovi ad un punto critico, pronta a sfociare in un conflitto atomico e i rapporti tra le due fazioni dell'equipaggio sono, almeno inizialmente, all'insegna della diffidenza reciproca. La comandante della nave russa e' interpretata dalla brava attrice inglese Helen Mirren.

Roy Scheider è il Professor Floyd.

Hyams, oltre ai gia' citati ruoli di produttore e sceneggiatore, anche in questo caso - come in tutti gli altri suoi film - svolge il ruolo di direttore della fotografia e cio' dimostra come Hyams sia da considerarsi un autentico artigiano del cinema: una figura che rimanda alla 'vecchia scuola hollywoodiana' e che rappresenta un professionista di consolidato mestiere e di ampie conoscenze del mezzo tecnico. Tra l'altro Hyams, nella sua variegata filmografia, ha ripetutamente toccato la fantascienza mischiata con il thriller, basti pensare a titoli come 'Capricorn One' o 'Atmosfera Zero', quindi 2010 e' un progetto nelle sue corde.

L'equipaggio riscontra le prime stranezze gia' su Europa, una delle lune ghiacciate del pianeta: i sensori captano una probabile forma di vita a base di clorofilla e una forza misteriosa annienta la sonda mandata sulla luna stessa per le analisi. In questo caso Hyams ha semplificato la vicenda rispetto al libro, poiché, in origine, era un equipaggio cinese che scopriva la forma di vita su Europa, con conseguenze drammatiche. La nave russa, in seguito, raggiunge il Discovery - orbitante tra Giove e la luna Io - e comincia ad analizzare il celebre monolito nero, anch'esso in orbita di fronte al pianeta. Hyams sceglie la via razionale per spiegare gli eventi accaduti a bordo dell'astronave: l'intelligenza artificiale HAL, nel primo film, aveva ucciso l'equipaggio a causa di un conflitto di ordini, provenienti dalle alte sfere burocratiche di Washington, che avevano portato il computer ad una errata gestione della propria programmazione. Da questo punto di vista, il film di Hyams cerca di restare il piu' possibile, 'con i piedi piantati per terra'; l'unica concessione al mistero e' lasciata al monolito e alla misteriosa forza che lo governa e che, a quanto pare, governa l'intero universo, presentandosi a Roy Scheider sotto le sembianze dell'astronauta Bowman (Keir Dullea), annunciando l'arrivo di 'qualcosa di meraviglioso'. Nell'epilogo, Giove viene 'assorbito' da milioni di monoliti che ne provocano l'esplosione e lo trasformano in una nuova stella, un nuovo Sole per la nostra galassia; il calore di questo nuovo sole provoca lo scioglimento dei ghiacci di Europa ed il proliferare della nuova forma di vita fino a quel momento nascosta sotto ai ghiacci stessi. Insomma, la 'meraviglia' annunciata nel film e' rappresentata dalla pace e dalla cooperazione tra paesi e popoli differenti (leggasi: il blocco occidentale e quello sovietico) e la speranza data dalla continua mutazione dell'universo in favore della vita. Infatti, l'ultima sequenza vede un altro monolite, stavolta posto sulla superficie di Europa, che, come un silenzioso guardiano, vigila sulla nuova vita che si sta formando. Si potrebbe dire che Peter Hyams usi la fantascienza per un messaggio 'politico' o, come recita il personaggio di Roy Scheider nel finale: 'quando i bambini del vecchio sole e quelli del nuovo sole si incontreranno, sara' sotto ad un cielo che non conoscera' mai le tenebre' (non ricordo la citazione letterale, ho cercato di riassumere il senso del monologo che chiude il film).

Ho trovato funzionale e riuscita l'interpretazione di tutto il cast, attraverso personaggi dubbiosi ed umani; buona la cura dedicata agli effetti speciali, per la maggior parte realizzati con l'ausilio di modellini, ma comunque credibili e 'invecchiati' bene al passare del tempo. Insomma, 2010 vuole essere della fantascienza 'umanista' girata con solido mestiere.

Locandina italiana.

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