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Atlantic City, U.S.A.

Regia di Louis Malle vedi scheda film

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La recensione su Atlantic City, U.S.A.

di LorCio
8 stelle

«Erano bei tempi… contrabbando, prostituzione, scommesse… qualche volta c’era da far fuori qualcuno…». È afflitto da questo genere di rimpianti, il vecchio e stanco Lu, ex gangster ora dedito a lavoretti di meschino conto. Quando incontra Dave, un giovane e sprovveduto aspirante malavitoso, che vorrebbe sbancare il lunario spacciando del deterrente per bambini come droga, i sapori dei tempi passati riaffiorano d’un tratto. Finché Dave viene ammazzato da due loschi figuri e Lu entra in contatto con Sally, l’ex moglie della vittima, barista che aspira a diventare croupier. Epilogo agrodolce. È un film decisamente splendido, ambientato tra i decadenti edifici di una Atlantic City mai così desolata. La città del gioco è dunque inserita in un’atmosfera straniante: stride questa storia d’amore e di violenza sullo sfondo di una città comunemente associata allo svago o almeno all’azzardo. Riflettendoci, però, il film si basa su un vero e proprio azzardo: è la nascita, lo sviluppo e il troncamento di un sentimento (amore?) tra due personaggi a loro modo emarginati dalla società. C’è un anziano criminale di mezza tacca, di cui è facilmente capibile il motivo per il quale veniva apostrofato come “palle mosce”, in cerca di gloria, e c’è una ragazzotta di provincia, un po’ ingenua e un po’ disillusa, che ascolta la Norma alla radio e cerca di espiare la puzza di pesce spargendosi il succo del limone per il corpo.

 

È l’incontro di due anime sole, che si incontrano nel momento giusto e cercano di aiutarsi: lui offrendo la sua protezione e i suoi danari (ottenuti grazie a Dave, che quindi alla fine risulta essere il deus ex machina del racconto), lei concedendo la sua persona e i suoi sogni («Sinatra regala padiglioni agli ospedali… ognuno fa quel che può», afferma un po’ compiaciuto il nostro Lu). E, infatti, quando i due vengono aggrediti dai due assassini di Dave e Lu non riesce a proteggere Sally, lo stesso Lu è travolto da un senso di devastante umiliazione. Louis Malle orchestra con classe ed eleganza, basandosi su una equilibrata sceneggiatura di John Guarame, e la sua intelligenza registica fa centro anche nella direzione del cast. Favolosa Kate Reid come vecchia pupa del boss in disarmo, ma come non citare i due protagonisti: Se Susan Sarandon è semplicemente perfetta anche quando si passa il limone sotto le ascelle, Burt Lancaster è immenso. Una leggenda che cammina. Ora stanco, ora vivace, con quella luce negli occhi che ricorda i bei tempi che furono, Burt lascia senza fiato per la sua presenza inondante e fantastica (e che dolce spettacolo vederlo stirarsi la cravatta!).

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